{"id":33756,"date":"2015-05-20T15:19:13","date_gmt":"2015-05-20T13:19:13","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=33756"},"modified":"2015-05-21T01:41:24","modified_gmt":"2015-05-20T23:41:24","slug":"da-20-anni-a-fushe-arrez","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/da-20-anni-a-fushe-arrez\/","title":{"rendered":"Da 20 anni a Fush\u00eb Arr\u00ebz"},"content":{"rendered":"
\"Mons.<\/a>
Mons. Tuzia durante la visita ai bambini nella missione di San Giuseppe di Fush\u00eb Arr\u00ebz<\/figcaption><\/figure>\n

Vent\u2019anni fa non era facile raggiungere Fush\u00eb Arr\u00ebz, prima di tutto a causa delle strade impraticabili e della mancanza di comunicazioni. L\u2019arcivescovo di Scutari mons. Frano Jilia – un sacerdote condannato dal regime ad oltre 25 anni tra carcere e lavori forzati – spingeva perch\u00e9 tra queste montagne risorgesse la Chiesa.<\/p>\n

Fush\u00eb Arr\u00ebz – una citt\u00e0 costruita secondo i dettami del socialismo reale – con i numerosi villaggi intorno, aveva una popolazione almeno nominalmente in maggioranza cattolica.<\/p>\n

Due suore tedesche, suor Gratias e suor Bernardette , accompagnate dai volontari provenienti dalla nostra diocesi e dalla Germania, accettarono la proposta del Vescovo e si stabilirono nella cittadina, prendendo in affitto alcune stanze di un decrepito albergo.<\/p>\n

\u00c8 iniziata cos\u00ec l\u2019avventura della missione cattolica di Fush\u00eb Arr\u00ebz, per tanti anni punto di riferimento per volontari, sacerdoti e giovani della diocesi. I bisogni erano immensi, materiali e spirituali, ma, con l\u2019entusiasmo che caratterizza gli inizi, le difficolt\u00e0 non hanno spaventato le suore e neanche i volontari, nonostante le varie turbolenze sociali e politiche che hanno caratterizzato il periodo, non ultimo la guerra del Kosovo.<\/p>\n

Per ricordare il ventennale, il nostro vescovo Benedetto Tuzia l\u201911 e il 12 maggio si \u00e8 recato nella missione di San Giuseppe di Fush\u00eb Arr\u00ebz, incontrando il vescovo della diocesi di Sape alla cui giurisdizione appartiene la parrocchia. Ha visitato le opere caritative e pastorali che animano le suore, con il parroco della comunit\u00e0, padre Andreas. La comunit\u00e0, oltre Fush\u00eb Arr\u00ebz, comprende 17 villaggi circostanti, in un territorio vasto e impervio.<\/p>\n

L\u2019Albania ha fatto notevoli progressi, ma la miseria e la povert\u00e0 sono ancora molto diffuse, peggiorate dalla grave crisi che sta attraversando l\u2019economia europea, soprattutto quella della Grecia e del nostro Paese, punto di riferimento per l\u2019emigrazione.<\/p>\n

Mons. Tuzia ha visitato la bella chiesa di San Giuseppe, fulcro per tutto un vasto territorio. L\u2019edificio fu voluto da mons. Decio Lucio Grandoni, vescovo di Orvieto-Todi dal 1974 al 2003, il quale tante volte si \u00e8 recato in questo luogo, soprattutto d\u2019estate, quando al termine di una missione di evangelizzazione venivano amministrati i battesimi e le cresime ai catecumeni preparati durante l\u2019anno.<\/p>\n

Mons. Tuzia ha costatato la grande opera di evangelizzazione e di promozione umana che le suore hanno svolto e svolgono: con la loro fede e la perseveranza hanno fatto rinascere Cristo in un popolo che ha tanto sofferto, curando in modo particolare i bambini e la famiglia, vera ricchezza e forza del popolo albanese.<\/p>\n

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