Perch\u00e9 proprio la parrocchia il tema del Convegno pastorale diocesano che inizia oggi a Montemorcino? Non solo tema obbligato perch\u00e9 lo propone la Cei, non solo una preparazione al Convegno ecclesiale regionale del prossimo novembre’ ‘Mi interessa questo discorso della parrocchia perch\u00e9 lo sto facendo nella visita pastorale’, spiega l’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti, che abbiamo incontrato proprio in vista dell’appuntamento diocesano che inizia oggi, venerd\u00ec 20 giugno, alle 18. ‘La visita \u00e8 tutta impostata sulla ricerca di una identit\u00e0 pi\u00f9 precisa della parrocchia – continua mons. Chiaretti – in base alla descrizione ideale del libro degli Atti quando si tratta delle quattro assiduit\u00e0, quelle che io chiamo le ‘quattro perseveranze’, che caratterizzano le prime comunit\u00e0 cristiane. Di queste cose io vado parlando sin dal primo giorno in cui ho iniziato la visita pastorale in tutte le comunit\u00e0 parrocchiali’. Delle quattro ‘perseveranze’ – per intenderci ‘l’ascolto dell’insegnamento degli apostoli, l’unione fraterna, la frazione del pane e le preghiere’, direbbe il libro degli Atti – quella che in questo momento interessa di pi\u00f9 l’Arcivescovo \u00e8 l’ascolto della Parola di Dio. ‘Credo che sia importante ripartire dalla Parola che \u00e8 al primo posto. Se non c’\u00e8 la Parola di Dio non c’\u00e8 nemmeno il s\u00ec della fede; dobbiamo ripartire dalla Parola perch\u00e9 la gente \u00e8 ferma alle tradizioni, alle abitudini’. Un Convegno pastorale, quindi, strettamente collegato a quello dello scorso anno: ‘S\u00ec, direi che questo Convegno completa quello dello scorso anno’, conferma l’Arcivescovo, che non esita a riconoscere i limiti del percorso allora intrapreso. L’anno scorso, lo ricordiamo, fu proclamata la necessit\u00e0 di una nuova evangelizzazione, soprattutto per i giovani, ‘ma non furono date n\u00e9 le motivazioni, n\u00e9 gli strumenti’, spiega l’Arcivescovo che sostiene come quest’anno, invece, l’obiettivo sia di dare le une come gli altri. La visita pastorale ha aiutato molto nel far prendere coscienza ai preti di questa urgenza e anche nel chiarire i modi di attuazione di questa evangelizzazione, spiega ilVescovo. ‘Sono stato in parrocchie paese per paese e sto ripetendo sempre le stesse cose. Cos\u00ec si crea una mentalit\u00e0, grazie anche al passaggio del Vescovo nelle parrocchie. Forse \u00e8 anche per questo che mi sembra di vedere i sacerdoti pi\u00f9 disponibili questa volta, perch\u00e9 a furia di insisterci, di dimostrarlo con fatti concreti, anche i sacerdoti se ne rendono conto’. E allora, in che modo effettuare questo nuovo annuncio della Parola di Dio? Come raggiungere tutta la massa di gente che non viene pi\u00f9 in chiesa? ‘Oggi abbiamo delle statistiche abbastanza pesanti – osserva mons. Chiaretti – 10-15% di praticanti, quando va bene. In alcune zone la percentuale scende ancora di pi\u00f9. Non possiamo dormire su questa situazione. C’\u00e8 una evangelizzazione da fare con chi gira ancora intorno alla Chiesa, la singola persona, le famiglie, la comunit\u00e0 parrocchiale”. Avviare in ogni parrocchia i centri di ascolto della Parola di Dio \u00e8 una proposta che si sta facendo da tempo. E prima ancora formare gli evangelizzatori, i catechisti. Di questi, certamente, numerosi saranno i membri dei movimenti ecclesiali, ‘\u00e8 importante che ci siano – afferma l’Arcivescovo – sono un grande aiuto, sono i rompighiaccio. Per\u00f2 devono avere attivit\u00e0 collegate alla parrocchia che ha tutta la responsabilit\u00e0 dell’insieme. La difficolt\u00e0 \u00e8 qui: come combinare queste cose. E’ importante che i movimenti aiutino e stiano nelle parrocchie, stiano intorno al prete’. Pena, il rifiuto da parte dei parroci di ‘missionari’ aderenti a movimenti che vadano ad evangelizzare nella loro parrocchia, confessa l’Arcivescovo, e ci \u00e8 voluto per chiarire l’equivoco che era sorto. Dunque, prendere coscienza della seriet\u00e0 del momento e iniziare la formazione degli evangelizzatori, dei catechisti. Queste le attese di mons.Chiaretti per il Convegno che si chiuder\u00e0 domani nella sua fase assembleare, ma che proseguir\u00e0 a breve termine con l’incontro del prossimo 30 giugno, a Cetona, con tutti i responsabili degli uffici pastorali principali, per mettere a fuoco il tutto. ‘Poi c’\u00e8 l’intenzione di partire concretamente!’. La diocesi in cifre- 229.500 cattolici in diocesi- 154 parrocchie- 143 preti con un’et\u00e0 media di 66 anni- 24 religiosi con incarichi pastorali in diocesi- 394 chiese- 15 istituti religiosi maschili- 33 istituti religiosi femminili- 1.023 ministri laici istituiti cos\u00ec suddivisi: \t26 catechisti degli adulti\t164 catechisti dei fanciulli e dei ragazzi\t507 ministri della comunione\t58 animatori degli adolescenti e dei giovani\t110 ministri della carit\u00e0\t100 ministri della liturgia\t58 ministri del canto liturgico- 97 tra associazioni laicali e opere caritativeFonte:Curia arcivescovile<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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