{"id":3246,"date":"2003-07-11T00:00:00","date_gmt":"2003-07-10T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=3246"},"modified":"2015-08-25T12:37:14","modified_gmt":"2015-08-25T10:37:14","slug":"statuto-va-sciolto-il-nodo-dellelezione-del-presidente","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/statuto-va-sciolto-il-nodo-dellelezione-del-presidente\/","title":{"rendered":"Statuto, va sciolto il nodo dell’elezione del presidente"},"content":{"rendered":"

Si procede nella convinzione che il nuovo statuto regionale trovi il consenso del pi\u00f9 ampio panorama di forze politiche ma vanno definiti con chiarezza alcuni punti (forma di governo, elezione del presidente della giunta, ruolo del consiglio regionale) sui quali la convergenza dei vari schieramenti non \u00e8 per niente scontata. In due anni di lavoro la commissione statuto del Consiglio regionale umbro ha prodotto un testo – \u00e8 ancora una bozza – che verr\u00e0 esaminato in aula nel prossimo settembre. Poi si andr\u00e0 avanti con la partecipazione per arrivare ad un primo voto entro l’anno: l’approvazione definitiva dovrebbe avvenire entro la primavera del 2004 in modo tale da non ricadere alla vigilia del rinnovo delle cariche regionali, con le tensioni che ne conseguono. Questo percorso, giudicato positivamente dai vari componenti della commissione – perch\u00e9 si \u00e8 “lavorato in modo unitario” – ha portato all’elaborazione di un testo corposo (cento articoli!) dove sono inclusi i principi generali e le norme programmatiche, gli strumenti della partecipazione e i rapporti con l’Europa e con gli enti locali. Manca il punto di equilibrio tra i poteri della Giunta e quelli del Consiglio, tra l’esecutivo e l’assemblea. In ogni caso la commissione ritiene che la legge elettorale debba ispirarsi al principio proporzionale con i correttivi necessari a garantire la stabilit\u00e0 del governo, anche mediante la previsione di un premio di maggioranza a favore della coalizione vincente (che toglierebbe di mezzo l’attuale ‘listino’, collegato alla compagine vincitrice, ma esterno ai candidati delle singole liste elettorali). Il nodo principale sembra essere quello dell’elezione del presidente. Per lo Sdi – ha sottolineato Marco Fasolo – l’elezione del presidente deve avvenire prima con l’ indicazione del suo nome nella scheda elettorale e poi “con un passaggio in consiglio che ne approvi il programma. Anche in questo modo si pu\u00f2 svincolare il ruolo dell’ assemblea da quello del presidente dell’ esecutivo”. Lo Sdi \u00e8 favorevole ad un numero limitato di assessori esterni all’ assemblea”. La posizione di An \u00e8 espressa da Pietro Laffranco favorevole alla “elezione diretta del presidente della giunta” ma vuole assessori “per lo pi\u00f9 interni” al consiglio. Ha chiesto inoltre di “rafforzare gli strumenti con i quali l’ assemblea elettiva pu\u00f2 controllare gli atti di governo”. La Margherita – ha spiegato Gianpiero Bocci – “non accetta passi indietro” rispetto all’ elezione del presidente “cos\u00ec come \u00e8 venuta affermandosi nel paese” chiedendo formule “per evitare ribaltoni durante la legislatura. La vera sfida – ha aggiunto – \u00e8 quella di far riappropriare il consiglio del suo ruolo di riferimento politico”. I Ds – ha messo in evidenza Lamberto Bottini – intendono “potenziare le funzioni di controllo dell’ assemblea regionale” ma auspicano ”esecutivi stabili e maggiore forza alle coalizioni, evitando che la giunta possa subire condizionamenti dal consiglio”. Per l’elezione del presidente della Regione pensano ad una “diretta temperata”. Forza Italia \u00e8 per l’ elezione diretta ”con opportuni meccanismi di controbilanciamento – ha detto Francesco Renzetti – a favore del consiglio regionale” e per il metodo proporzionale con premio di maggioranza. L’Udc – ha rilevato Enrico Sebastiani – punta a “ridare forza all’ assemblea elettiva” per\u00f2 preferisce che il presidente sia eletto dopo un passaggio consiliare sul programma. E’ favorevole ad una formalizzazione consiliare dell’elezione del presidente anche Rifondazione comunista che – dice Mauro Tippolotti – sollecita assessori “non esterni” ed un numero di consiglieri “dimensionato dalle nuove funzioni dell’assemblea. Maurizio Donati, del gruppo misto comunista, \u00e8 per l’elezione consiliare del presidente della Regione, ed anche Moreno Finamonti (Democratici) \u00e8 favorevole all’elezione indiretta, “perch\u00e8 la politica \u00e8 collegialit\u00e0”. Non sar\u00e0 cos\u00ec automatico trovare un punto di sintesi tra le varie posizioni. I principali passaggi della commissione – Il 14 dicembre 2000 il Consiglio regionale ha approvato la legge istitutiva della Commissione speciale per lo statuto stabilendo che entro dicembre 2001 dovr\u00e0 presentare la proposta della nuova carta regionale. – Il 22 marzo il Consiglio ha eletto i membri della commissione. La presidenza \u00e8 andata all’opposizione: eletta Fiammetta Modena (Fi); vice presidente Lamberto Bottini (Ds). Gli altri membri: Giampiero Bocci (Ppi) Maurizio Donati (Gruppo misto comunista), Marco Fasolo (Sdi), Moreno Finamonti (Democratici), Pietro Laffranco (An), Carlo Ripa di Meana (Verdi ecologisti), Enrico Sebastiani (Udc), Mauro Tippolotti (Prc). Era componente della commissione anche Maurizio Ronconi, poi eletto in Senato. – Il 1 luglio 2001 il Consiglio regionale ha approvato il programma di lavoro della commissione articolato in cinque parti: la storia dei trenta anni di regionalismo; l’identit\u00e0 regionale; i principi fondamentali; forma di governo e legge elettorale; il sistema delle “fonti”. – Il 18 Luglio 2001 la commissione ha avviato le audizioni. – Il 17 settembre il sito internet del Consiglio regionale (www.consiglioregumbria.org) ha attivato una sezione dedicata alla Commissione Statuto. – Nel 2002 si susseguono incontri e audizioni e il Consiglio regionale approva la proproga per il termine dei lavori fissato nel mese di dicembre 2002- Il 30 giugno 2003 la presidente Fiammetta Modena ha illustrato in Consiglio i contenuti del testo, non ancora definitivo – Dal mese di settembre inizier\u00e0 la partecipazione con le forze sociali e le associazioni. – L’approvazione definitiva dello statuto, dopo un primo passaggio in aula nel mese di dicembre 2003, dovrebbe essere attuato entro la primavera del 2004, ad un anno esatto dal rinnovo delle istituzioni regionali.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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