<\/a>Gli sprechi, soprattutto quelli alimentari, stanno assumendo dimensioni sempre pi\u00f9 ampie. Secondo dati forniti dall\u2019Unione Europea, infatti, ogni anno vengono gettate circa 89 milioni di tonnellate di cibo. Cos\u00ec, proprio per cercare di invertire questa tendenza, nella mattina del 3 ottobre, il Centro servizi per il volontariato di Perugia (Cesvol) e la Regione Umbria hanno firmato un Protocollo d\u2019intesa, attraverso il quale viene confermato da parte della Regione stessa, il supporto economico gi\u00e0 fornito in passato, per il \u201csostegno, la promozione e la valorizzazione della rete di solidariet\u00e0 sociale\u201d. Cesvol e Regione si impegnano inoltre a garantire informazione, assistenza tecnica, formazione e animazione territoriale a tutte le iniziative che si propongono di fronteggiare la povert\u00e0 sul fronte alimentare, promosse da reti di solidariet\u00e0 tra istituzioni e mondo del profit e no profit. Hanno sottoscritto l\u2019accordo, la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari e il presidente del Cesvol Perugia, Giancarlo Billi. Presente anche Alessandra Stocchi, curatrice e responsabile del progetto \u201cZero Waste\u201d (\u201cZero Sprechi\u201d). Quest\u2019ultimo \u00e8 una delle principali attivit\u00e0 svolte dal Cesvol stesso e ha come scopo quello di promuovere e favorire una cultura del consumo sostenibile e consapevole, mirando al recupero delle eccedenze alimentari e dei beni invenduti, ridistribuendoli a chi si trova in difficolt\u00e0.<\/p>\nApprovato all\u2019interno del Programma di contribuzioni 2012 di Philip Morris Italia, il progetto Zero Waste si sta realizzando grazie alla sinergia tra la Caritas di Citt\u00e0 di Castello, il Banco alimentare dell\u2019Umbria e l\u2019Associazione Il Samaritano di Perugia e con il sostegno delle Istituzioni locali.<\/p>\n
Sebbene in maniera autonoma, le associazioni coinvolte operano con un unico obiettivo, quello di dare un supporto concreto alle situazioni di disagio sociale. Pertanto, ad esempio, il Banco alimentare dell\u2019Umbria recupera i prodotti invenduti e l\u2019eccedenza alimentare andando \u201cfisicamente\u201d presso i fornitori quali supermercati, ristoratori e mense, consegnandoli alle associazioni caritative convenzionate con il Banco che provvedono, a loro volta, a distribuirli a case d\u2019accoglienza e a strutture per persone indigenti.<\/p>\n
L\u2019associazione \u201cIl Samaritano\u201d realizza anch\u2019essa raccolta e distribuzione, ma si distingue per il tipo di beni oggetto del servizio. Si tratta soprattutto di vestiario, medicinali, beni di prima necessit\u00e0 e per l\u2019igiene, per la cura della persona e per neonati. I prodotti raccolti sono destinati ad associazioni che operano a favore di persone e famiglie bisognose, a centri di prima accoglienza, a centri residenziali che ospitano anziani e disabili e alle mense per i poveri. La stessa associazione \u00e8, inoltre, artefice di una particolare iniziativa. Ha posizionato 4 contenitori all\u2019ingresso di altrettanti supermercati, ottenendo, grazie alla generosit\u00e0 dei cittadini, tra l\u2019altro circa 9.000 pacchi di pasta, 2.100 confezioni di cibo in scatola. Anche in questo caso i prodotti vengono, per lo pi\u00f9, distribuiti alle associazioni \u201ccollegate\u201d con \u201cIl Samaritano\u201d quali ad esempio il Carcere, il Don Guanella e le Suore di San Vincenzo, in parte vengono conservati per coloro che si recano presso l\u2019associazione.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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