{"id":28278,"date":"2014-10-03T13:05:55","date_gmt":"2014-10-03T11:05:55","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=28278"},"modified":"2015-08-03T12:14:05","modified_gmt":"2015-08-03T10:14:05","slug":"la-regione-contro-il-gioco-dazzardo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-regione-contro-il-gioco-dazzardo\/","title":{"rendered":"La Regione contro il gioco d\u2019azzardo"},"content":{"rendered":"

\"slot_machine\"<\/a>Prevenire e curare: si muove in queste due direzioni la proposta di legge \u201cNorme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d\u2019azzardo patologico\u201d approvata dalla terza Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Massimo Buconi. Quando il testo sar\u00e0 approvato, Comuni, autorit\u00e0 di pubblica sicurezza e Aziende sanitarie avranno in mano qualche strumento in pi\u00f9 per arginare il diffondersi del gioco d\u2019azzardo, per il quale nella sola Umbria, vengono spesi \u201c3 milioni di euro al giorno, certificati dai Monop\u00f2li\u201d. Cifre che, moltiplicate per 365 giorni l\u2019anno, fanno comprendere \u201csu quale patrimonio le mafie affondino le mani\u201d ha commentato il presidente della Commissione regionale contro la criminalit\u00e0 organizzata e le dipendenze, Paolo Brutti.<\/p>\n

La proposta di legge prevede l\u2019introduzione di un marchio regionale \u201cNo Slot\u201d con incentivazioni che prevedono la riduzione dell\u2019aliquota Irap dello 0,92%. Inoltre i locali in cui si trovano apparecchi per il gioco – pur lecito – dovranno sorgere ad almeno 500 metri da scuole e altre strutture aggregative giovanili, e non, e sar\u00e0 vietata qualsiasi pubblicit\u00e0 di sale giochi. Con sanzioni che vanno da 5.000 euro fino alla chiusura delle sale da gioco o sigilli agli apparecchi.<\/p>\n

Tra le misure previste, anche l\u2019istituzione di un numero verde regionale per le segnalazioni e le richieste di aiuto, che dovr\u00e0 essere affisso su ogni apparecchio e nei locali con offerta del gioco; e la promozione della ricerca di soluzioni tecniche per limitare l\u2019accesso al gioco dei minorenni, oltre al sostegno di gruppi di auto-aiuto per le persone affette da gioco d\u2019azzardo patologico e i loro familiari.<\/p>\n

La proposta di legge presta attenzione anche alla formazione delle persone che possono intervenire nel prevenire gli eccessi del gioco attraverso il riconoscimento delle situazioni di rischio e delle loro dinamiche: pu\u00f2 trattarsi di operatori sociali e socio-sanitari, educatori delle scuole e dei centri di aggregazione giovanile, fino ai gestori di sale da gioco. Previsti anche contributi ad associazioni e cooperative sociali che si occupano di ludopatie per progetti integrati con i servizi socio-sanitari territoriali o promossi dalla Regione stessa. Questo in una logica di collaborazione e integrazione con il Servizio sanitario regionale, il quale introdurr\u00e0 nei livelli essenziali di assistenza anche le prestazioni relative al gioco d\u2019azzardo patologico.<\/p>\n

Nel testo \u00e8 poi prevista l\u2019istituzione di un Fondo regionale per il contrasto alla dipendenza da gioco d\u2019azzardo patologico, che per il 2014 sar\u00e0 di 60 mila euro. Il testo della proposta di legge \u00e8 frutto dell\u2019unificazione di tre proposte di legge di iniziativa consiliare: la prima redatta da Sandra Monacelli (Udc), la seconda da Oliviero Dottorini (Idv), la terza dai consiglieri Franco Zaffini, Alfredo De Sio, Andrea Lignani Marchesani (FdI) unitamente a Massimo Mantovani, Massimo Monni e Maria Rosi (Ncd), alle quali si \u00e8 aggiunto il disegno di legge della Giunta regionale.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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