{"id":33793,"date":"2015-05-21T11:31:38","date_gmt":"2015-05-21T09:31:38","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=33793"},"modified":"2015-05-21T11:33:15","modified_gmt":"2015-05-21T09:33:15","slug":"un-carcere-trampolino","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/un-carcere-trampolino\/","title":{"rendered":"Un carcere-trampolino"},"content":{"rendered":"
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I partecipanti al corso di \u201caddetto alla cucina\u201d insieme alla direttrice Di Mario<\/figcaption><\/figure>\n

Si \u00e8 svolta di recente al carcere di Capanne, registrando il tutto esaurito, la cena \u201cGolose evasioni\u201d. Ne hanno parlato tutti i media<\/em> , ma non \u00e8 l\u2019unica iniziativa che miri all\u2019apprendimento di una professione. Tredici sono infatti i detenuti di Capanne che, nell\u2019ultimo anno, sono stati inseriti nel mondo del lavoro.<\/p>\n

Il corso di cucina non \u00e8 l\u2019unica attivit\u00e0 di reinserimento. Il progetto \u201cIntra – Azioni integrate per la transizione al lavoro delle persone detenute\u201d prevede altri tre corsi di riqualificazione professionale: addetto alla piccola manutenzione, alla conduzione di imprese agricole, e all\u2019abbigliamento. Coinvolti una novantina di detenuti.<\/p>\n

Da questo tipo di esperienze \u00e8 stato possibile anche implementare le attivit\u00e0 produttive dell\u2019azienda agricola \u201cFattoria Capanne\u201d, i cui prodotti freschi di stagione possono essere acquistati ogni settimana, con consegna anche a domicilio ( www.fattoriacapanne.it <\/a>).<\/p>\n

L\u2019Associazione perugina di volontariato ha poi realizzato laboratori di cucito dedicati alle detenute della sezione femminile, i cui manufatti tessili (borse) sono stati utilizzati in occasione del pellegrinaggio a Santiago de Compostela e dell\u2019Happening nazionale degli oratori 2014. Mentre per gli uomini l\u2019Apv ha organizzato un corso di botanica, con la realizzazione di un piccolo orto botanico nell\u2019area del carcere.<\/p>\n

C\u2019\u00e8 anche la sezione dedicata alla formazione per coloro per cui il carcere diventa occasione di alfabetizzazione e scolarizzazione. Vi sono coinvolti un centinaio di detenuti tra corsi di elementari e medie o corsi di italiano per stranieri gestiti dal Ctp di Ponte San Giovanni. Non mancano le attivit\u00e0 culturali: laboratori teatrali, corsi di scrittura e lettura creativa, concorsi d\u2019arte.<\/p>\n

Una stagione \u201cpositiva\u201d per il carcere perugino, quindi, confermata anche dai numeri. Negli ultimi anni, Capanne \u00e8 infatti passato da una situazione incandescente, che ha avuto il suo apice nel 2012 con 630 detenuti (a fronte di una capienza tra i 450 e i 480 posti) agli attuali 350 ospiti.<\/p>\n

\u201cOggi – commenta la direttrice Bernardina Di Mario<\/strong>, intervenuta in un incontro con gli studenti dell\u2019istituto superiore \u201cRosselli\u201d – stiamo vivendo una situazione ottimale e di fermento, frutto di un percorso che ha visto l\u2019Amministrazione penitenziaria mettere al centro dell\u2019attenzione il reinserimento, ovvero la rimozione dei fattori che sono stati ostacolo alla crescita della persona, spingendola a commettere il reato. \u00c8 cambiato il nostro modo di agire: abbiamo messo in atto percorsi trattamentali differienziati sulla base di un\u2019approfondita conoscenza della persona. Abbiamo aperto gli spazi in maniera proporzionale al grado di affidabilit\u00e0 del detenuto, e questo anche grazie al contributo delle istituzioni\u201d.<\/p>\n

Cos\u00ec facendo sono diminuite le tensioni tra gli ospiti, tanto che i rapporti disciplinari sono stati abbattuti dell\u201980%. \u201cLa strada imboccata – conclude Di Mario – \u00e8 quella giusta. Ogni politica di segregazione crea caos, e il caos crea insicurezza. Le politiche di inclusione, al contrario, creano ordine, e l\u2019ordine crea sicurezza\u201d.<\/p>\n

Prova del cuoco<\/strong><\/p>\n

\u201c Golose evasioni\u201d, giunta alla 3a edizione, \u00e8 l\u2019esempio di come la detenzione possa costituire un periodo di rieducazione e formazione. Ai fornelli c\u2019erano i ragazzi della sezione maschile di Capanne, che hanno seguito il corso per diventare \u201caddetto alla cucina\u201d tenuto dalla cooperativa Frontiera lavoro.<\/p>\n

\u201cPer i ragazzi – dice Roberta Veltrini<\/strong> , presidente della cooperativa – si tratta di un momento formativo importante, in quanto permette loro di acquisire una professionalit\u00e0 spendibile nel mercato del lavoro, una volta terminato di scontare la pena detentiva\u201d. Prova concreta della bont\u00e0 del progetto sono 4 allievi, attualmente in regime di art. 21 \u201clavoro all\u2019esterno\u201d, che, al termine dell\u2019attivit\u00e0 formativa, hanno iniziato a svolgere un tirocinio di sei mesi presso importanti ristoranti del Perugino.<\/p>\n

\u201cAgli altri 11 colleghi – aggiunge Veltrini – spetta un compito forse ancora pi\u00f9 delicato: accontentare gli esigenti palati della popolazione detenuta dell\u2019istituto\u201d. Il corso rientra nel progetto \u201cIntra\u201d finanziato dalla Provincia di Perugia: 150 ore di lezione offerte a 15 detenuti, con la possibilit\u00e0 di apprendere un mestiere sotto la guida di esperti chef.<\/p>\n

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