{"id":2925,"date":"2003-01-24T00:00:00","date_gmt":"2003-01-23T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=2925"},"modified":"2015-07-29T15:34:12","modified_gmt":"2015-07-29T13:34:12","slug":"necessario-per-la-scuola-dare-una-chiara-proposta-formativa","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/necessario-per-la-scuola-dare-una-chiara-proposta-formativa\/","title":{"rendered":"Necessario per la scuola dare una chiara proposta formativa"},"content":{"rendered":"
E’ stato scritto da studiosi di scienze sociali che l’attuale societ\u00e0 “sta andando incontro a un colossale problema educativo”. Da qui nasce un rinnovato impegno di riflessione culturale e di progetto politico (lo testimoniano i vari tentativi di riforma degli ultimi anni, che giungono in porto a piccole e contraddittorie dosi), per correre al capezzale di quello che \u00e8 l’unico terreno comune fra famiglia, agenzie educative e scuola stessa, perch\u00e9 l’istituzione scolastica sia ci\u00f2 che dev’essere, scuola per la persona e per le persone. Quanto mai opportuna \u00e8, allora, l’iniziativa della Pastorale scolastica e dell’Aimc – Uciim di Perugia, con il convegno su “Riforma scolastica e cambiamenti culturali – l’educazione: questione centrale”, che ha visto la presenza dell’arcivescovo mons. Chiaretti, della prof.ssa Dominici, Dirigente scolastico regionale, del prof. Savelli e di numerosi docenti e dirigenti scolastici non solo del capoluogo, ma anche di altre citt\u00e0 della regione, a testimonianza dell’importanza del tema ed anche dell’attenzione speciale che la Chiesa, da sempre, attribuisce alla questione scolastica e formativa in generale, consapevole che il vangelo ha molto da dire, attraverso una cultura cristianamente ispirata, all’azione educativa. Relatore dell’incontro \u00e8 stato il prof. Giuseppe Savagnone, docente a Palermo e membro di diverse commissioni ministeriali, che, in un’ampia relazione ha tratteggiato lo scenario dell’attuale complessit\u00e0 socio-culturale, con i nuovi valori emergenti, a cui la scuola \u00e8 chiamata a far fronte con il coraggio di una chiara proposta educativa. Al declino delle grandi istituzioni, alla crisi della famiglia ed al venir meno di un tessuto etico condiviso ed indiscusso, si accompagna un pluralismo che scivola verso una crescente frammentazione, con la fatica di individuare sia per chi educa, che per chi viene a trovarsi in stato di formazione, dei punti di riferimento chiari: ” non c’\u00e8 pi\u00f9 differenza fra le posizioni, nella scuola i grandi problemi non si discutono pi\u00f9; anche la riforma fatica a nascere, perch\u00e9 sui valori non si discute pi\u00f9”, ha affermato il relatore. Che ha aggiunto: “Cambia la qualit\u00e0 della vita, si punta solo ad un benessere fisico, psichico e sociale a misura dell’individuo. Con la stessa scuola si contratta: attraverso le tante opportunit\u00e0 dei Pof (Piani offerta formativa) si deve scegliere fra un eccesso di proposte, ma il ragazzo, spesso, non esprime pi\u00f9 alcun vero desiderio”. I valori che pure emergono e sono sentiti in questo contesto giovanile, come l’autonomia di giudizio, la libert\u00e0, l’autenticit\u00e0, l’autorealizzazione, la comunicazione, se da un lato non fanno rimpiangere un paternalismo che faceva calare dall’alto i modelli, dall’altro sono per\u00f2 proposti in ambito scolastico con la logica del mercato (Offerta formativa allude a quello, fa notare Savagnone), ma la scuola non \u00e8 pi\u00f9, nella sua vera essenza, una comunit\u00e0 profonda, radicata nel passato (la memoria) e capace di progettare il futuro. “Recuperare l’idea di tradizione, non la scuola conservatrice, ma come un deposito assunto creativamente; una dimensione comunitaria progressiva che ci liberi dall’ossessione del passato e dalla frammentazione”, ha affermato il relatore. Che ha lanciato un appello, soprattutto a quanti si riconoscono nella fede cristiana: “Molti cattolici hanno paura di non essere neutrali e non fanno emergere tale identit\u00e0. Non si pu\u00f2 essere neutrali, perch\u00e9 \u00e8 la posizione meno oggettiva. Niente, al contrario, \u00e8 pi\u00f9 salutare oggi della proposta e del gusto delle idee”. Per reagire al clima attuale, la scuola deve proporre discussione, dibattito, ben oltre un minimo comune denominatore, restituendo il gusto profondo dello stupore, che fa aprire gli occhi sulla realt\u00e0, e stimola la ricerca della verit\u00e0. Tra l’indifferenza e la logica del mercato c’\u00e8 un vuoto che pu\u00f2 essere colmato da una presenza creativa, attiva e responsabile, che \u00e8 una vera e propria vocazione che la Chiesa intende rilanciare e sostenere, perch\u00e9 la via educativa \u00e8 un tracciato preziosissimo, capace di trasformare le molteplici occasioni della fatica e della bellezza di vivere in dignit\u00e0. Al riguardo, merita di essere segnalata e sostenuta l’iniziativa di formazione della Scuola di formazione per la pastorale della scuola che, dal 15 marzo al 12 aprile, per cinque sabati consecutivi, dalle 16,30 alle 18,30, si terr\u00e0 al Mater Gratiae di Montemorcino a Perugia.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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