{"id":3513,"date":"2003-11-28T00:00:00","date_gmt":"2003-11-28T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=3513"},"modified":"2012-07-13T16:31:42","modified_gmt":"2012-07-13T14:31:42","slug":"tre-micro-imprese-in-congo-burundi-e-ruanda","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/tre-micro-imprese-in-congo-burundi-e-ruanda\/","title":{"rendered":"Tre “micro-imprese” in Congo, Burundi e Ruanda"},"content":{"rendered":"
Tocca e attira sempre profondamente la sensibilit\u00e0 e l’attenzione di molti, tra i quali autorit\u00e0 civili e religiose, la cena di beneficenza annuale che l’ Uvisp (Unione volontariato internazionale per lo sviluppo e la pace) ha organizzato sabato 22 novembre presso la sede dell’associazione. Ispirata ai valori di giustizia e fratellanza l’Uvisp pone al centro della sua missione l’uomo al di l\u00e0 di ogni razza, ideologia e religione, e tenta costamente di svegliare le coscienze dell’ opinione pubblica verso le realt\u00e0 pi\u00f9 indifese e dimenticate. Fondatore dell’associazione e organizzatore della serata, il francescano padre Giorgio Roussos, al quale abbiamo posto alcune domande.Padre Giorgio quali sono i progetti di sviluppo in cantiere quest’anno?”I progetti che speriamo di attuare sono tre e riguardano interventi nella zona della Repubblica democratica del Congo, Burundi e Ruanda. Queste zone versano in una situazione di assoluta emergenza, per l’incessante guerra che continua a calpestare la dignit\u00e0 e i diritti dell’uomo, vittime le donne e i bambini. Il primo progetto, per il quale sar\u00e0 utilizzato anche il ricavato della cena di beneficienza, riguarda la costruzione di una micro-impresa di sartoria nella Repubblica democratica del Congo, che impegni le donne senza mariti perch\u00e9 deceduti o fuggiti. Il secondo invece \u00e8 finalizzato alla costruzione di una falegnameria per i bambini soldato del Burundi. Questi tra i 6 e i 12 anni, vengono presi con forza, portati nelle foreste e addestrati alle armi con una ferocia indescrivibile. Attraverso le adozioni si tenta di recuperarli e farli studiare ma c’\u00e8 bisogno anche di laboratori che insegnino loro un mestiere. Il terzo progetto invece interviene nel rafforzamento delle attivit\u00e0 agrozootecniche, completamente distrutte dalla guerra, e nella realizzazione di micro-imprese sempre nella Repubblica democratica del Congo”. Qual’\u00e8 la struttura dei progetti?”Oltre alla costruzione delle micro-imprese e all’acquisto dei macchinari e del materiale da lavoro, i progetti prevedono anche l’insegnamento del loro utilizzo e soprattutto l’organizzazione di cooperative che si impegnino ad insegnare alla gente come si lavora e come si condivide. Questo diventa indispensabile per evitare una dissipazione di risorse e di forze e soprattutto per il buon raggiungimento dei fini stessi dell’intervento, volto a migliorare le condizioni di vita di questi popoli”. Quale di questi progetti partir\u00e0 per primo? Come?”Il primo sar\u00e0 quello della realizzazione della micro-impresa di sartoria che si prevede possa partire per gennaio. Dapprima \u00e8 stata valutata la fattibilit\u00e0 del progetto ed \u00e8 stato predisposto un piano finanziario. Pronto sulla carta il progetto necessita della preziosa opera dei volontari, tra i quali anche esperti nei vari settori lavorativi che il progetto stesso investe, che procedono alla realizzazione sul posto e informano l’associazione anche riguardo ai costi ad esempio dei matertiali e alle necessit\u00e0 imminenti nel lavoro di costruzione”.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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