{"id":30752,"date":"2015-03-06T14:43:43","date_gmt":"2015-03-06T12:43:43","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=30752"},"modified":"2015-05-15T15:41:22","modified_gmt":"2015-05-15T13:41:22","slug":"le-cooperative-incontrano-il-papa-al-centro-luomo-non-i-soldi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/le-cooperative-incontrano-il-papa-al-centro-luomo-non-i-soldi\/","title":{"rendered":"Le cooperative incontrano il Papa: al centro l\u2019Uomo, non i soldi"},"content":{"rendered":"
\"Un<\/a>
Un momento dell\u2019incontro dei membri della Confederazione cooperative italiane con Papa Francesco, nella foto Andrea Fora consegna al Papa la pagnotta realizzata dai detenuti<\/figcaption><\/figure>\n

La cooperazione come via per un\u2019economia nuova, che metta al centro l\u2019uomo e non la finanza. Questo il messaggio emerso, sabato scorso, dall\u2019incontro di Papa Francesco<\/strong> con 7.000 rappresentanti di Confcooperative. Bergoglio ha guardato alle origini (le cooperative sono \u201cmemoria viva di un grande tesoro della Chiesa italiana\u201d), ma soprattutto al futuro, chiedendo di \u201cportare la cooperazione sulle nuove frontiere del cambiamento, fino alle periferie esistenziali\u201d. Con Maurizio Gardini<\/strong>, presidente di Confcooperative, ripercorriamo i passaggi salienti emersi dall\u2019incontro.<\/p>\n

Come coniugare l\u2019attenzione locale con mercati e sfide globali?<\/strong><\/p>\n

\u201cBisogna coniugare le nuove istanze, in particolare la globalizzazione, rimanendo fedeli alle motivazioni per cui sono nate le cooperative: valorizzazione del prodotto dei soci, centralit\u00e0 del lavoratore, sostenibilit\u00e0 ambientale, ecc. Una cooperativa agricola, ad esempio, che cinquant\u2019anni fa raccoglieva il prodotto dei soci e lo vendeva sul mercato locale, oggi deve assumere le dimensioni giuste per essere protagonista in un mercato nuovo. Non si pu\u00f2 andare a vendere in Giappone o negli Stati Uniti se non si hanno una struttura tecnica adeguata o degli operatori commerciali che parlano le lingue!\u201d.<\/p>\n

Ingrandendosi, non si corre il rischio di finire per essere come le altre imprese, ma usufruendo dei vantaggi legati alle cooperative?<\/strong><\/p>\n

\u201cNon possiamo chiedere alle cooperative di crescere \u2018solo fino a un certo punto\u2019. L\u2019importante non \u00e8 l\u2019elemento dimensionale, ma rispettare sempre i valori della cooperazione, la partecipazione e la vita democratica. Le cooperative devono avere la giusta dimensione in relazione al loro scopo: a una cooperativa sociale che lavora in un territorio non \u00e8 chiesto di crescere, ma di essere puntuale rispetto ai bisogni di quel territorio. Una cooperativa agricola che ha bisogno di vendere i propri prodotti, invece, deve crescere per essere protagonista sui mercati\u201d.<\/p>\n

Molto forte \u00e8 stato il monito del Papa a \u201ccombattere le false cooperative\u201d.<\/strong><\/p>\n

\u201cC\u2019\u00e8 un mercato fortemente inquinato da speculatori ed espressioni della malavita, che costituiscono cooperative perch\u00e9 sono uno strumento giuridico che meglio risponde ai loro scopi. Nascono e chiudono senza pagare stipendi, contributi, senza avere controlli. Sono una patologia grave, che fa un doppio danno alle coop oneste e sane: porta via il lavoro e \u2018prostituisce\u2019 il nome della cooperazione\u201d.<\/p>\n

\u00c8 possibile contrastarle?<\/strong><\/p>\n

\u201cNon \u00e8 facile, perch\u00e9 il pi\u00f9 delle volte durano meno di un anno e sono ben organizzate. Tutti dobbiamo combatterle, a partire dalle imprese che le utilizzano, verso le quali si possono prevedere sanzioni o comunque una corresponsabilit\u00e0. Infatti, quando si appalta un servizio a una cooperativa, se questa ha prezzi eccessivamente bassi, inferiori al costo del lavoro, non pu\u00f2 essere una coop sana. E l\u2019impresa non lo pu\u00f2 ignorare\u201d.<\/p>\n

Il Papa ha richiamato l\u2019uso del denaro \u201cper realizzare opere buone\u201d, invocando una collaborazione tra cooperative bancarie e imprese.<\/strong><\/p>\n

\u201cNon va demonizzato il denaro: le cooperative, anche le pi\u00f9 virtuose, hanno bisogno di risorse ben investite, di capitale. Una cooperativa sociale che volesse aprire una casa protetta per gli anziani o un\u2019attivit\u00e0 per l\u2019inserimento lavorativo di persone diversamente abili avrebbe bisogno di risorse. I soldi impiegati per attivit\u00e0 economiche devono essere valorizzati per ci\u00f2 che riescono a produrre, e non per speculazioni finanziarie o per l\u2019arricchimento\u201d.<\/p>\n

Siamo alla vigilia di una riforma bancaria che si preannuncia epocale, e non esente da rischi. Quale futuro avranno le banche di credito cooperativo?<\/strong><\/p>\n

\u201cL\u2019Europa e Bankitalia chiedono loro di adeguarsi rispetto a certi standard, e questo comporta un inevitabile processo di autoriforma. Un po\u2019 di autonomia sar\u00e0 trasferita dal territorio al Centro: occorre per\u00f2 che sia ben chiaro l\u2019obiettivo, e che la governance sia di matrice cooperativa, conosca e abbia sempre il senso etico del fare finanza cooperativa\u201d.<\/p>\n

Ha ancora senso parlare di coop bianche, rosse e verdi?<\/strong><\/p>\n

\u201cQuesta distinzione appartiene al passato. Proprio il Papa ci ha invitato a guardare a quello che ci unisce e non ci\u00f2 che ci ha diviso. Un tempo c\u2019erano motivazioni ideologiche, ora cadute. Oggi si pu\u00f2 avere una visione laica o una cristiana: l\u2019importante \u00e8 che ci si ritrovi insieme nel sostenere un modello di cooperativa che salvaguardi e metta al centro l\u2019uomo, con le sue esigenze e i suoi bisogni, e tutti i valori propri della cooperazione, realizzando una sorta di contaminazione che ci permetta di vivere portando i nostri valori, senza paura di praticarli\u201d.<\/p>\n

La presenza delle cooperative umbre<\/h3>\n

Tra i 7.000 cooperatori che hanno gremito la sala Nervi in Vaticano c\u2019era una folta delegazione di dirigenti e cooperatori di Confcooperative Umbria, guidati dal presidente Andrea Fora e dal direttore Lorenzo Mariani. All\u2019alba ci si \u00e8 messi in cammino per raccogliere l\u2019invito di Papa Francesco. Il Papa si soffermato lungamente con i presenti nel percorso di ingresso e di uscita calorosamente salutato dalle strette di mano dei tanti cooperatori presenti. \u201cNelle tre piccole grandi storie di mutualit\u00e0, di sacrificio e di riscatto lavorativo che sono state portate ad esempio nel palco al cospetto di Papa Francesco, sono saliti figurativamente i mille talenti della cooperazione che sa mettersi al servizio degli ultimi, della collettivit\u00e0, combattendo la criminalit\u00e0 e non scendendo con essa a compromessi\u201d, ha commentato il presidente Fora<\/strong>, che ha avuto l\u2019onore di consegnare al Santo Padre la pagnotta realizzata dai detenuti impegnati nella cooperazione sociale, \u201csimbolo della fatica, la gioia, le sofferenze e i tanti talenti che abitano le nostre cooperative\u201d. \u201cPapa Francesco – ha aggiunto Fora – ha riservato un pensiero e una preghiera per tutti i cooperatori sociali e le persone svantaggiate che ogni giorno provano a darsi un\u2019altra possibilit\u00e0 e a incamminarsi verso una nuova vita\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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