{"id":31996,"date":"2015-04-29T20:03:26","date_gmt":"2015-04-29T18:03:26","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=31996"},"modified":"2015-04-29T20:15:09","modified_gmt":"2015-04-29T18:15:09","slug":"il-bes-e-meglio-del-pil-per-misurare-la-qualita-della-vita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-bes-e-meglio-del-pil-per-misurare-la-qualita-della-vita\/","title":{"rendered":"Il “Bes” \u00e8 meglio del Pil per misurare la qualit\u00e0 della vita"},"content":{"rendered":"

\"gente-donne\"<\/a>Si moltiplicano in questi ultimi anni i convegni in cui economisti e sociologi ragionano su metodi di \u201cmisurazione del benessere\u201d in grado di integrare il Pil, quel Prodotto Interno Lordo che, come diceva Robert Kennedy, \u201cmisura tutto tranne ci\u00f2 che rende la vita degna di essere vissuta\u201d.<\/p>\n

Dal 2011 l’Istat<\/strong>, guidata dall’ex ministro Enrico Giovannini, ha coniato il \u201cBes\u201d, acronimo di \u201cbenessere equo-sostenibile\u201d, sperimentando dapprima nella provincia di Pesaro-Urbino e poi in 29 capoluoghi italiani (tra cui tutte le citt\u00e0 metropolitane) la misurazione di 134 indicatori che analizzano 12 dimensioni del vivere urbano: salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualit\u00e0 dei servizi.<\/p>\n

Con il Rapporto UrBes 2015, pubblicato il 23 aprile scorso (con dati nella maggior parte aggiornati a fine 2013), anche Perugia e Terni, per il secondo anno consecutivo, sono state inserite tra le citt\u00e0 del progetto UrBes. La misurazione non si presta a parzialit\u00e0 \u201cpolitiche\u201d, in quanto gli indicatori vengono misurati dalle Amministrazioni comunali e provinciali con la stretta supervisione dell’Istat, e la finalit\u00e0 non \u00e8 la composizione di graduatorie ma la misurazione del miglioramento o peggioramento delle suddette dimensioni del benessere.<\/p>\n

La rete delle citt\u00e0 coinvolte comprende 14 citt\u00e0 metropolitane (Torino, Genova, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania e Cagliari) e altri 15 Comuni (Brescia, Bolzano, Verona, Trieste, Parma, Reggio Emilia, Cesena, Forl\u00ec, Livorno, Prato, Perugia, Terni, Pesaro, Potenza, Catanzaro). Tutte le tavole relative alle singole citt\u00e0 possono essere scaricate in pdf dal sito www.istat.it\/urbes2015<\/a>.<\/p>\n

IL \u201cBES\u201d A PERUGIA<\/strong><\/p>\n

Salute<\/em>. Dal 2004 al 2013 si \u00e8 assistito a un aumento della speranza di vita: per gli uomini \u00e8 passato da 79,3 anni a 80,5 anni, mentre per le donne da 84,7 anni a 85,9 anni. In diminuzione il tasso di mortalit\u00e0 per tumore nella popolazione maschile, che nel 2011 \u00e8 stato tra i pi\u00f9 bassi in Italia, e della mortalit\u00e0 infantile, il cui tasso \u00e8 poco oltre la met\u00e0 di quello nazionale (30,9).<\/p>\n

Lavoro<\/em>. Dal 2009 la provincia di Perugia ha visto calare il tasso di occupazione delle persone tra 20 e 64 anni di et\u00e0. Resiste comunque una soddisfacente situazione economica, confermata dal reddito pro capite che, con oltre 18.000 euro, ha superato nel 2012 la media nazionale. A Perugia solo il 27,4% di contribuenti dichiara redditi inferiori a 10.000 euro, e solo il 4,6% dei residenti vive in famiglie senza occupati.<\/p>\n

Relazioni sociali<\/em>. In crescita il settore del volontariato, la cui presenza nel territorio comunale aumenta nel decennio 2001-2011 da 73,1 a 85,6 per 10.000 abitanti.<\/p>\n

Sicurezza<\/em>. Rispetto al 2011, gli omicidi denunciati sono triplicati, passando da 0,4 a 1,2 ogni 100.000 abitanti. I furti in abitazione sono in aumento, assumendo un valore maggiore al resto del Paese. In diminuzione le rapine, da 48 a 43,4 ogni 100.000 abitanti.<\/p>\n

Raccolta differenziata<\/em>. Nel periodo 2004-2012 nella provincia di Perugia la percentuale di rifiuti urbani interessati dalla raccolta differenziata ha mostrato un andamento crescente di anno in anno, con una marcata accelerazione nell\u2019ultimo biennio. Questa modalit\u00e0 di raccolta \u00e8 cresciuta di quasi due volte e mezzo, posizionando la provincia tra quelle pi\u00f9 virtuose.<\/p>\n

Qualit\u00e0 dell’aria<\/em>. Nel corso dell\u2019ultimo decennio Perugia ha visto un decremento dei giorni di superamento del limite di Pm10 (da 57 giorni nel 2004 a 28 giorni nel 2013), nonostante un elevato numero di automobili.<\/p>\n

Mobilit\u00e0 urbana<\/em>. Il tempo dedicato alla mobilit\u00e0 delle persone che si spostano per studio o lavoro all\u2019interno del Comune \u00e8 contenuto, attestandosi su valori pari a 19,6 minuti, in linea con provincia e regione.<\/p>\n

Cultura<\/em>. Nel 2012 Perugia offre solo 1,2 biblioteche pubbliche ogni 100.000 abitanti, frequentate da poche persone (in media 15,4 utenti ogni 100 abitanti). La diffusa presenza in citt\u00e0 di musei e monumenti – il doppio della media italiana – ha un numero di visitatori non altrettanto significativo, rimanendo al di sotto della media nazionale.<\/p>\n

IL \u201cBES\u201d A TERNI <\/strong><\/p>\n

Salute<\/em>. I ternani hanno una speranza di vita pari a 79,8 anni per i maschi e 84 per le femmine. Negli ultimi anni si sta assistendo a un aumento della mortalit\u00e0 degli ultra 65enni per malattie del sistema nervoso.<\/p>\n

Lavoro<\/em>. I ternani e gli umbri hanno un titolo di studio mediamente pi\u00f9 elevato rispetto al resto d’Italia. Purtroppo ci\u00f2 non incide sulla situazione lavorativa, che a Terni appare peggiorata negli ultimi cinque anni. Dagli indicatori sul reddito risulta per\u00f2 che le famiglie ternane hanno retto meglio all\u2019impatto della crisi, potendo contare nel 2012 su un reddito medio di 16.256 euro.<\/p>\n

Relazioni sociali<\/em>. In citt\u00e0 il volontariato ha avuto un incremento, passando da 50,2 a 67,3 ogni 10.000 abitanti, valore ben oltre il dato nazionale.<\/p>\n

Sicurezza<\/em>. I mutamenti demografici e il protrarsi della crisi hanno reso la citt\u00e0 meno sicura e determinato un incremento delle denunce. Basta guardare i furti nelle abitazioni: se nel 2009 si sono rilevate 220,9 denunce per 100.000 abitanti, nel 2012 queste sono passate a 531,8, con un incremento del 141%.<\/p>\n

Raccolta differenziata<\/em>. Nonostante le politiche di sensibilizzazione dei cittadini e l’aumento della percentuale di rifiuti differenziati (da 25,1% a 33,3%), questa rimane molto al di sotto della media umbra.<\/p>\n

Qualit\u00e0 dell’aria<\/em>. La situazione dell\u2019inquinamento acustico e dell\u2019aria non \u00e8 favorevole; Terni in entrambi i casi si colloca ben al di sopra della media nazionale e regionale. Per quanto riguarda i giorni di superamento del limite previsto per il Pm10, il dato \u00e8 migliorato, passando da 70 nel 2010 a 63 del 2013.<\/p>\n

Mobilit\u00e0 urbana<\/em>. Gli studenti e i lavoratori impiegano meno tempo dei residenti nel resto d\u2019Italia per gli spostamenti. La conformazione pianeggiante del territorio favorisce gli spostamenti in bicicletta, che viene utilizzata da un buon numero di residenti, ma le piste ciclabili sul territorio comunale sono scarse e inalterate negli ultimi cinque anni.<\/p>\n

Cultura<\/em>. Sebbene le aree intorno alla citt\u00e0 siano ricche di paesaggi e storia, Terni rispetto all’Umbria si colloca su livelli modesti sia per quanto riguarda la presenza di musei e monumenti sia per il numero di visitatori. Infatti, rispetto al dato nazionale – pari a 407,5 visitatori per 10.000 abitanti – la citt\u00e0 ne conta soltanto 44,7.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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