{"id":32354,"date":"2015-04-30T12:29:48","date_gmt":"2015-04-30T10:29:48","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=32354"},"modified":"2015-05-05T13:05:37","modified_gmt":"2015-05-05T11:05:37","slug":"il-dono-totale-della-vita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-dono-totale-della-vita\/","title":{"rendered":"Il dono totale della vita"},"content":{"rendered":"
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Un momento della festa a Bolsena (foto di Lamberto Manni)<\/figcaption><\/figure>\n

\u00c8 stata una giornata importante quella del 25 aprile a Bolsena, in cui sono state celebrate, contemporaneamente – come gi\u00e0 lo scorso anno a Orvieto in occasione del Giubileo straordinario – due feste diocesane: quella della famiglia e quella dei bambini che in questo anno riceveranno la prima comunione, organizzate dagli uffici di Pastorale familiare, giovanile e vocazionale, dall\u2019Azione cattolica e con la presenza di tanti ragazzi della diocesi come volontari.<\/p>\n

I bambini, circa 260, si sono incontrati alle ore 9.30 e, dopo l\u2019iscrizione e la formazione delle squadre, sono stati subito coinvolti in canti e bans<\/em>; poi hanno svolto delle attivit\u00e0, attraverso il gioco e piccole catechesi, riflettendo sui diversi significati della parola \u201ceucarestia\u201d, come sacrificio, dono e pane di vita eterna. Gli adulti invece, alle ore 11, hanno preso parte a un incontro con la giornalista e scrittrice originaria di Perugia, Costanza Miriano, autrice, tra gli altri, del famoso libro Sposati e sii sottomessa<\/em>\u00a0 che ha trattato il tema \u201cLa comunione nella famiglia, propedeutica alla comunione con Dio\u201d (vedi sotto<\/em>).<\/p>\n

Dopo l\u2019intervento della giornalista, una giovane coppia di Foligno ha offerto la propria testimonianza di sposi che, non avendo ancora avuto il dono dei figli, hanno deciso di rendersi disponibili per l\u2019esperienza dell\u2019affido. Dopo il pranzo, nella piazza antistante la basilica di S. Cristina o in riva al lago, per i grandi tempo libero e preparativi per la celebrazione eucaristica, mentre ai ragazzi \u00e8 stata proposta una divertente caccia al tesoro, organizzata dai bravi e pazienti animatori. Alle 16.30, poi, per tutti, in basilica c\u2019\u00e8 stata la visita alla tomba di santa Cristina e all\u2019altare del Miracolo e, a seguire, la messa presieduta dal vescovo Benedetto Tuzia, concelebrata da molti sacerdoti, animata e curata dai genitori, in cui sono stati eseguiti canti coinvolgenti dalla band della Pastorale giovanile e dagli stessi genitori. Mons. Tuzia<\/strong>, nell\u2019omelia, con riferimento alle letture della domenica dedicate al Buon Pastore, ha detto che Ges\u00f9 conosce tutto di noi, le cose belle e i problemi, e ci aiuta, sostiene e custodisce. Si \u00e8 soffermato, poi, sull\u2019immagine dei lupi che rappresentano i momenti difficili; Ges\u00f9, per\u00f2, \u00e8 sempre al nostro fianco, mette la sua vita al servizio della nostra. Ecco perch\u00e9 nell\u2019eucaristia ci fa dono totale della sua vita. E cos\u00ec anche noi, nutrendoci di Lui, siamo in grado di mettere la nostra vita al servizio degli altri.<\/p>\n

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Costanza Miriano e la fatica di essere sposi cristiani\u00a0<\/strong><\/p>\n

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Da sinistra: don Marcello Sargeni, Costanza Miriano e Benedetto Tuzia<\/figcaption><\/figure>\n

Con grande attenzione gli adulti che gremivano il teatro San Francesco a Bolsena hanno ascoltato le parole di Costanza Miriano<\/strong>. Sposa da 17 anni e madre di quattro figli, la giornalista ha esordito dicendo che quasi sempre si parla della bellezza della famiglia, e invece ci\u00f2 di cui dobbiamo parlare \u00e8 la fatica degli sposi nel cammino di accoglienza reciproca. Fatica che vale la pena sostenere, perch\u00e9 \u201cil matrimonio \u00e8 la prima missione, e perch\u00e9 per uno sposo cristiano non c\u2019\u00e8 altro modo di amare Dio se non quello di amare la propria moglie o il proprio marito\u201d.<\/p>\n

Portando soprattutto la sua significativa testimonianza, si \u00e8 soffermata sui principali fattori che determinano questa fatica, in primis<\/em> la grande diversit\u00e0 tra uomo e donna. In riferimento alla donna ha parlato di genio femminile, di “voragine” che Dio le ha dato per accogliere (pensiamo ai figli), del suo conservare l\u2019intuizione per aiutare la vita quando \u00e8 pi\u00f9 debole, del suo fare da specchio, far alzare lo sguardo all\u2019uomo, chiamarlo alla spiritualit\u00e0. Un talento, insomma, che per\u00f2 vive sempre – a causa del peccato originale – sul filo del rischio di essere manipolatore delle persone, per il loro bene o per ci\u00f2 che si crede il loro bene, perch\u00e9 si vorrebbe cambiarle, migliorarle. L\u2019uomo, dal suo canto, \u00e8 pi\u00f9 aderente alla realt\u00e0, meno empatico, si lascia commuovere di meno perch\u00e9 pi\u00f9 capace di guardare la realt\u00e0 oggettiva ed \u00e8 pi\u00f9 capace di dire no. Aspetti molto importanti, ad esempio, nell\u2019educazione dei figli, ma che includono per lui il rischio di \u201cnon morire totalmente, di tenere un po\u2019 di vita per s\u00e9\u201d. Modi diversi, insomma, di vedere e affrontare le cose. C\u2019\u00e8 un problema? L\u2019uomo cerca la soluzione, la donna si lamenta! E linguaggi diversi: quello dell\u2019uomo molto aderente alla realt\u00e0, quello della donna che rimanda sempre a qualcos\u2019altro e nel quale contano non solo le parole ma anche i pensieri, le allusioni, gli sguardi.<\/p>\n

Da tutto ci\u00f2 l\u2019esortazione all\u2019ascolto, alla capacit\u00e0 di dedicarsi tempo, momenti di qualit\u00e0 e attenzioni reciproche, per crescere nell\u2019accoglienza, nella complementariet\u00e0, nell\u2019amore che non manipola e che \u00e8 pronto a donare la vita, nella consapevolezza che \u2013 come sottolineato dalla Miriano come aspetto fondamentale \u2013 sulla terra \u201cil desiderio di essere illimitatamente amati si scontra con le nostre limitatezze. L\u2019unico matrimonio che abbia la speranza di dire \u2018per sempre\u2019 \u00e8 quello cristiano, ove c\u2019\u00e8 Cristo, l\u2019Unico capace di rispondere a tutte le nostre attese\u201d.<\/p>\n

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