{"id":3177,"date":"2003-06-06T00:00:00","date_gmt":"2003-06-06T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=3177"},"modified":"2003-06-06T00:00:00","modified_gmt":"2003-06-06T00:00:00","slug":"la-sfida-dei-matrimoni-misti-che-la-religione-non-sia-ostacolo-allamore","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-sfida-dei-matrimoni-misti-che-la-religione-non-sia-ostacolo-allamore\/","title":{"rendered":"La sfida dei matrimoni ‘misti’: che la religione non sia ostacolo all’amore"},"content":{"rendered":"

Dei matrimoni ‘misti’ si \u00e8 discusso marted\u00ec 27 maggio a Perugia nel corso di un incontro – dibattito promosso dal Centro italiano femminile (Cif) di Perugia. ‘La discussione su un tema tanto delicato’, spiega Eliana Petrozzi presidente dell’Unione giuristi cattolici sezione di Perugia, ‘quale pu\u00f2 essere sul matrimonio fra due persone appartenenti a culture diverse, ad esempio un musulmano e una cattolica, dove le rispettive concezioni della vita e del mondo spesso entrano in contrasto fra di loro, nasce da un’esigenza fondamentale: far sapere alla gente’. Sono molti i casi, infatti, sconosciuti all’opinione pubblica, di donne cattoliche che, una volta abbandonate dai mariti musulmani, sono messe in condizioni di non poter pi\u00f9 vedere i figli, in conseguenza di una concezione del diritto islamico secondo cui dopo il matrimonio moglie e figli sono considerati propriet\u00e0 del marito. Ma, tante volte, ci\u00f2 \u00e8 anche il frutto di ignoranza riguardo a ci\u00f2 che il matrimonio fra due culture diverse pu\u00f2 comportare, diritti compresi. ‘Dopo l’11 settembre 2001’, afferma mons. Elio Bromuri, responsabile del Centro ecumenico di Perugia, ‘si \u00e8 assistito a un appesantimento del clima nei rapporti con il mondo islamico. Vi \u00e8 stata come una chiusura e un rifiuto di ogni dialogo. L’apertura al diverso sembrava non avere pi\u00f9 senso. La Chiesa, tuttavia, \u00e8 sempre stata promotrice di dialogo con il mondo islamico e di collaborazione fra le diverse religioni. Oggi il matrimonio va analizzato in una societ\u00e0 globalizzata, dove non ci sono pi\u00f9 distanze geografiche, e vanno mescolandosi differenze etniche o linguistiche’. La globalizzazione mette a prova solidariet\u00e0, fratellanza, amore, religione, e potrebbe rappresentare un ostacolo in quanto, proprio attraverso la diversit\u00e0 di concezioni, le religioni cercano di tutelare la propria identit\u00e0 e di salvaguardare dalla dispersione i propri fedeli. ‘Io penso – continua mons. Bromuri – che le religioni, pur mantenendo la propria identit\u00e0, possano collaborare perch\u00e9 alla base di ogni credo vi \u00e8 la fede comune nella fraternit\u00e0, nella solidariet\u00e0 e perch\u00e9 ogni religione \u00e8 l’esaltazione di ci\u00f2 che di pi\u00f9 umano vi \u00e8 nell’uomo. La nostra sfida dei matrimoni misti \u00e8 l’esaltazione del fatto che le differenze religiose non dovrebbero costituire un ostacolo all’amore’. ‘Dal punto di vista giuridico’, spiega Marco Canonico, docente di diritto ecclesiastico, ‘il matrimonio \u00e8 un diritto naturale riconosciuto a tutti. Prescinde, quindi, dalla religione professata’. Il diritto ecclesiastico \u00e8 percorso da regole che riguardano il matrimonio misto. Sono gli apostoli stessi a sconsigliarlo: san Paolo, nella prima lettera ai Corinzi scrive che le vedove possono sposare chi vogliono ‘purch\u00e9 nel Signore’; nella seconda lettera scrive ‘Che cosa ha da condividere il fedele con l’infedele?’. Nell’ambito dei matrimoni misti’, continua Canonico, ‘bisogna fare una differenza fra il matrimonio contratto fra un battezzato e un non battezzato (disparitas cultus), e quello tra due battezzati appartenenti a chiese diverse (mixta religio). Il Codice del 1983, ha ricordato Canonico, stabilisce che il matrimonio fra battezzati appartenenti a Chiese diverse non \u00e8 impedito, ma sono previsti alcuni limiti di natura disciplinare, compreso il fatto che la stessa celebrazione non pu\u00f2 essere presieduta da due ministri sacri. E’ necessaria, ha concluso Canonico, ‘una maggiore informazione per la gente su ci\u00f2 che un matrimonio misto comporta, non soltanto per se stessi, ma anche per l’eventuale prole’.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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