Grande spettacolo, bello a vedersi, la Marcia Perugia-Assisi, che ha visto una massa di gente, dai 50 mila ai 100 mila (secondo calcoli \u2018interessati\u2019) marciare in nome della pace. La manifestazione, che a intervalli irregolari si \u00e8 protratta dagli anni Sessanta fino a oggi con alterne vicende, cambiamenti di programma collaterali e discussioni interne, esprime comunque il bisogno che il mondo ha di far tacere le guerre nel mondo e di mettere in un angolo e far tacere i fanatici, i terroristi, i forsennati della \u201cragione a ogni costo\u201d, gli irriducibili, insieme ai venditori di armi, ai \u201ccapitani\u201d dell\u2019industria bellica, pi\u00f9 aggressivi dei capitani delle Forze armate. La differenza tra questi due tipi di \u201ccapitani\u201d \u00e8 che i primi fanno fare la guerra e la nutrono con i loro sofisticatissimi strumenti di morte stando in poltrona o davanti a un computer, i secondi fanno la guerra rischiando loro stessi la vita sui campi di battaglia. Le immagini che hanno segnato il cammino da Perugia ad Assisi 2014 dimostrano i buoni sentimenti della gente pacifica e pacifista, che passeggia con naturalezza. Va bene. \u00c8 buona cosa, segno dei tempi; una forma educativa. Ma la pace ha bisogno anche di altro: va costruita, difesa, invocata, insegnata. Per cambiare il mondo, tragicamente violento, \u00e8 necessaria una conversione radicale e globale. Essa \u00e8 stata annunciata dai poveri e disprezzati pastori della prima ora attorno a una culla in una stalla; e da allora, inascoltata, si \u00e8 ritirata timidamente nei conventi, nei chiostri, tra anime mistiche e sinceramente evangeliche e nella profondit\u00e0 del cuore delle enormi masse di popoli tiranneggiati dai loro capi.<\/p>\n
Nel nostro tempo, l\u2019annuncio della pace, senza esclusivismi ma con chiara preponderanza, \u00e8 stato oggetto di preoccupazione e di assillo per i Papi, da Leone XIII (\u2020 1903) a oggi senza interruzione. Qualcuno ci dir\u00e0, ancora, che La Voce<\/em> sta sempre a parlare di preti e vescovi e Papi. Ma di chi e che cosa dovremmo parlare? Mi pare che qui ce ne sia motivo. In questo numero, ad esempio, parliamo di san Benedetto nel 50\u00b0 anniversario della sua proclamazione a patrono d\u2019Europa. Nella storia dell\u2019Occidente c\u2019\u00e8 stato qualche fenomeno culturale o religioso simile a quello benedettino? E non si vede quanto questa plurisecolare esperienza sia attuale? A parte Gandhi e Capitini – con tutto il rispetto, pur nella consapevolezza dei loro limiti – dove c\u2019\u00e8 un movimento pacifico fino al martirio simile a quello francescano? Parliamo in questo numero di famiglia, cos\u00ec all\u2019ordine del giorno un po\u2019 in tutto il mondo, per la quale si \u00e0 animata una bella riflessione e un\u2019accesa discussione all\u2019interno della Chiesa cattolica. Dovremmo parlare anche del Concistoro dei cardinali per la questione mediorientale, l\u00e0 dove i cristiani sono perseguitati e cacciati dalle loro case. Di che cosa dovremmo parlare? Ce lo dica il lettore.<\/p>\n Non ci resta infine di ricordare che il 27 di ottobre di 28 anni fa prese vita lo \u201cspirito di Assisi\u201d, scaturito dalla Giornata mondiale di preghiera delle religioni per la pace voluta da Giovanni Paolo II, oggi santo. Quanto \u00e8 successo in quella giornata del 1986 non va perduto, e noi umbri ne siamo i primi custodi. Ci sono infatti iniziative in cui sono coinvolte istituzioni religiose, civili e varie associazioni. Si rende forse necessario un ulteriore coinvolgimento del popolo di Dio, quello delle parrocchie e dei movimenti, perch\u00e9 ne assumano il senso e il metodo. L\u2019evangelizzazione della pace affidata ai cristiani passa per la preghiera e la conversione in una dimensione operativa di carattere ecumenico e interreligioso, sincera, coraggiosa e autentica, come ci ha insegnato Paolo VI, oggi beato, nella sua prima enciclica, in cui ha aperto la Chiesa al mondo in tutte le sue dimensioni, fino alle pi\u00f9 lontane periferie, cos\u00ec care a Papa Francesco.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Grande spettacolo, bello a vedersi, la Marcia Perugia-Assisi, che ha visto una massa di gente, dai 50 mila ai 100 mila (secondo calcoli \u2018interessati\u2019) marciare in nome della pace. La manifestazione, che a intervalli irregolari si \u00e8 protratta dagli anni Sessanta fino a oggi con alterne vicende, cambiamenti di programma collaterali e discussioni interne, esprime […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[3],"tags":[1727,1938,2137,2696,1282,1941,1182],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/28672"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=28672"}],"version-history":[{"count":4,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/28672\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":39402,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/28672\/revisions\/39402"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=28672"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=28672"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=28672"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}