{"id":33306,"date":"2015-05-13T16:06:21","date_gmt":"2015-05-13T14:06:21","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=33306"},"modified":"2015-07-22T15:37:34","modified_gmt":"2015-07-22T13:37:34","slug":"le-apette-dellalveare-di-santa-rita-a-lezione-di-web-sicuro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/le-apette-dellalveare-di-santa-rita-a-lezione-di-web-sicuro\/","title":{"rendered":"Le \u201cApette\u201d dell\u2019Alveare di Santa Rita a lezione di web sicuro"},"content":{"rendered":"

\"web-sicuro\"<\/a>\u201cPer un web sicuro\u201d \u00e8 il tema della campagna nazionale, giunta alla 4a edizione, che si propone di informare le famiglie sull\u2019uso responsabile della rete. Venerd\u00ec 15 maggio<\/strong>, presso l\u2019Auditorium Santa Chiara di Cascia (Perugia), in via Santa Chiara, le \u201cApette\u201d dell\u2019Alveare di Santa Rita – ovvero le ragazze provenienti da famiglie in disagio, ospiti della casa d\u2019accoglienza del Monastero Santa Rita da Cascia – insieme agli studenti dell\u2019 Istituto omnicomprensivo statale “Beato Simone Fidati” di Cascia incontreranno, dalle 10 alle 13, un team di esperti, che li guider\u00e0 nella conoscenza dei pericoli del web e fornir\u00e0 loro utili consigli per navigare in sicurezza.<\/p>\n

La quarta edizione dell\u2019iniziativa, promossa da Moige e Polizia Postale e della Comunicazioni in collaborazione con Trend Micro, Google, Hp, Vodafone e Cisco, si arricchisce cos\u00ec della prestigiosa partecipazione della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, da sempre impegnata nell\u2019accoglienza di giovani bisognosi d\u2019aiuto.<\/p>\n

L’iniziativa \u201cPer un web sicuro\u201d coinvolge 70 scuole medie in 15 regioni d\u2019Italia. In Umbria c’\u00e8 anche la scuola media statale \u201cLeonardo da Vinci e O. Nucola” di Terni. In tutto il territorio nazionale sono coinvolti circa 23.000 studenti e 50.000 tra docenti, genitori e nonni, a cui si aggiungono le oltre 30.000 famiglie che parteciperanno attraverso i coordinamenti territoriali del Moige. Durante la formazione, ciascun docente ha preso confidenza con le nozioni sull\u2019uso consapevole del web e il kit multimediale di supporto. Successivamente, nel corso degli open day con ragazzi e adulti i professori saranno affiancati da un esperto della Polizia di Stato, o da ambassador Cisco e Hp, e distribuiranno i materiali informativi con pratici consigli per navigare in sicurezza. Agli studenti \u00e8 inoltre riservato un concorso a premi in cui saranno chiamati a rappresentare, con una foto, un disegno o un video, il tema della sicurezza online. I 5 istituti vincitori si aggiudicheranno materiali informatici utili alla didattica.<\/p>\n

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I DATI<\/strong><\/p>\n

Stando ai dati forniti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, nel 2014 i reati di cyberbullismo che hanno come vittime i minori sono 345. I pi\u00f9 colpiti sono i ragazzi di et\u00e0 compresa tra i 14 e i 17 anni con 238 casi. Gli illeciti pi\u00f9 diffusi sono il furto di identit\u00e0 sui Social Network che comprende 1\/3 delle vittime totali (114 casi), seguiti dalla diffamazione online (82) e dalle ingiurie via e-mail (41).<\/p>\n

L\u2019indagine \u201cLa dieta mediatica dei nostri figli\u201d evidenzia un uso costante, ma non sempre consapevole, della rete da parte dei minori. Navigano abitualmente 9 ragazzi su 10 e un quinto di loro afferma di restare connesso per pi\u00f9 di 3 ore al giorno. Tra coloro che dispongono di un computer a casa il 32% ha una postazione per connettersi dalla propria stanza; un\u2019abitudine maggiormente diffusa tra i ragazzi tra gli 11 e i 13 anni (39%). 6 intervistati su 10 dichiarano, inoltre, di utilizzare Internet da soli.<\/p>\n

Le motivazioni che spingono i giovani a connettersi sono tutt\u2019altro che didattiche: si connette per studiare solo 1 ragazzo su 7, a fronte del 24% dei giovani internauti che chatta, del 22% che scarica e ascolta musica, del 18% che gioca o guarda immagini. La \u201csocializzazione\u201d resta, dunque, il motore principale che spinge all\u2019uso del web, come dimostra la percentuale significativa (30%) di coloro che affermano di intraprendere \u201csempre\u201d o \u201cspesso\u201d nuove amicizie in rete.<\/p>\n

A questa situazione, contribuisce il controllo piuttosto blando da parte dei genitori. 4 su 10 non danno alcun limite di tempo alla connessione dei figli mentre nel 23% dei casi, lo fanno \u201craramente\u201d. Altrettanto significativa \u00e8 la percentuale dei genitori che hanno scarsa cognizione delle attivit\u00e0 online del figlio: 1 su 4 infatti conosce \u201cpoco\u201d o \u201cper niente\u201d che cosa facciano i figli connessi.<\/p>\n

Un altro fattore di rischio piuttosto diffuso tra i giovani che si connettono a Internet riguarda l\u2019uso di identit\u00e0 fittizie. 1 ragazzo su 3 afferma di non utilizzare mai la propria identit\u00e0 in rete o di farlo raramente; un dato in linea con il 37% di coloro che confermano di aver fatto amicizia con perfetti sconosciuti.<\/p>\n

Ancor pi\u00f9 preoccupante \u00e8 quel 19% che confessa di aver incontrato nella vita offline le persone conosciute sul web e quel 13% di ragazzi tra i 14 e i 20 anni che si sono esposti al fenomeno del sexting (dall\u2019inglese \u201csex\u201d \u2013 sesso – e \u201ctexting\u201d – invio di messaggi virtuali) dando il proprio numero di cellulare a estranei conosciuti in chat. 1 studente su 4 dichiara di aver ricevuto contenuti a sfondo sessuale (tendenza pi\u00f9 che raddoppiata rispetto al 2011). 6 ragazzi su 10 sottostimano la reale gravit\u00e0 della situazione affermando senza problemi di essersi divertiti nel ricevere o inviare foto o video \u201chot\u201d. 6 adolescenti su 10, appartenenti alla classe d\u2019et\u00e0 14-20, almeno una volta hanno utilizzato foto o video per prendere in giro qualcuno (1 su 5 dichiara di farlo spesso).<\/p>\n

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