{"id":29813,"date":"2015-01-16T14:22:45","date_gmt":"2015-01-16T12:22:45","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=29813"},"modified":"2015-07-21T10:17:54","modified_gmt":"2015-07-21T08:17:54","slug":"pellegrini-alla-tomba-di-francesco","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/pellegrini-alla-tomba-di-francesco\/","title":{"rendered":"Pellegrini alla tomba di Francesco"},"content":{"rendered":"

\"gambetti-mauro\"<\/a>“Va\u2019, Francesco, ripara la mia casa!\u201d. Fu questa la missione che Dio affid\u00f2 otto secoli fa a Francesco di Assisi. Missione che il Santo continua oggi anche attraverso la sua basilica e la comunit\u00e0 dei frati minori Conventuali che la custodiscono ab immemorabili<\/em>.Fra i santi cui l\u2019Umbria ha dato i natali, il pi\u00f9 noto \u00e8 certamente Francesco. La sua tomba \u00e8 fra le mete di pellegrinaggio pi\u00f9 frequentate dalla cristianit\u00e0. A essa giungono anche pellegrini di altre religioni, e spesso persone prive di riferimenti religiosi.<\/p>\n

In Francesco molti riconoscono un \u201cfratello\u201d, il \u201cfratello universale\u201d, uomo di ideali alti, uomo della pace. I milioni di pellegrini che, provenienti dal mondo, annualmente si recano ad Assisi sono infatti quasi sempre alla ricerca di ispirazione e di ideali atti a guidare la loro vita o a promuovere una convivenza pacifica tra gli uomini. La tomba di san Francesco \u00e8 luogo che parla al cuore della gente. La stessa missione viene svolta anche dalla maestosa basilica, ricca di storia e di arte, edificata due anni dopo la sua morte (1226), voluta dalla Chiesa quale segno di riconoscenza al Santo per l\u2019opera che aveva compiuto: \u201criparare\u201d la Chiesa di Cristo. \u201cVa\u2019, Francesco – furono le parole del Crocifisso a San Damiano -, ripara la mia casa che, come vedi, \u00e8 tutta in rovina!\u201d. Parole che diedero origine a un nuovo e originale carisma che si poneva anzitutto a servizio della Chiesa, ma che poi si sarebbe esteso a servire l\u2019intera umanit\u00e0. Questo luogo santo, cuore pulsante del francescanesimo, fu voluto da Papa Gregorio IX che lo defin\u00ec specialis ecclesia<\/em> e volle che fosse considerato in perpetuo caput et mater<\/em> dell\u2019Ordine francescano (Is qui Ecclesiam<\/em>, 22 aprile 1230). La basilica inoltre, nel XVIII secolo, fu insignita da Benedetto XIV del titolo di \u201cbasilica patriarcale e cappella papale\u201d (Fidelis Dominus<\/em>, 25 marzo 1754). La comunit\u00e0 religiosa \u00e8 detta Sacro Convento: una comunit\u00e0 piuttosto eterogenea \u2013 attualmente composta da circa 60 frati che provengono da tutto l\u2019Ordine, originari di una ventina di nazioni \u2013, che al suo interno ospita anche i giovani novizi italiani per l\u2019anno della prova. I frati sono in Assisi per accogliere e porsi a servizio dei pellegrini che giungono dal mondo. Un servizio pastorale ed ecclesiale che rende il pellegrinaggio alla tomba del Santo un proficuo incontro con Dio. Un servizio che viene offerto in piena comunione con la Chiesa locale e in sinergia con gli altri santuari francescani disseminati sul territorio. Alla comunit\u00e0 del Sacro Convento sono unite anche le comunit\u00e0 del santuario di Rivotorto, che custodisce il \u201csacro tugurio\u201d, e la comunit\u00e0 del Franciscanum<\/em>.<\/p>\n

\"piazza-convento\"<\/a>Non solo nei secoli passati, ma anche al nostro tempo, i Papi si sono affidati spesso a san Francesco o si sono fatti pellegrini alla sua tomba per chiedere grazie e luce per il loro ministero papale. San Giovanni Paolo II ripeteva spesso: \u201cHo bisogno di Assisi, ho bisogno di san Francesco!\u201d. Vi \u00e8 giunto infatti per ben 6 volte. Storico l\u2019evento del 1986, anno dedicato dall\u2019Onu alla pace, quando convoc\u00f2 in Assisi capi e rappresentanti delle religioni del mondo, invitando tutti a pregare per la pace. Ma ci\u00f2 che ci ha interpellati ultimamente \u00e8 stata la scelta di Papa Bergoglio di assumere, primo Papa nella bimillenaria storia della Chiesa, il nome di Francesco, riconoscendo nel Santo un ispiratore: \u201cEgli \u00e8 per me l\u2019uomo della povert\u00e0, l\u2019uomo della pace, l\u2019uomo che ama e custodisce il creato\u201d (15 marzo 2013). La nostra comunit\u00e0 pertanto, in questo Anno della vita consacrata, si sente particolarmente sollecitata a rinnovare l\u2019impegno di servire la Chiesa. Molteplice il contributo che possiamo offrire alle Chiese particolari, specialmente a quelle dell\u2019Umbria, e alla Chiesa universale. Innanzi tutto il quotidiano ministero pastorale, ma anche l\u2019evangelizzazione attraverso l\u2019arte, la cultura, il servizio ai poveri, i mezzi della comunicazione, ecc. Ci conceda il Signore di essere fedeli alla particolare vocazione e missione che qui ci \u00e8 affidata, vivendo l\u2019accoglienza con tutti e recando a tutti il messaggio evangelico di pace e di fraternit\u00e0!<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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