{"id":28550,"date":"2014-10-17T15:44:31","date_gmt":"2014-10-17T13:44:31","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=28550"},"modified":"2014-10-17T15:44:31","modified_gmt":"2014-10-17T13:44:31","slug":"in-questa-situazione-siamo-tutti-ternani","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/in-questa-situazione-siamo-tutti-ternani\/","title":{"rendered":"In questa situazione siamo \u201ctutti ternani\u201d"},"content":{"rendered":"

C’era da aspettarlo, per come si sono messe le cose, che si arrivasse a una rottura tra la ThyssenKrupp e i suoi dipendenti, con la conseguenza di uno sciopero e l\u2019approdo a una situazione confusa e piena di angoscia. In questo momento una citt\u00e0 intera \u00e8 in ginocchio, e noi insieme ai cittadini della regione ci sentiamo \u201ctutti ternani\u201d. A nessuno pu\u00f2 sfuggire la gravit\u00e0 di una decisione aziendale che prevede licenziamenti per 537 tra operai e impiegati, mettendo in seria difficolt\u00e0 le loro famiglie. Ma c\u2019\u00e8 qualcosa anche di pi\u00f9 grave, in quanto questo tipo di scelta della ThyssenKrupp sta a indicare una disaffezione per l\u2019Acciaieria, una presa di distanza, l\u2019annuncio di un declino per cui non sar\u00e0 facile guardare con fiducia al futuro. Come cittadini di una stessa comunit\u00e0 regionale, inoltre, la vicenda ternana ci apre a una rassegna di tutte le attuali criticit\u00e0 presenti nell\u2019ambito della produzione industriale che destano da tempo gravissima preoccupazione, come la Merloni e altre aziende in precarie condizioni di sopravvivenza.<\/p>\n

Nella comune sofferenza si dileguano da una parte campanilismi, partigianerie di settori della vita sociale, divisioni ideologiche, in nome di una comune lotta e di un interesse condiviso; dall\u2019altra parte, si corre il rischio di alzare troppo la voce, di lasciarsi trascinare dall\u2019ira e di rimanere attaccati ognuno – persone e aggregazioni – alla propria soluzione del problema. Si devono evitare l\u2019intransigenza aziendale e il massimalismo sindacale, per fare spazio a soluzioni eque e concordate per il massimo bene comune concretamente raggiungibile. Non ci si pu\u00f2 permettere, in queste condizioni di difficolt\u00e0 oggettiva e storica – non certo frutto di capricci di qualche sprovveduto – quanto successo in una delle sedute del Consiglio comunale di Terni riunito per formulare la posizione da prendere nei confronti della Tk, ossia che vengano elaborati tre diversi comunicati. La tensione inevitabile e la rabbia possono giocare brutti scherzi e mettere gli uni contro gli altri, pur accomunati dalla stessa passione per la difesa del lavoro.<\/p>\n

Un appello alla concordia e all\u2019unit\u00e0 nella difesa del lavoro \u00e8 venuto dai Vescovi a pi\u00f9 riprese, dall\u2019ultimo comunicato della Conferenza episcopale umbra, dal vescovo di Terni Giuseppe Piemontese, dagli interventi del card. Bassetti sull\u2019Osservatore Romano<\/em> e nell\u2019intervista sul Messagero<\/em> di domenica 12 ottobre, in cui propone una societ\u00e0 che esprima un nuovo umanesimo fondato sui principi della dottrina sociale cristiana e sui grandi valori evangelici. I Vescovi anche in passato non hanno cessato di richiamare alla preghiera, elaborato una teologia del lavoro, sottolineato il valore e la dignit\u00e0 del lavoro, la solidariet\u00e0, la sussidiariet\u00e0 e l\u2019ispirazione umanistica della nostra storia. I Vescovi umbri chiedono di mettere da parte scontri e discordie e trovare percorsi unitari alla ricerca di soluzioni, ascoltando tutti, anche la gente comune dotata di buon senso, che vive in prima persona i problemi e i disagi collegati al lavoro. Non \u00e8 di poco conto segnalare l\u2019accenno fatto da Papa Francesco alla vicenda di Terni il 3 settembre scorso, quando ha detto: \u201cEsprimo la mia profonda preoccupazione per la situazione che stanno vivendo tante famiglie di Terni a motivo dei progetti della ditta ThyssenKrupp. Ancora una volta rivolgo un accorato appello, affinch\u00e9 non prevalga la logica del profitto, ma quella della solidariet\u00e0 e della giustizia. Al centro di ogni questione, anche di quella lavorativa, va sempre posta la persona e la sua dignit\u00e0. Con il lavoro non si gioca. E chi per motivi di denaro, di affari, per guadagnare di pi\u00f9, toglie il lavoro, sappia che toglie la dignit\u00e0 delle persone\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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