Morosi incolpevoli<\/strong><\/p>\nCon la crisi economica, la perdita del posto di lavoro e la messa in cassa integrazione, \u00e8 aumentato il numero delle famiglie che non hanno pi\u00f9 soldi per pagare l\u2019affitto o la rata del mutuo. Mediamente – ha detto Vinti – il 30 per cento degli inquilini \u00e8 in ritardo di 7 mesi nel pagamento dell\u2019affitto. Per \u201cmorosit\u00e0 incolpevole, non perch\u00e9 buttano via i soldi al casin\u00f2!\u201d ha precisato.<\/p>\n
Cos\u00ec aumentano anche le richieste di sfratto. Nel 2001 in tutta l\u2019Umbria i provvedimenti emessi dal giudice erano stati 521 ma nel 2013 sono pi\u00f9 che raddoppiati: 1.102. Sono diventati circa 1.200 nel 2014, il 90 per cento dei quali – ha spiegato Vinti – proprio per \u201cmorosit\u00e0 incolpevole\u201d di famiglie le cui entrate si sono ridotte. Nel solo Comune di Perugia c\u2019\u00e8 una lista di 1.800 persone che chiedono una casa perch\u00e9 sono in gravi difficolt\u00e0 economiche.<\/p>\n
\u201cLa nostra Regione – ha proseguito l\u2019assessore – nonostante le grandi ristrettezze economiche in cui s\u00ec \u00e8 trovata a operare, ha testardamente fatto la propria parte con interventi diretti per l\u2019acquisto della prima casa, una convenzione con gli istituti di credito per facilitare l\u2019accesso ai mutui, sostegno all\u2019affitto per categorie sociali deboli, valorizzando l\u2019affitto a canone concordato e potenziando la disponibilit\u00e0 di appartamenti a canone sociale dei Comuni e dell\u2019Ater\u201d.<\/p>\n
I problemi dell\u2019Ater<\/strong><\/p>\nQuest\u2019ultimo ente pubblico possiede 9.500 appartamenti ed \u00e8 quindi il maggiore proprietario immobiliare dell\u2019Umbria. Trecento di questi sono per\u00f2 vuoti perch\u00e9 inagibili; mentre altri 600, seppure abitati, avrebbero bisogno di manutenzione, per cui servirebbero 17 milioni di euro che per\u00f2 l\u2019Ater non ha.<\/p>\n
\u201cSiamo proprio all\u2019assurdo – ha commentato Vinti -, in un buffo Paese! Perch\u00e9, per questi 9.500 alloggi, l\u2019Ater deve pagare ogni anno due milioni e mezzo di Imu sulla seconda casa. Soldi che invece potevano servire per recuperare questi appartamenti inabitabili\u201d.<\/p>\n
Cos\u00ec come \u00e8 assurda la vicenda del canone concordato, istituto che va rivisto perch\u00e9 di fatto \u201csta penalizzando gli inquilini che invece doveva aiutare\u201d. Lo scopo era ottenere uno sconto sul prezzo dell\u2019affitto concedendo agevolazioni fiscali ai proprietari degli immobili. Solo che, con il crollo del prezzo degli affitti, i contratti del libero mercato sono diventati pi\u00f9 convenienti di quelli con canone concordato, che invece per legge resta fisso.<\/p>\n
Nuovi stili di vita<\/strong><\/p>\nLa politica abitativa della Regione ha tenuto conto anche delle trasformazioni sociali, con l\u2019aumento di famiglie senza figli e formate da un solo membro. Il trend di molte persone che vivono da sole – \u00e8 detto nel rapporto – \u00e8 il risultato di rapidi cambiamenti nello stile di vita: donne che vivono pi\u00f9 a lungo dei loro compagni; tasso crescente di divorzi e separazioni; persone che vivono da sole per scelta, graduale spostamento di popolazione verso i centri urbani e aumento delle coabitazioni.<\/p>\n
\u201cQuesti dati – ha concluso Vinti -, compreso ovviamente quello derivante dalle difficolt\u00e0 economiche, hanno portato a privilegiare la costruzione di alloggi pi\u00f9 piccoli, ma di qualit\u00e0 superiore alla media nazionale, e a calibrare diversamente le varie priorit\u00e0 di aiuto. Non a caso la Regione nel 2014 ha emanato ben 10 bandi a seguito dell\u2019analisi del contesto regionale umbro e anche dell\u2019ascolto dei vari soggetti pubblici e privati che compongono questo variegato settore\u201d.<\/p>\n
Con interventi di aiuto specifici per famiglie numerose, per separati e divorziati, famiglie con anziani, giovani coppie, nuclei monoparentali, e per categorie di cittadini socialmente disagiati, per le quali non erano previste forme di sostegno per la casa.<\/p>\n
<\/p>\n
Il \u201ccaso\u201d dell\u2019Umbria<\/h3>\n
L\u2019UMBRIA \u00c8 SEMPRE UN PO\u2019 MENO VERDE<\/strong><\/p>\nIn dieci anni, in Italia, il numero di edifici \u00e8 aumentato del 13,1%. In Umbria di quasi il doppio: 21,4%. Nuove costruzioni che – come rileva il rapporto dell\u2019Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale sul consumo del suolo in Italia – anche \u201ca causa di uno sviluppo non adeguatamente pianificato\u201d hanno finito per \u201celiminare la differenza tra citt\u00e0 e campagna\u201d. Dunque una dispersione sul territorio che ha rovinato le campagne, con costi pi\u00f9 alti per assicurare servizi pubblici quali trasporti, raccolta dei rifiuti, ecc.<\/p>\n
SI \u00c8 COSTRUITO TANTO MA MOLTE CASE RESTANO VUOTE<\/strong><\/p>\nIn Umbria un\u2019abitazione su 6 non \u00e8 occupata stabilmente o \u00e8 addirittura disabitata. Una situazione anomala perch\u00e9, mentre in Italia dal 2001 al 2011 queste abitazioni non occupate sono diminuite del 11%, in Umbria invece \u00e8 accaduto il contrario: sono aumentate del 7,8%. \u201cE allora siamo sempre pi\u00f9 convinti – ha detto l\u2019assessore Stefano Vinti<\/strong> – che sia inutile e dannosa un\u2019ulteriore espansione e consumo del territorio; e che sia invece necessario aumentare l\u2019offerta abitativa in affitto\u201d. Risolvendo inoltre il grave problema delle barriere architettoniche, che \u201cimprigionano in casa\u201d non solo i disabili ma anche tanti anziani.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"La \u201ccasa \u00e8 un diritto di tutti\u201d e la Regione Umbria, nonostante \u201cla drammatica carenza di risorse\u201d, negli ultimi 10 anni \u00e8 riuscita a trovare 150 milioni di euro per la costruzione di 2.547 nuovi appartamenti di edilizia residenziale pubblica. Altri 600 alloggi sono stati resi disponibili recuperando edifici disabitati o abbandonati nell\u2019ambito di piani […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[6],"tags":[2369,1464,1957,1335,1956,2564],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/31298"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=31298"}],"version-history":[{"count":4,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/31298\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":39420,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/31298\/revisions\/39420"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=31298"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=31298"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=31298"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}