{"id":29115,"date":"2014-11-21T16:04:45","date_gmt":"2014-11-21T14:04:45","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=29115"},"modified":"2014-11-21T16:04:45","modified_gmt":"2014-11-21T14:04:45","slug":"il-nostro-food-merita-piu-export","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-nostro-food-merita-piu-export\/","title":{"rendered":"Il nostro \u201cfood\u201d merita pi\u00f9 export"},"content":{"rendered":"
\"Alcuni<\/a>
Alcuni prodotti che caratterizzano la tipicit\u00e0 umbra<\/figcaption><\/figure>\n

Il 14 novembre, presso il dipartimento di Scienze agrarie, si \u00e8 tenuto un convegno sul tema \u201cIndustria agroalimentare e mercato globale: come prepararsi alle sfide e cogliere le opportunit\u00e0 in prospettiva dell\u2019Expo 2015\u201d, organizzato da Certiquality, istituto di certificazione della qualit\u00e0, dall\u2019Universit\u00e0 di Perugia e dall\u2019Ordine dei tecnologi alimentari di Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria. L\u2019incontro, moderato dal prof. Giuseppe Tei<\/strong>, direttore del Dipartimento, ha visto l\u2019introduzione di Enrico Strino, area Manager Umbria di Certiquality, che ha ricordato come quello agroalimentare rappresenti il secondo settore manifatturiero italiano, subito dopo quello della meccanica, con un fatturato di 132 miliardi di euro, pari al 15% del Pil nazionale; un export di 27,5 miliardi, pari al 15% del fatturato, contro una media europea del 18%. Un settore che in Umbria ha ancora ampie potenzialit\u00e0 di crescita – ha sottolineato il prof. Tei – se si riuscir\u00e0 a fare sistema, realizzando un virtuoso gioco di squadra che veda coinvolti su comuni obiettivi e programmi condivisi le imprese e le loro associazioni, le istituzioni e il mondo della formazione e della ricerca, puntando a valorizzare e comunicare nel mercato globale la qualit\u00e0 e tipicit\u00e0 dei prodotti insieme al valore aggiunto del nostro territorio. Giovanni Polenzani<\/strong> dell\u2019assessorato regionale all\u2019Agricoltura ha illustrato le politiche regionali per l\u2019export all\u2019interno del Piano di sviluppo rurale 2014-2020<\/em>, che destina all\u2019Umbria risorse per 900 milioni di euro in 7 anni, pari al 50% del totale dei Fondi strutturali europei assegnati alla nostra regione. I nuovi bandi riguarderanno non pi\u00f9, come in passato, solo i prodotti con le certificazioni Dop, Igp, Doc, Igt e quelli biologici, ma anche altri prodotti di qualit\u00e0 certificati volontariamente da cluster<\/em> e reti d\u2019impresa, puntando a valorizzare e promuovere il \u201cmarchio\u201d Umbria. Polenzani ha invitato le imprese e le loro associazioni a essere pro-attive, fornendo alla Regione idee, progetti e proposte per ottenere un pi\u00f9 efficace e mirato utilizzo delle risorse e un maggiore impulso allo sviluppo del settore. Anche Aurelio Forcignan\u00f2<\/strong>, direttore di Confindustria Umbria, dopo aver ribadito il ruolo trainante per l\u2019economia italiana del comparto agroalimentare, che vede coinvolte oltre 63.000 aziende, occupando 385.000 addetti, ha sottolineato come l\u2019export agroalimentare sia aumentato dal 2002 al 2013 solo del 15%, contro una crescita del 48% del comparto manifatturiero nazionale. Dopo aver illustrato i punti di forza e di debolezza delle aziende umbre del settore, ha affermato che vi sono notevoli potenzialit\u00e0 di crescita, soprattutto puntando sui mercati esteri (viste le stime di stagnazione dei consumi interni anche nei prossimi anni). Il prof. Paolo Fantozzi<\/strong> ha ricordato come la valorizzazione delle produzioni di qualit\u00e0 sia un fattore di successo imprescindibile per il food made in Umbria<\/em>, legato anche a una sempre pi\u00f9 diffusa ed esigente educazione alimentare. Ha invitato le aziende a investire anche sulle problematiche della sicurezza alimentare, e a svolgere poi un\u2019attivit\u00e0 di promozione e comunicazione adeguata. Dopo l\u2019intervento di Antonio Morabito<\/strong> dell\u2019Ispettorato centrale per il controllo della qualit\u00e0 e la repressione frodi, che ha parlato della corretta etichettatura dei prodotti, Andrea Valiani<\/strong> dell\u2019Istituto zooprofilattico di Umbria e Marche ha relazionato sui requisiti igienico-sanitari e sui controlli per i prodotti destinati ai mercati esteri. Stefania Pironi<\/strong>, presidente dei Tecnologi agroalimentari di Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche, ha illustrato il ruolo decisivo dei tecnologi alimentari, che forniscono alle aziende le competenze specialistiche necessarie per affrontare con successo i mercati internazionali, garantendo affidabilit\u00e0, sicurezza alimentare, costanza della qualit\u00e0 e rispetto delle specifiche tecniche. Micaela Coppini<\/strong> dell\u2019omonimo oleificio di Terni, una delle prime aziende alimentari umbre certificate da Certiquality, ha raccontato l\u2019esperienza della sua azienda familiare, fondata nel 1955, che ha iniziato a esportare nel 1994 negli Stati Uniti, e oggi raggiunge con i suoi oli extra-vergine d\u2019oliva di qualit\u00e0 ben 35 mercati esteri. Ha concluso i lavori Stefania Modafferi<\/strong>, food industry manager<\/em> di Certiquality, parlando della certificazione volontaria come strumento per migliorare la visibilit\u00e0 sui mercati esteri.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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