{"id":3008,"date":"2003-03-07T00:00:00","date_gmt":"2003-03-06T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=3008"},"modified":"2015-07-08T15:22:36","modified_gmt":"2015-07-08T13:22:36","slug":"limpegno-dei-laici-nella-parrocchia-per-levangelizzazione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/limpegno-dei-laici-nella-parrocchia-per-levangelizzazione\/","title":{"rendered":"L’impegno dei laici nella parrocchia per l’evangelizzazione"},"content":{"rendered":"
“Siamo qui riuniti per riflettere sulla parrocchia intesa come comunit\u00e0 missionaria. La parrocchia, anche nei mutamenti sopraggiunti, rimane il cuore della Chiesa”: con brevi parole, dopo i vespri iniziali, il vescovo mons. Sergio Goretti ha aperto i lavori del Consiglio pastorale diocesano tenutosi venerd\u00ec 28 febbraio. Come asse portante del dibattito si \u00e8 imposto il tema dell’impegno dei laici nella parrocchia per la promozione umana e l’evangelizzazione. Eletto per acclamazione come segretario dell’assemblea il giovane Maurizio Morini, hanno preso il via gli interventi. Molti laici saranno chiamati prima o poi a guidare le parrocchie, cos\u00ec ha esordito mons. Vittorio Peri. Condizione preliminare perch\u00e9 essi possano svolgere il ruolo di operatori pastorali \u00e8, secondo lo stesso, una adeguata formazione teologica; esistono vari livelli di formazione teologica: la scuola interdiocesana di stanza a Foligno e l’Istituto Teologico di Assisi che riesce a garantire un approfondimento in settori specifici. Secondo Leonardo Travaglia il percorso formativo \u00e8 necessario, anzi dovrebbe diventare obbligatorio per quanti intendono farsi operatori pastorali; si possono seguire canali diversificati, ma per i pi\u00f9 basilari apprendimenti sarebbe utile una valigetta provvista almeno di testi e documenti essenziali; \u00e8 anche necessario che il Consiglio pastorale parrocchiale goda di un potere effettivo che lo renda in grado di incidere nello stesso contesto formativo preferibilmente da inserire nell’ambito della singola parrocchia. Per Alberto Cecconi occorre sfruttare anche radio e televisioni locali attraverso la presenza di persone preparate ed anche attraverso la proiezione di video adatti allo scopo. Loredana Farabi ha indicato come mezzo di formazione anche gli esercizi spirituali rivendicando uno spazio pi\u00f9 concreto per i laici ed una valorizzazione dei movimenti. Attenzione, ha esclamato suor Teresa: non concentrare l’attenzione su un unico punto perch\u00e9 la formazione non pu\u00f2 essere disgiunta dalla missione in mezzo alla gente e a favore della gente. Amneris Marcucci ha evidenziato la difficolt\u00e0 di acquisire una formazione per quanti sono assorbiti dal lavoro e da incombenze familiari. Ennio Bosimini ha sottolineato la necessit\u00e0 di aprire le porte a quanti desiderano impegnarsi nel volontariato pastorale. Chi insiste in seno alla parrocchia perch\u00e9 si faccia formazione? La domanda \u00e8 stata posta dal biblista don Oscar Battaglia che ha ripercorso una serie di iniziative: corsi di preghiera, conferenze, letture evangeliche, lezioni bibliche. Come mai questi stimoli sono venuti a mancare? Questa la sua risposta: perch\u00e9 nei pi\u00f9 diretti responsabili delle parrocchie \u00e8 venuta meno la “convinzione”. Dal canto suo don Girolamo Giovannini ha menzionato tempi difficili contraddistinti da pochi sacerdoti, per lo pi\u00f9 anziani ed oberati da impegni. Il vicario generale mons. Orlando Gori, per molti anni parroco della cattedrale di San Rufino, ha ricordato l’attivismo di gruppi liturgici capaci di affrontare la catechesi per adulti e di spiegare documenti religiosi. I tempi esigono decisioni coraggiose ed un impegno corale tra clero e laici. Pressante l’invito del Vescovo a partecipare alla giornata di preghiera e di digiuno indetta dal Pontefice.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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