{"id":29816,"date":"2015-01-16T14:31:32","date_gmt":"2015-01-16T12:31:32","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=29816"},"modified":"2015-01-16T14:31:32","modified_gmt":"2015-01-16T12:31:32","slug":"legami-darte-tra-perugia-e-fabriano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/legami-darte-tra-perugia-e-fabriano\/","title":{"rendered":"Legami d\u2019arte tra Perugia e Fabriano"},"content":{"rendered":"
\"Gentile<\/a>
Gentile da Fabriano, Madonna in trono col Bambino e angeli musicanti, tempera su tavola, 1405-1410, Galleria Nazionale dell\u2019Umbria-Perugia<\/figcaption><\/figure>\n

Fabriano, citt\u00e0 rinomata per la qualit\u00e0 della produzione della carta fin dall\u2019et\u00e0 medievale, ospita fino al 18 gennaio l\u2019interessante mostra \u201c\u2018Da Giotto a Gentile\u2019 pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento\u201d curata da Vittorio Sgarbi. Un\u2019attenta visita nella elegante cittadina marchigiana, ci porta in un territorio apparentemente periferico, forse marginale rispetto ai tradizionali e acclarati circuiti del turismo culturale, che in realt\u00e0 dimostra essere un vasto deposito di inestimabili capolavori artistici medievali, in gran parte poco noti e in molti casi sconosciuti.<\/p>\n

La mostra indaga sui precedenti alla straordinaria fioritura artistica trecentesca, quando Fabriano deve essere considerata umbra a tutti gli effetti in virt\u00f9 degli strettissimi legami con l\u2019area di influenza longobarda, che vede in Spoleto la splendida capitale del Ducato. Consolidatosi il potere longobardo sulla citt\u00e0 con l\u2019affermarsi della famiglia gentilizia dei Chiavelli, nel corso del Trecento l\u2019egemonia cultura dell\u2019Umbria vedr\u00e0 la sua totale affermazione, sia dal punto di vista artistico, sia sotto il profilo dei valori spirituali. La vicinanza con Assisi ed i ripetuti soggiorni di san Francesco contribuirono ad animare una vivace realt\u00e0 di fede, che si avvalse della pittura come di un efficace strumento propagandistico ed educativo.<\/p>\n

Tra le numerose opere provenienti dal territorio umbro, troviamo esposta la \u201cMadonna in trono con il Bambino\u201d, della Galleria Nazionale dell\u2019Umbria. L\u2019opera demaniata nel 1863 dal noviziato del Convento di San Domenico, fece allora ingresso nella Pinacoteca Civica, oggi Galleria nazionale dell\u2019Umbria. Ricordata da Giorgio Vasari in San Domenico come \u201cuna tavola molto bella\u201d, la commissione a Gentile da Fabriano sottolinea i legami militari e commerciali stabiliti tra Perugia e Fabriano nei primi anni del Quattrocento e ricorda i vincoli parentali e politici che legavano il pittore all\u2019ambiente perugino e all\u2019Ordine domenicano. La complessa iconografia che vede la sovrapposizione di temi quali l\u2019Incoronazione della Vergine e la Madonna dell\u2019Umilt\u00e0 viene ribadita dalle numerose lodi a Maria incise sulla tavola: dall\u2019Ave Maria dell\u2019aureola, alle invocazioni presenti sul bordo del mantello, all\u2019antifona mariana pasquale sul tetragramma sorretto dagli angeli. Il sorprendente trono attaccato da una lussureggiante vegetazione che ne mette in discussione la natura architettonica riporta poi, al tema nordico dell\u2019hortus conclusus<\/em>. Indice della conoscenza di oreficeria non solo veneziana ma anche boema e renana, \u00e8 la raffinata tecnica della granatura scelta per delineare le figure di sei angeli in volo che incoronano la Vergine e che rendono il fondo oro vibrante di luce.<\/p>\n

Per l\u2019opera databile al 1411-1412, si sono ipotizzati i nomi di vari committenti, tra i quali quello del ricco cambiatore e operarius<\/em> della chiesa domenicana, Matteo di Pietro Graziani, committente del vasto programma decorativo della Cappella di San Giacomo, che potrebbe essere stata ab antiquo<\/em> il sito per la Madonna con il Bambino e gli Angeli musicanti.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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