{"id":29633,"date":"2015-01-07T13:48:21","date_gmt":"2015-01-07T11:48:21","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=29633"},"modified":"2015-05-21T15:09:54","modified_gmt":"2015-05-21T13:09:54","slug":"famiglie-in-ascesa-con-gesu-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/famiglie-in-ascesa-con-gesu-2\/","title":{"rendered":"Famiglie in ascesa con Ges\u00f9"},"content":{"rendered":"

La festa del battesimo di Ges\u00f9 che si celebra questa domenica chiude il tempo di Natale e apre il tempo ordinario. Il tempo di Natale ci ha donato la tenerezza di un Dio che si \u00e8 fatto neonato. Il tempo ordinario \u00e8 il momento in cui concretizzare questa tenerezza di cui siamo stati riempiti per fare realmente spazio a Ges\u00f9, farlo crescere nella nostra vita e nelle nostre famiglie. San Giovanni, protagonista con Ges\u00f9 di questo Vangelo, aiuta a compiere questo passaggio: il Battista ha il carisma di portare i cuori a Ges\u00f9, di preparare le strade perch\u00e9 venga accolto. Cita il dono dello Spirito santo, che rende possibile seguire il Signore.<\/p>\n

Giovanni istituisce il battesimo d\u2019acqua, che \u00e8 un battesimo di penitenza: pentirci, sentire il peso della nostra piccolezza, ammettere la nostra dimensione creaturale che spesso ricordiamo soltanto nell\u2019esperienza del peccato e nel dolore del pentimento… tutto questo \u00e8 necessario per accogliere Ges\u00f9 che inizia a operare in noi. Solo quando ci riconosciamo poveri riusciamo a intuire cosa significa che Ges\u00f9 \u00e8 il Signore. Per questo Ges\u00f9 si lascia battezzare: egli scende in noi, per noi e con noi nelle acque battesimali, per risalire e farci ascendere con lui. Cos\u00ec la nostra piccolezza diviene la nostra grandezza e la nostra umanit\u00e0 risplende intensissima nelle sue mani e dentro i nostri occhi.<\/p>\n

Il Battista, che non si riteneva degno neanche di allacciare i sandali di Ges\u00f9, sembra interrogare ogni cristiano come anche ogni coppia di sposi: vi siete resi conto che la vostra disponibilit\u00e0 ad accogliere e amare, per quanto vi sforziate, \u00e8 piccola come un granellino di sabbia? Pensate di potervela dare da soli? No! Serve innanzitutto il battesimo di acqua, quello del Battista, in cui ci riconosciamo bisognosi di salvezza. Ma \u00e8 altres\u00ec necessario un battesimo di Spirito santo, quello di Ges\u00f9, che viene a noi nel sacramento datoci dalla Chiesa e concede il \u201cpotere di diventare Figli di Dio\u201d (Gv<\/em> 1,12)!<\/p>\n

Nella Chiesa dei primi secoli, \u201cbattesimo\u201d si diceva photism\u00f2s<\/em>, che significa \u201cilluminazione\u201d: un evento unico, che illumina e fa irrompere la bellezza nella vita. Il battesimo imprime in noi il segno<\/em> della luce divina, che introduce un uomo e una donna in un itinerario di intimit\u00e0 con Dio. Santa Teresa d\u2019Avila paragonava l\u2019anima a un castello interiore articolato in sette stanze: nella pi\u00f9 interna, la pi\u00f9 segreta, quella il cui accesso richiede pi\u00f9 dedizione e capacit\u00e0 di abbandono, si pu\u00f2 scorgere la presenza di Dio in noi. Nella propria vita di fede, ogni cristiano passa continuamente da una stanza all\u2019altra ma tutto ruota intorno alla stanza pi\u00f9 interna, che il battesimo permette pi\u00f9 facilmente di aprire. La scena del Vangelo si conclude con i cieli aperti: una voce rivela l\u2019identit\u00e0 di Ges\u00f9 al mondo e a Ges\u00f9 stesso, il quale ottiene conferma del mistero dell\u2019Incarnazione che da sempre intuiva e che mano a mano gli si rivela sempre pi\u00f9 pienamente.<\/p>\n

La Trinit\u00e0 si fa tutta presente. Eppure Ges\u00f9 sta l\u00ec umilmente, proprio come umile era il giaciglio nel quale fu deposto nascendo. Tante volte, per chi ci sta accanto, non siamo come Ges\u00f9, non usiamo la stessa umilt\u00e0 e, pur pensando di seguire Dio, vogliamo annunciare noi stessi. Ges\u00f9 invece vive in noi anche quando non ce ne accorgiamo, in ogni istante che siamo tenerezza l\u2019un per l\u2019altro. Tenendo fisso lo sguardo su di Lui, questo atteggiamento diventa pi\u00f9 spontaneo e leggero. Non sfugge il parallelo con la vita di quanti scelgono di vivere il matrimonio cristiano: hanno dinamiche analoghe a quelle dei coniugi non cristiani, ma anche radicalmente diverse. L\u2019umilt\u00e0 di Ges\u00f9 plasma lo sguardo degli sposi cristiani quando si accolgono i propri limiti e quelli dell\u2019altro.<\/p>\n

L\u2019amore sperimentato porta al desiderio di accedere alla stanza interiore pi\u00f9 intima: quella dove c\u2019\u00e8 l\u2019amore di Dio, radice del loro amore. In quanto battezzati, gli sposi hanno impressa nell\u2019anima la figliolanza in Dio e si scoprono fratelli in Cristo: nulla potr\u00e0 dividerli. Certo, se il rapporto \u00e8 turbato, non bisogna chiudersi nel fideismo: serve l\u2019intelligenza di capire dove si \u00e8 sbagliato e come recuperare, perch\u00e9, senza la nostra complicit\u00e0, Dio non pu\u00f2 fare molto. Ma il matrimonio cristiano, se effettivo, ha un\u2019opportunit\u00e0 in pi\u00f9: l\u2019alleanza in questa vita \u00e8 la prospettiva per scoprire l\u2019eterna bellezza di Dio. C\u2019\u00e8 un itinerario pedagogico scritto nel cuore di tutti gli sposi, che, riconoscendosi figli di Dio nel battesimo, trovano nel matrimonio una via di pienezza.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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