Mons. Paglia come vivere nel modo migliore questo Natale 2002?”Nel buio della violenza, dell’ingiustizia, della guerra, l’unica parola che rischiara ancora \u00e8 l’amore, che \u00e8 poi il senso del Natale stesso. Il Natale, infatti, \u00e8 una parola d’amore cos\u00ec forte e impegnativa da farsi carne e che ci manifesta l’amore di Dio. Vorrei dire a tutti di accogliere questa parola d’amore che Dio dona agli uomini, a ciascuno di noi, particolarmente a chi ne ha bisogno. Nel silenzio, di fronte alle tragedie che stanno trascinando l’umanit\u00e0 in una situazione di crescente tristezza, c’\u00e8 bisogno di una parola, nuova e antica allo stesso tempo: “Amore” che da valore alla compagnia, affetto, solidariet\u00e0, amicizia. Si declina e si manifesta in tanti modi, una stretta di mano, un’opera buona, una visita, un ricordo, una preghiera, un aiuto economico concreto, piccolo o grande esso sia. Tanti e molteplici sono i modi d’amare al punto che nessuno pu\u00f2 dire: io non ho bisogno d’amore o io non so come amare. Sappiamo quanto sia necessario essere amati e quanto sia indispensabile voler bene agli altri. Il mio augurio a tutti di un felice Natale. Pregher\u00f2 per voi, per tutti. Chi si sente un po’ pi\u00f9 triste sappia che il Vescovo, con la sua preghiera e con il suo affetto, gli \u00e8 vicino. Ges\u00f9 \u00e8 venuto per chi ha bisogno, per quelle persone e paesi pi\u00f9 deboli e pi\u00f9 poveri che hanno bisogno di sostegno e di aiuto. Ecco perch\u00e9 non \u00e8 nato nei grandi palazzi, ma fuori citt\u00e0, in una stalla. Dio ci ama a tal punto da venire in uno sperduto posto, per dirci io voglio bene a te. E allora come non possiamo non accogliere e non voler bene a un Dio che ci viene cos\u00ec incontro?”. Come sar\u00e0 il Natale per la diocesi?”Vorrei che fosse un Natale non all’insegna del consumismo e delle luci festose che lasciano poi tutto immutato. Un Natale che, al contrario, deve toccare i cuori e far uscire tutti dal torpore e dall’appannamento della vita quotidiana. Da una parte si dice che il Natale dia il senso della famiglia, ma dall’altra rischiamo invece che la solitudine si rafforzi. C’\u00e8 bisogno di solidariet\u00e0, amicizia, fraternit\u00e0, perch\u00e9 nessuno si senta solo. Un Natale che non sia come quello di 2000 anni fa, quando Ges\u00f9 non fu accolto, come narra il Vangelo di Luca. Noi al contrario vogliamo accogliere tutti, senza distinzione. Un “Natale amico” dei pi\u00f9 poveri, soli, malati, bisognosi. Un Natale all’insegna della legge dell’amore appunto, incominciando con il grande pranzo di Natale in cattedrale del 25 dicembre. Una solidariet\u00e0 che dovr\u00e0 essere per tutti e di tutti. Avete presente il Paradiso? Quel che \u00e8 impossibile normalmente, il giorno di Natale in cattedrale diventa possibile, vogliamo sconfiggere la rassegnazione, e riuscire a cambiare qualcosa anche con i piccoli gesti di ognuno. Ci saranno 150 persone: poveri, zingari, persone sole e famiglie, servite da giovani e anziani volontari, che hanno dato la loro disponibilit\u00e0 a trascorrere al servizio questo giorno. Per tutti sar\u00e0 un vero pranzo di Natale con tanto di regalo “personalizzato” per ciascuno. Una grande “predica” a tutti, fatta non solo di parole ma di fatti concreti, perch\u00e9 il nostro messaggio possa arrivare in quei luoghi dove c’\u00e8 maggiore preoccupazione, sofferenza, tristezza, solitudine e dove \u00e8 necessario pi\u00f9 che altrove portare la luce della speranza e della fraternit\u00e0. Vorrei ricordare anche il Te Deum di ringraziamento il 31 dicembre a cui ho invitato tutte le autorit\u00e0 per fare insieme, di fronte alla citt\u00e0, il bilancio dell’anno che finisce. L’altro appuntamento \u00e8 per il 1 gennaio 2003. In quel giorno la messa della citt\u00e0 delle ore 12.00 in cattedrale a Terni sar\u00e0 una messa per la pace, ricordando anche i 40 anni dall’enciclica di papa Giovanni XXIII Pacem in Terris e non dimenticando i passi compiuti e quelli ancora pi\u00f9 importanti e numerosi da compiere verso la pace nel mondo. Per questo invito tutti ad essere presenti il primo dell’anno. Qualcuno magari sar\u00e0 ancora un po’ addormentato e frastornato dal veglione di fine anno, ma insieme potremo stringerci in unico grande abbraccio di pace”.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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