{"id":3043,"date":"2003-03-28T00:00:00","date_gmt":"2003-03-27T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=3043"},"modified":"2015-07-16T15:09:22","modified_gmt":"2015-07-16T13:09:22","slug":"stato-sociale-il-mercato-da-solo-non-garantisce-equita-e-efficienza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/stato-sociale-il-mercato-da-solo-non-garantisce-equita-e-efficienza\/","title":{"rendered":"Stato sociale: il mercato da solo non garantisce equit\u00e0 e efficienza"},"content":{"rendered":"

Il Rapporto 2002 dell’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica (Inpdap) sullo Stato sociale, analizzato in particolare con riferimento all’Italia \u00e8 molto articolato e complesso, come la realt\u00e0 che cerca di rappresentare. Tra le tante possibili, una prima lettura del Rapporto pu\u00f2 essere compiuta in chiave di “sistema di regolazione”, composto dalle principali Istituzioni che presiedono al funzionamento del sistema economico-sociale. Uno dei temi conduttori del Rapporto \u00e8 appunto la relazione tra settore pubblico e settore privato, ovvero, secondo una distinzione un po’ grossolana, tra Stato e Mercato, che viene analizzata per tutte le pi\u00f9 importanti categorie di servizi sociali (istruzione, sanit\u00e0, previdenza). La valutazione compiuta dal Rapporto, anche alla luce delle esperienze compiute in molti Paesi, \u00e8 che la natura dei servizi \u00e8 tale che il mercato non \u00e8 per lo pi\u00f9 in grado di erogarli soddisfacendo pienamente le esigenze di efficienza e di equit\u00e0, e che quindi il settore pubblico pu\u00f2 svolgere al riguardo un ruolo determinante e insostituibile. Il sistema socio-economico reale peraltro non \u00e8 solo un complesso intreccio di forme regolative, ma anche un continuo intrecciarsi di “livelli di governo” e di azione, che pu\u00f2 rappresentare una seconda chiave di lettura del Rapporto Inpdap. Nel quadro delle politiche sociali, si dispiegano pienamente i noti principi della “sussidiariet\u00e0” verticale (tra diversi livelli di governo) ed orizzontale (tra settore pubblico e societ\u00e0 civile). A questo riguardo, in Italia \u00e8 in corso un imponente processo di decentramento dei poteri, dal Governo centrale ai Governi locali, secondo una strategia di federalismo, di cui il Rapporto esamina i principali rischi, con riferimento specifico all’erogazione e al finanziamento dei servizi sanitari, sottolineando in particolare il possibile aumento delle disuguaglianze al riguardo osservabili nelle diverse aree del territorio nazionale. E’ noto che anche l’Umbria potrebbe mostrare nel prossimo futuro, in assenza di adeguati meccanismi perequativi, un’insufficienza delle risorse disponibili rispetto a quelle necessarie. La molteplicit\u00e0 di livelli di governo e la partecipazione richieste per formulare ed attuare le politiche sociali \u00e8 ben rappresentata – e lo sottolinea anche il recente Libro Bianco sul Welfare – dalle formule recentissime di “coordinamento aperto” e “programmazione partecipata”. Ricca e significativa \u00e8 al riguardo l’esperienza dell’Umbria per la messa a punto del ventaglio di Piani d’azione sociale ai diversi livelli di governo del territorio. Sono comunque fortemente auspicabili progressi in tema di realizzazione di un adeguato sistema informativo sulle effettive esigenze socio-sanitarie della popolazione, e di una reale partecipazione di questa alla preparazione e al monitoraggio dei piani di intervento. Il complessivo sistema dei servizi sociali \u00e8 attraversato da un articolato “sistema di valori”, che pu\u00f2 costituire una terza chiave di lettura del Rapporto Inpdap. Continuamente questo fa riferimento alla terna costituita da “equit\u00e0, efficienza e libert\u00e0”, e giustifica l’intervento pubblico nell’istruzione, nella sanit\u00e0, nella previdenza, perch\u00e9 permette di superare i cosiddetti “fallimenti del mercato”, il quale non garantisce n\u00e9 l'”equit\u00e0 ex-ante” n\u00e9 l'”equit\u00e0 ex-post”, e pu\u00f2 assicurare uno stato di coesione sociale. Come sottolinea a pi\u00f9 riprese anche il gi\u00e0 ricordato Libro Bianco sul Welfare, la coesione sociale \u00e8 fondamentale per lo sviluppo, \u00e8 il cuore dello sviluppo, come rimarca il Rapporto 1999 dello United Nations Development Program su globalizzazione e sviluppo. Nel sistema di valori che ho sopra ricordato manca un pilastro: quello della Verit\u00e0, senza del quale tutto rimane indeterminato, ogni valutazione sospesa, ogni soluzione necessariamente declinata al condizionale, come si avverte nel Rapporto, nella cautela delle sue conclusioni, pur se orientate a sottolineare la rilevanza della componente pubblica, dell’equit\u00e0 che vi si pu\u00f2 accompagnare, e di uno stato di coesione sociale. Per Verit\u00e0 intendo la verit\u00e0 sull’uomo, che \u00e8 naturalmente una verit\u00e0 problematica, aperta a diverse interpretazioni. Vorrei rilevare l’importanza “oggettiva”, per una dinamica sociale pi\u00f9 soddisfacente, di una concezione personalistica, basata cio\u00e8 sul concetto di “persona”, ovvero di individuo in relazione, molto distante da un certo approccio individualistico che va attualmente per la maggiore. Intendo la persona come creatura, dotata di coscienza e responsabilit\u00e0, consapevole di aver ricevuto tutto in dono, e di dover a sua volta donare… e ci\u00f2 ci propone il fondamento profondo, la radice metafisica del presupposto di uno stato di effettiva e durevole coesione sociale: mi riferisco alla solidariet\u00e0, che \u00e8 la corresponsabilit\u00e0 di ciascuno per il bene di tutti, per il ‘bene comune’, ovvero l’impegno prioritario di ciascuno per il bene comune, cos\u00ec sapientemente rappresentato nella mirabile Costituzione pastorale Gaudium et Spes. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Il Rapporto 2002 dell’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica (Inpdap) sullo Stato sociale, analizzato in particolare con riferimento all’Italia \u00e8 molto articolato e complesso, come la realt\u00e0 che cerca di rappresentare. Tra le tante possibili, una prima lettura del Rapporto pu\u00f2 essere compiuta in chiave di “sistema di regolazione”, composto dalle principali […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[5],"tags":[2381,1090,504],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/3043"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=3043"}],"version-history":[{"count":1,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/3043\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":39262,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/3043\/revisions\/39262"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=3043"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=3043"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=3043"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}