{"id":35337,"date":"2015-06-10T15:19:27","date_gmt":"2015-06-10T13:19:27","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=35337"},"modified":"2015-06-16T13:00:19","modified_gmt":"2015-06-16T11:00:19","slug":"il-regno-cresce-basta-poco","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-regno-cresce-basta-poco\/","title":{"rendered":"Il Regno cresce. Basta poco"},"content":{"rendered":"
La liturgia di questa domenica si sviluppa attorno al tema del regno di Dio, che Ges\u00f9 annuncia parlando in parabole. \u201cParlare in parabole\u201d, in buona sostanza, \u00e8 quanto dire: esprimersi per enigmi, metafore, approssimazioni. Prima di Ges\u00f9 lo fecero i profeti dell\u2019Antico Testamento. Era anche il metodo consueto dell\u2019insegnamento dei maestri di Israele.<\/p>\n
Il tema del regno di Dio del resto \u00e8 cos\u00ec ampio, molteplice, misterioso, che non \u00e8 possibile avvicinarlo se non per mezzo di immagini. La conclusione della lettura evangelica lo dichiara in maniera esplicita: \u201cCon molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere\u201d. Vale a dire, secondo le capacit\u00e0 dell\u2019uditorio e la complessit\u00e0 dell\u2019argomento.<\/p>\n
Marco oggi ne riporta due, che parlano di due aspetti del regno di Dio: la prima sottolinea che la crescita del seme \u00e8 del tutto indipendente dal seminatore; la seconda esprime lo stupore per la sproporzione tra le piccolissime dimensioni di un granello di senape seminato sul terreno e la grandezza della pianta che esso genera.<\/p>\n
La prima parabola ha per protagonista un contadino che semina la semente sul suo terreno e poi se ne va, senza preoccuparsi d\u2019altro. Il tempo passa, i giorni si succedono, come ogni altro uomo al mondo egli dorme, veglia; intanto il seme, a sua insaputa, germoglia, cresce rigoglioso e rende visibile il tempo che viene. Per il seminatore l\u2019avvenimento \u00e8 incomprensibile, miracoloso; non sa spiegarselo. La terra d\u00e0 frutti da sola, senza una causa visibile; la crescita della semente \u00e8 un miracolo di Dio. Quando il frutto \u00e8 maturo, egli mette mano alla falce per la mietitura. Cos\u00ec – dice Ges\u00f9 – accade con il regno di Dio. All\u2019inizio Qualcuno semina la Parola. Essa si radica in coloro che la ascoltano, germoglia, cresce, si sviluppa, matura. Come \u00e8 potuto accadere che la vita di quelli che hanno ascoltato \u00e8 cambiata? Eppure il predicatore forse era un poveretto, da cui non c\u2019era da aspettarsi molto. Non solo, spesso \u00e8 cambiata la vita di un paese, di un ambiente culturale, di una civilt\u00e0.<\/p>\n
La forza non risiede nella voce o nell\u2019intelligenza o nelle capacit\u00e0 organizzative del predicatore, ma nella forza divina racchiusa nel seme. La parabola insegna anche che il discepolo non deve angosciarsi della pochezza delle sue forze, ma, a somiglianza del contadino, \u00e8 chiamato unicamente a essere spettatore dell\u2019opera di Dio.<\/p>\n
Nella seconda parabola il contadino non c\u2019\u00e8 pi\u00f9; compare solo un granello di senape seminato. Chi lo ha visto sa che \u00e8 piccolissimo, qualche volta quasi microscopico. Anche quello viene deposto nel terreno e ha inizio una storia, che qui non viene raccontata; \u00e8 presupposta. Si dice solo che cresce e diventa pi\u00f9 grande di tutte le piante dell\u2019orto.<\/p>\n
L\u2019attenzione del narratore \u00e8 attratta dall\u2019ampiezza dei rami, che diventano rifugio ospitale per gli uccelli del cielo. C\u2019\u00e8 un\u2019evidente sproporzione tra gli inizi oscuri, quasi invisibili, della semina e lo sviluppo finale di quel granello. L\u2019immagine degli uccelli che vi trovano posto per nidificare alla sua ombra allude alle molte realt\u00e0 storiche che troveranno una casa all\u2019ombra del regno di Dio. Tutti abbiamo assistito al verificarsi di cose simili nella Chiesa: realt\u00e0 associative, dagli inizi apparentemente insignificanti, che a macchia d\u2019olio si sono estese al di l\u00e0 di ogni aspettativa.<\/p>\n
La profezia di Ezechiele, proposta come prima lettura liturgica, allude alla vicenda storica del regno di Dio. Le immagini sono molto vicine a quelle dei Vangeli: si parla di un ramoscello tolto dalla cima di un cedro e piantato sopra un alto monte, ci sono i grandi rami, rifugio per gli uccelli. Anche questa \u00e8 una parabola: essa sta raccontando un momento della storia di Israele, contemporanea al profeta.<\/p>\n
Il cedro rappresenta la discendenza di Davide, da cui Dio prende personalmente un ramoscello per piantarlo sul monte di Gerusalemme. Esso diverr\u00e0 un albero gigantesco, magnifico, alla cui ombra si ripareranno tutti gli uccelli e ogni altro volatile. Il ramoscello raffigura il Messia, discendente di Davide, Ges\u00f9, fondatore di un Regno universale, in cui troveranno riparo e potranno prosperare tutti che loro che riconosceranno incondizionatamente la sovranit\u00e0 del Signore.<\/p>\n
Tutti gli alberi della foresta, costretti a stupirsi dell\u2019accaduto, rappresentano tutti coloro che se ne sono sottratti e lottano contro. Essi sperimenteranno sulla propria pelle che Egli ha il potere di innalzare l\u2019albero basso e il potere di abbattere quello alto; e che non c\u2019\u00e8 nessun altro Onnipotente al di fuori di Lui.<\/p>\n
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