{"id":31188,"date":"2015-04-01T15:58:19","date_gmt":"2015-04-01T13:58:19","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=31188"},"modified":"2015-06-15T09:45:42","modified_gmt":"2015-06-15T07:45:42","slug":"davvero-il-signore-e-risorto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/davvero-il-signore-e-risorto\/","title":{"rendered":"Davvero il Signore \u00e8 risorto!"},"content":{"rendered":"

Il Signore \u00e8 risorto! Il velo del Tempio squarciato il Venerd\u00ec santo ha aperto un baratro di disperazione, riempito dal silenzio attonito del Sabato santo: che fare? Il Signore \u00e8 morto. Il suo corpo \u00e8 stato sepolto in fretta. Tutto tace. Nessuna parola consola o insegna. Nessun malato pu\u00f2 sperare, nessun morto risorgere. Le donne girano intorno alla morte di lui: sotto la croce, a controllare dove viene sepolto, a circondarlo di cura appena il sabato finisce. Hanno bisogno di toccarlo, di mettere in moto i gesti della piet\u00e0 e dell\u2019amore, prima che quella carne tanto amata cominci a languire nel disfacimento della morte. Veramente la tristezza scende su tutto. I due discepoli che vanno verso Emmaus lo spiegano bene: avevano creduto che Ges\u00f9 fosse colui che doveva venire, e invece \u00e8 stato preso e ucciso. E ora, semplicemente, non si sa da che parte ricominciare a cercare una speranza capace di reggere il confronto con quella che Ges\u00f9 aveva portato.<\/p>\n

Su tutto questo si leva un grido stupefacente: \u201cChi cercate tra i morti \u00e8 vivo!\u201d. Tale \u00e8 la portata di un simile annuncio che i discepoli stentano a credere alle discepole che devono riferirlo: forse hanno paura di restare nuovamente delusi. Invece le donne dicono il vero. Non ci sono per\u00f2 parole per portare questo annuncio in modo adeguato, e infatti i Vangeli riportano frammenti di testimonianze, a volte confuse, a volte contraddittorie, come quando si cerca di raccontare nella foga tutti insieme qualcosa di bellissimo che ci ha sconvolto: le parole si accavallano spontaneamente nell\u2019entusiasmo, non rielaborate a mente fredda, ma gettate di slancio intorno a noi. Il Signore \u00e8 risorto! Non si pu\u00f2 stare a centellinare i dettagli o a rifinire con dovizia i particolari, bisogna correre, gridare, abbracciarsi. I racconti della Risurrezione non vengono costruiti a tavolino per convincere qualcuno, sono il getto spontaneo sorto da un evento unico, non raccontabile, eppure da raccontare con urgenza.<\/p>\n

E cos\u00ec fa la Chiesa, che riversa sui credenti un fiume di segni e di parole nella liturgia pasquale. Cominciamo di notte, con nove letture, perfino ridondanti, per immergersi nel cuore dell\u2019opera di Dio. Questo fiume di parole, che traccia la storia della salvezza dalla creazione fino al mattino di Pasqua, \u00e8 preceduto dalla liturgia della luce: le tenebre del peccato e della morte vengono vinte da Cristo risorto. Il silenzio invece viene spezzato dal canto dell\u2019Exultet<\/em>: non si pu\u00f2 pi\u00f9 tacere, ma solo proclamare le opere di Dio.<\/p>\n

Dopo la lunga liturgia della Parola, nella quale viene incastonato il canto del Gloria<\/em> e quello dell\u2019Alleluia<\/em> (sospesi in Quaresima), la Chiesa rinnova le promesse battesimali e celebra i battesimi, prima di fare eucaristia (che non si celebrava pi\u00f9 dal Gioved\u00ec santo). Questa abbondanza di segni dichiara la rinascita dei credenti, tratti dal buio e dal silenzio, rinati a nuova vita, nutriti da Cristo e resi con lui e in lui un solo Corpo. Per otto giorni la Chiesa celebra questo lungo giorno in cui tutti siamo nati, in cui ciascuno fonda la propria speranza. Senza questo giorno, la morte e il male sarebbero vincitori indiscussi di tutto, invece l\u2019amore vince il peccato e la vita sconfigge la morte. Sembra di assistere veramente a un duello \u2013 come si canta nella Sequenza<\/em> la mattina di Pasqua \u2013 in cui Colui che sembrava colpito a morte ha sorprendentemente vinto il confronto con la Morte, per cui ora regna vivo e conduce alla vita tutti quelli che rinascono in lui.<\/p>\n

La vicenda della Pasqua infatti non riguarda solo Ges\u00f9, ma tutti quelli che credono in lui e che possono condividere la sua stessa vittoria. Il cammino quaresimale ci conduceva alla riscoperta di questa nostra profonda identit\u00e0, di vivi tornati dai morti, di risorti. Non possiamo vivere pi\u00f9 come se l\u2019amore non vincesse tutto il male del mondo, n\u00e9 possiamo fare finta che di fronte alla morte non ci siano parole o speranza. Noi abbiamo visto. Siamo corsi al sepolcro e l\u2019abbiamo trovato vuoto.<\/p>\n

Abbiamo ascoltato le donne raccontarci ci\u00f2 che hanno detto loro gli angeli, e come il Signore risorto abbia ricordato ci\u00f2 che aveva gi\u00e0 insegnato. Si apre davanti ai nostri occhi una vita nuova: da oggi siamo i figli prediletti del Padre, resi dallo Spirito come Ges\u00f9, capaci di dare la vita per amore, in modo che tutti quelli che ci sono donati abbiano la vita e il mondo creda che Ges\u00f9 \u00e8 il Signore. Con questo cuore i primi discepoli hanno iniziato l\u2019avventura della Chiesa; cos\u00ec noi, pieni di gioia indicibile, increduli dalla felicit\u00e0. \u201cIl Signore \u00e8 risorto! Davvero il Signore \u00e8 risorto!\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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