{"id":3354,"date":"2003-09-19T00:00:00","date_gmt":"2003-09-18T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=3354"},"modified":"2015-07-24T14:47:37","modified_gmt":"2015-07-24T12:47:37","slug":"commento-al-vangelo-a-cura-di-mons-vincenzo-paglia-vescovo-di-terni-narni-amelia-18","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/commento-al-vangelo-a-cura-di-mons-vincenzo-paglia-vescovo-di-terni-narni-amelia-18\/","title":{"rendered":"Domenica giorno del perdono"},"content":{"rendered":"

“Ges\u00f9 e i discepoli partirono di l\u00e0 e attraversarono tutta la Galilea”. Queste parole del Vangelo di Marco<\/em> ci introducono nel viaggio appena intrapreso da Ges\u00f9 dalla Galilea verso Gerusalemme; un viaggio che pi\u00f9 volte l’evangelista ricorder\u00e0 nei capitoli seguenti. La scena che ci viene presentata dal Vangelo \u00e8 semplice: Ges\u00f9 prende con s\u00e9 i discepoli e “cammina davanti a loro” – \u00e8 cos\u00ec del pastore che guida il suo gregge – dirigendosi verso Gerusalemme. Potremmo vedere in questa bella immagine evangelica il ritrovarsi dei cristiani ogni domenica attorno al loro Maestro e Pastore. Lungo la strada, com’\u00e8 suo solito, Ges\u00f9 parla con i suoi discepoli. Ma questa volta non appare anzitutto come maestro bens\u00ec come l’amico che apre il suo cuore ai suoi amici pi\u00f9 intimi.<\/p>\n

S\u00ec, Ges\u00f9, che non \u00e8 un eroe freddo e solitario che pu\u00f2 fare a meno di tutti, sente invece il bisogno di confidare ai discepoli i pensieri pi\u00f9 segreti che agitano in quel momento il suo cuore. E dice loro: “Il figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno”. \u00c8\u00a0la seconda volta che ne parla. Quando lo disse la prima volta, Pietro, che aveva cercato di dissuadere Ges\u00f9 dal suo cammino, fu aspramente rimproverato. Ges\u00f9 sente il bisogno di confidarsi di nuovo. Evidentemente \u00e8 oppresso da una grande angoscia. La stessa che sentir\u00e0 nell’orto del Getsemani e che lo far\u00e0 sudare sangue. Tuttavia, ancora una volta, nonostante la familiarit\u00e0 che pure si era creata, nessuno dei discepoli comprende il cuore e i pensieri di Ges\u00f9. Eppure non era difficile ricordare qualcuno dei brani della Scrittura dove la vita del giusto \u00e8 descritta come piena di tribolazioni. Il libro della Sapienza<\/em> narra, appunto, di una congiura che uomini empi e potenti tramano, con disinvoltura e sicurezza, contro il giusto: “tendiamo insidie al giusto, perch\u00e9 ci \u00e8 d’imbarazzo e contrario alle nostre azioni; ci rimprovera le trasgressioni della legge e ci rinfaccia le mancanze contro l’educazione da noi ricevuta… Condanniamolo ad una morte infame, perch\u00e9 secondo le sue parole, il soccorso gli verr\u00e0” (2, 17-20).<\/p>\n

Forse i discepoli ricorderanno queste parole solo al termine del viaggio, a Gerusalemme, quando esse si realizzeranno quasi alla lettera sulla croce. Ora, nessuno comprende. Eppure, le parole sono drammaticamente chiare. Ma perch\u00e9 i discepoli non le comprendono? La risposta \u00e8 semplice. Non comprendono quel che Ges\u00f9 dice perch\u00e9 il loro cuore e la loro mente sono lontani dal cuore e dalla mente del Maestro; le loro ansie sono altre rispetto a quelle di Ges\u00f9, e il loro cuore batte per ben diverse preoccupazioni. Come possono capire stando cos\u00ec distanti? Ges\u00f9 \u00e8 angustiato per la sua morte, mentre loro sono preoccupati per il posto, per chi di loro \u00e8 il primo. \u00c8\u00a0un’esperienza che ci \u00e8 molto familiare: in questo non siamo dissimili da loro, e continuiamo a comportarci come loro.<\/p>\n

Il seguito del racconto evangelico, potremmo dire, \u00e8 davvero disarmante. L’evangelista fa supporre che Ges\u00f9, durante il cammino, sia restato solo davanti al gruppo dei discepoli, i quali, rimasti appunto indietro senza tener conto delle drammatiche parole confidategli dal Maestro, si sono messi a discutere su chi tra loro dovesse prendere il primo posto. \u00c8\u00a0davvero disarmante il loro atteggiamento e incredibile la distanza da Ges\u00f9 e dalle sue preoccupazioni! Arrivati in casa a Caf\u00e0rnao Ges\u00f9 chiede loro di cosa stessero discutendo lungo la via. Ma “essi tacevano”, nota l’evangelista. Finalmente provavano almeno un po’ di vergogna per quello di cui avevano discusso. E fecero bene. La vergogna \u00e8 il primo passo della conversione, essa nasce, infatti, dal riconoscersi distanti da Ges\u00f9 e dal Vangelo.<\/p>\n

Il peccato \u00e8 la distanza da Ges\u00f9, prima ancora che un gesto cattivo in particolare. E se la vergogna per tale distanza non c’\u00e8, dobbiamo preoccuparci. Quando non c’\u00e8 vergogna del proprio peccato, quando si attutisce la coscienza del male che si compie, quando non si d\u00e0 il peso al proprio peccato, ci si esclude di fatto dal perdono. E il vero dramma della nostra vita \u00e8 quando non c’\u00e8 nessuno che ci chiede, che ci interpella, come fece Ges\u00f9 con i discepoli: “di cosa stavate discutendo?”<\/p>\n

Resteremmo prigionieri di noi stessi e delle nostre ben misere sicurezze. La domenica \u00e8 il giorno del perdono, perch\u00e9 possiamo accostarci ancora al Signore che ci parla, che ci interpella, che ci permette di prendere coscienza della nostra povert\u00e0 e del nostro peccato. Scrive l’evangelista: “Ges\u00f9 sedutosi, chiama i dodici attorno a s\u00e9” e si mette a spiegare loro ancora una volta il Vangelo e a correggere la stortura del loro cuore e dei loro atteggiamenti. \u00c8\u00a0una scena emblematica per la comunit\u00e0 cristiana, potremmo dire che ne \u00e8 come l’icona. Ognuno di noi, ogni comunit\u00e0 cristiana, deve radunarsi, e con frequenza, attorno al Vangelo per ascoltare l’insegnamento del Signore, per nutrirsi del pane disceso dal cielo, per correggere il proprio comportamento, per riempire il cuore e la mente dei sentimenti e dei pensieri del Signore.<\/p>\n

Ges\u00f9, guardando con speranza quel piccolo gruppo di discepoli, inizi\u00f2 a parlare ribaltando completamente le loro concezioni: “Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti”. Anche a Giacomo e Giovanni risponder\u00e0 nello stesso modo: “Chi vuol essere grande tra di voi sia vostro servitore e chi vuol essere il primo tra voi sia il servo di tutti” (Mc<\/em> l0, 43-44). Ges\u00f9 sembra non contestare la ricerca di un primato da parte dei discepoli. Ne rovescia per\u00f2 la concezione: \u00e8 primo chi serve, non chi comanda. E perch\u00e9 comprendano bene quello che vuol dire, prende un bambino, lo abbraccia e lo mette in mezzo al gruppo dei discepoli, \u00e8 un centro non \u00e8 solo fisico, ma di attenzione, di preoccupazione, di cuore. Quel bambino – vuol dire il Signore ai discepoli – deve stare al centro delle preoccupazioni delle comunit\u00e0 cristiane.<\/p>\n

E ne spiega immediatamente il motivo: “Chi accoglie uno di questi bambini, accoglie me”. L’affermazione \u00e8 sconvolgente: nei piccoli, negli indifesi, dei deboli, nei poveri, nei malati, in coloro che la societ\u00e0 rifiuta e allontana, \u00e8 presente Ges\u00f9, anzi il Padre stesso. Tale insegnamento percorre trasversalmente ogni pagina evangelica e fa parte essenziale della spiritualit\u00e0 di ogni discepolo, di ogni credente. “Farsi piccoli” non significa assumere un atteggiamento umilista e remissivo (spesso questo vuol dire disinteresse, rassegnazione o fuga da responsabilit\u00e0), bens\u00ec accogliere dentro le nostre preoccupazioni e dentro i nostri pensieri (il che non significa trovare sempre soluzioni) tutti i piccoli e gli indifesi. Essi continuano ad essere posti da Ges\u00f9 stesso al centro di ogni comunit\u00e0 cristiana. Beati noi se li accogliamo e li abbracciamo come fece Ges\u00f9 con quel bambino!<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

“Ges\u00f9 e i discepoli partirono di l\u00e0 e attraversarono tutta la Galilea”. Queste parole del Vangelo di Marco ci introducono nel viaggio appena intrapreso da Ges\u00f9 dalla Galilea verso Gerusalemme; un viaggio che pi\u00f9 volte l’evangelista ricorder\u00e0 nei capitoli seguenti. La scena che ci viene presentata dal Vangelo \u00e8 semplice: Ges\u00f9 prende con s\u00e9 i […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[2756],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/3354"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=3354"}],"version-history":[{"count":6,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/3354\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":40240,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/3354\/revisions\/40240"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=3354"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=3354"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=3354"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}