{"id":30526,"date":"2015-02-27T13:12:53","date_gmt":"2015-02-27T11:12:53","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=30526"},"modified":"2015-07-06T14:56:43","modified_gmt":"2015-07-06T12:56:43","slug":"la-grande-guerra-degli-umbri","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-grande-guerra-degli-umbri\/","title":{"rendered":"La Grande Guerra degli umbri"},"content":{"rendered":"
\"Una<\/a>
Una delle sale della mostra con le foto della celebrazione al Milite Ignoto a Perugia il 27 ottobre 1921<\/figcaption><\/figure>\n

Cento anni fa lo scoppio della Prima Guerra mondiale. Una guerra da non dimenticare e che a Perugia viene ricordata con la mostra \u201cLa prima Guerra mondiale e l\u2019Umbria\u201d inaugurata marted\u00ec 24 febbraio a Palazzo Baldeschi (dal 25 febbraio al 2 giugno) lungo Corso Vannucci a Perugia dalla Fondazione cassa di risparmio di Perugia e dalla Fondazione Cariperugia Arte. Il percorso espositivo, raccolto in otto sale, ripercorre un pezzo di storia d\u2019Italia e dell\u2019Umbria che si snoda attraverso diverse aree tematiche in grado di restituire un quadro articolato degli eventi e dei suoi principali protagonisti grazie all\u2019esposizione di disegni, fotografie, giornali di trincea, manifesti, cartoline, cimeli e materiali cinematografici.<\/p>\n

L\u2019Umbria in quella guerra ha perso quasi 11mila uomini, su un totale dei 650mila caduti in tutta Italia. Colpiscono i volti di alcuni di loro, giovani, immortalati in vecchie fotografie, cos\u00ec come le parole scritte da Enzo Valentini (figlio dell\u2019allora sindaco di Perugia) nelle lettere inviate quotidianamente alla madre raccolte nel 1930 in quello che \u00e8 diventato un diario personale Enzo Valentini volontario di guerra. Lettere e disegni<\/em>. Il diario \u00e8 esposto nella sala dedicata a Perugia, dove troneggiano grandi riproduzioni fotografiche delle celebrazioni al Milite Ignoto del 27 ottobre 1921. A raccontare il percorso della mostra \u00e8 stato il curatore Marco Pizzo<\/strong>, direttore del Museo centrale del Risorgimento di Roma al Vittoriano. La maggior parte del materiale in esposizione – composto da oggetti e documenti conservati presso gli archivi dell\u2019Istituto per la storia del Risorgimento italiano, dell\u2019Iccu (l\u2019Istituto centrale per il catalogo unico), dell\u2019Istituto Centrale dei Beni Sonori e Audiovisivi e dell\u2019Istituto Luce \u2013 Cinecitt\u00e0 – viene dalla mostra patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Struttura di missione, allestita a Roma a\u2002maggio 2014 presso il Complesso monumentale del Vittoriano. Tale materiale \u00e8 stato integrato con una sezione umbra anche grazie alla collaborazione di istituzioni locali come il Comune di Perugia, la Soprintendenza archivistica dell\u2019Umbria, la Deputazione di Storia Patria per l\u2019Umbria, la Camera di commercio di Perugia e l\u2019Ufficio scolastico regionale.<\/p>\n

Uno dei cimeli esposti nella prima sala \u00e8 il piano di coda di un aereo austriaco abbattuto da Francesco Baracca, asso dell\u2019aviazione italiana. In una teca un manichino indossa un cappotto, guanti e berretto in dotazione ai soldati austro-ungarici; in altre sono raccolti oggetti appartenuti ai soldati quali sciabole, granate, baionette, perfino gli scarponi. E poi c\u2019\u00e8 la sezione dei manifesti propagandistici: le fotografie dal fronte erano proibite, cos\u00ec come i video. In mostra c\u2019\u00e8 quello commissionato al regista Luca Comerio che fu censurato per eccesso di realismo. I visitatori possono inoltre vivere anche la tragica esperienza della trincea, riprodotta con installazioni video in un\u2019altra delle sale, accompagnati da suoni futuristi. Da un vecchio grammofono si pu\u00f2 sentire la voce originale del generale Armando Diaz che legge il bollettino della Vittoria. Si chiude con la sessione dedicata ai pittori – soldato che offrono tramite le loro opere testimonianze artistiche di vita e di morte che si incrociano sui campi di battaglia.<\/p>\n

L\u2019intervento di Franco Marini<\/h3>\n

Il taglio del nastro avvenuto il 24 pomeriggio \u00e8 stato preceduto da un evento in diretta streaming<\/em> in un\u2019affollatissima Sala dei Notari, durante il quale sono intervenuti il presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, Carlo Colaiacovo, il presidente della Fondazione Cariperugia Arte, Giuseppe Depretis, il presidente del Comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale, Franco Marini e Marco Pizzo. Franco Marini nel prendere la parola ha ricordato la figura di Vincenzo Valentini, leggendo alcune frasi tratte dal suo diario da cui si evince l\u2019impotenza di fronte ad una guerra che \u201c\u00e8 stata una rottura della storia non solo per l\u2019evento guerra in se stesso, ma anche per il legame con le difficolt\u00e0 che viviamo oggi\u201d.\u201cRicordare la guerra, in particolare la Prima guerra mondiale – ha sottolineato – vuol dire fare un\u2019analisi del presente per non commettere gli stessi errori\u201d. Bisogna riflettere sul fatto che \u201cla Seconda guerra mondiale – ha aggiunto – \u00e8 stata una propaggine della prima\u201d e oggi, alla luce dei fatti che stanno accadendo nel mondo, \u00e8 importante che la situazione non sfugga di mano \u201cperch\u00e9 basta una scintilla\u201d. Fondamentale, dunque, \u201cla costruzione di una politica europea ancora inesistente\u201d ha concluso Marini citando anche l\u2019invito di Papa Francesco alle attenzioni necessarie oggi \u201cper non cadere in un\u2019altra guerra mondiale\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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