{"id":28179,"date":"2014-09-26T14:17:49","date_gmt":"2014-09-26T12:17:49","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=28179"},"modified":"2014-09-29T15:16:08","modified_gmt":"2014-09-29T13:16:08","slug":"un-dolore-che-costringe-a-un-esame-di-coscienza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/un-dolore-che-costringe-a-un-esame-di-coscienza\/","title":{"rendered":"Un dolore che costringe a un esame di coscienza"},"content":{"rendered":"

Non possiamo far finta di niente, girare gli occhi altrove o, peggio, ficcare la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Quando \u00e8 un prete che si toglie la vita, si rimane senza fiato. Tutta una comunit\u00e0 ne soffre; non la comunit\u00e0 astratta, ma quei singoli uomini, donne, giovani, bambini che in quella figura trovavano conforto nella fede, un punto di riferimento per la vita, un indicatore di cose belle, sante e pure. La vita liturgica vissuta e animata dal popolo, convocato dalla Parola e guidato nel rito dal suo presbitero, \u00e8 un inno alla vita, un sostegno a un cammino di speranza e di gioia. Improvvisamente, tutto sembra spazzato via da una tempesta di fango.<\/p>\n

Domenica scorsa Papa Francesco \u00e8 stato pellegrino in Albania ed \u00e8 stato accolto in una piazza contornata dalle foto dei martiri albanesi, vittime del pi\u00f9 bieco regime comunista, oggi per grazia di Dio sepolto sotto una coltre di disgusto e disprezzo. Questo pellegrinaggio e questo richiamo del Papa ai martiri albanesi, cristiani cattolici e ortodossi, e anche di credenti musulmani, tutti accomunati nella repressione della fede in Dio, proibita dal regime, mi ha fatto pensare al martirio di chi soffre pur senza trovarsi in una situazione di persecuzione, e anche senza che vi sia una motivazione religiosa. Una persona come il parroco che si \u00e8 ucciso appartiene a questa ampia parte di sofferenza umanamente insostenibile. Una schiera di persone che soffre per motivi propri, intrinseci alla sua condizione umana, alla sua situazione familiare, allo stato di salute, al bisogno estremo di sopravvivenza. Pensiamo un attimo ai duemila naufraghi – tanti sono dall\u2019inizio di quest\u2019anno a oggi, pare – inghiottiti dalle acque del mare nostrum<\/em>, il Mediterraneo, soffocati dalle acque mentre cercavano di respirare aria di libert\u00e0 e di benessere nei Paesi dello sviluppo tecnologico e della democrazia sbandierata ai quattro venti.<\/p>\n

Non si vuol dire con ci\u00f2 \u201cmal comune, mezzo gaudio\u201d. Nulla di pi\u00f9 falso tra i proverbi. Il male e la sofferenza incidono sempre nella singolarit\u00e0 della persona fino a determinare scelte rischiose, come quella dei naufraghi, e anche tragiche, come quella dei suicidi. Considerare realisticamente il dato di sofferenza di certe situazioni \u00e8 la prima presa di coscienza che pone in atto azioni umane e richiama al senso di responsabilit\u00e0 di fronte al rischio di provocare o aggravare lo stato di sofferenza altrui fino a renderlo, in particolari circostanze, irrefrenabile. Non vi sono regole di qualunque genere che possano contravvenire a questa norma basilare di convivenza umana, e non vi sono esigenze soggettive o sociali che vi possano derogare. La convivenza umana non pu\u00f2 essere regolata dalla ricerca del profitto o dell\u2019interesse proprio o di casta, altrimenti rischia – come purtroppo avviene in ampia misura nel nostro tempo e anche nel nostro Paese – una giungla dove \u00e8 guerra di tutti contro tutti. Basta leggere i giornali.<\/p>\n

Al prete albanese che \u00e8 stato per 27 anni in prigione, torturato e poi condannato ai lavori forzati sotto il comunismo, il Papa ha chiesto come abbia fatto a resistere a tanta sofferenza. Il sacerdote ha risposto: \u201cDio ogni giorno mi ha consolato\u201d. \u00c8 il caso di citare un testo-chiave: \u201cPadre misericordioso, Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione\u201d (2 Corinzi<\/em> 1,3-4). \u00c8 questa la Parola che trasfigura le sofferenze di chi crede, che non giudica n\u00e9 condanna, ma chiama tutti a un severo esame di coscienza che dovrebbe suggerire prudenza di giudizio, moderazione di espressione, e scendere dall\u2019ingannevole piedistallo mediatico per porsi con umilt\u00e0 tra le persone che soffrono.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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