{"id":27573,"date":"2014-08-11T01:40:21","date_gmt":"2014-08-10T23:40:21","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=27573"},"modified":"2015-03-05T13:27:56","modified_gmt":"2015-03-05T11:27:56","slug":"bassetti-a-don-giulietti-ringrazio-il-signore-e-il-santo-padre-per-il-grande-dono-che-ci-ha-fatto-destinandoti-come-vescovo-ausiliare-a-questa-chiesa","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/bassetti-a-don-giulietti-ringrazio-il-signore-e-il-santo-padre-per-il-grande-dono-che-ci-ha-fatto-destinandoti-come-vescovo-ausiliare-a-questa-chiesa\/","title":{"rendered":"Bassetti a don Giulietti \u201cRingrazio il Signore e il Santo Padre per il grande dono che ci ha fatto destinandoti come vescovo ausiliare a questa Chiesa\u201d"},"content":{"rendered":"
\"\"<\/a>
Foto Andrea Coli<\/figcaption><\/figure>\n

Carissimo Don Paolo, la festa di San Lorenzo, titolare della nostra cattedrale, che abbiamo scelto, per la tua ordinazione episcopale, parla da sola e ti offre una esemplarit\u00e0 forte ed altrettanto impegnativa.<\/p>\n

Il brano evangelico che \u00e8 stato proclamato \u00e8 ricco di spunti per la riflessione. La metafora del seme che muore, per portare molto frutto, acquista il suo vero significato solo alla luce del mistero pasquale della morte e risurrezione di Cristo, come risulta evidente leggendo il rigo che precede la pericope, in cui Ges\u00f9, senza mezzi termini, alludendo alla sua morte, che sentiva prossima, proclama che \u201c\u00e8 giunta l\u2019ora di essere glorificato\u201d.<\/p>\n

Fratello e figlio carissimo, tu potrai applicare alla tua vita, la dinamica del seme che muore, soltanto ponendo dinanzi al tuo sguardo l\u2019orizzonte della vita piena ed eterna che Ges\u00f9 ha portato nel mondo, incarnandosi. Solo cos\u00ec ti sar\u00e0 possibile spendere tutta la tua esistenza nella Sua sequela, come ci ha testimoniato il diacono e martire Lorenzo. \u201cSe il chicco caduto in terra, non muore, rimane solo; Se invece muore produce molto frutto\u201d. Perci\u00f2 \u00e8 necessario scegliere oggi le cose che rimangono! Occorre cio\u00e8 seminare cose eterne.<\/p>\n

Questi semi sono costituiti soprattutto dall\u2019amore con cui decidiamo di andare incontro al prossimo e particolarmente a chi vive in situazioni di fragilit\u00e0 e magari non \u00e8 in grado di darci nulla, come sono gli anziani, i bambini, i poveri ed oggi i tanti impoveriti.<\/p>\n

All\u2019Angelus di domenica scorsa, il Papa, commentando l\u2019episodio evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, ha detto: \u201cquante volte noi ci voltiamo da un\u2019altra parte pur di non vedere i fratelli bisognosi! e questo guardare da un\u2019altra parte \u00e8 un modo educato per dire in guanti bianchi – arrangiatevi da soli -. E questo non \u00e8 di Ges\u00f9, questo \u00e8 egoismo\u201d.<\/p>\n

Carissimo Don Paolo, noi stasera chiederemo per te al Signore il coraggio di una testimonianza piena, limpida e coraggiosa, perch\u00e9 tu possa andare incontro alle gravi esigenze del tuo ministero episcopale, con uno spirito autenticamente evangelico: \u201cperch\u00e9 la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Ges\u00f9\u201d (dice P. Francesco nella E.G.).<\/p>\n

Oggi, in molte zone del mondo, sembra che aver incontrato Ges\u00f9 sia diventata una colpa gravissima, pagata con una persecuzione terribile. In Nigeria, come in Siria e in Iraq, essere cristiani assume un carattere di eroicit\u00e0 che ben presto si tramuta in una sentenza di morte. Le notizie che in particolare ci giungono dal Medio Oriente ci colpiscono profondamente. Intere comunit\u00e0 di uomini e di donne, che per secoli hanno vissuto in pace e nel rispetto delle altre fedi religiose, rischiano di essere spazzate via per sempre, recidendo radici culturali e religiose antichissime. La vita di moltissimi uomini e donne innocenti, oggi, rischia di essere distrutta e cancellata da un odio ideologico cieco e senza un minimo rispetto per la dignit\u00e0 umana. E l\u2019unica colpa di questi fratelli consiste solamente nella testimonianza, a volte soltanto attraverso l\u2019Eucaristia, dell\u2019amore sconfinato che Nostro Signore ha nei confronti dell\u2019uomo.<\/p>\n

San Lorenzo ci ha insegnato che anche il martirio \u00e8 un dono che ci viene dall\u2019alto. Un dono scandaloso per la mentalit\u00e0 mondana a cui la nostra stanca e opulenta societ\u00e0 forse non \u00e8 pi\u00f9 abituata. Ma tutti noi siamo invitati, nella ricorrenza del titolare della Cattedrale, ad accogliere questa grazia, sforzandoci, prima di tutto, di comprenderla in pienezza. Mi hanno particolarmente colpito le espressioni dell\u2019antifona al Magnificat<\/em> dei vespri della vigilia della festa odierna, che mettono sulla bocca di Lorenzo queste parole: \u201cLa mia notte non ha tenebra, tutto risplende nella luce\u201d.<\/p>\n

Caro don Paolo, ti auguro che nella tua vita tutto possa risplendere nella luce e che il Signore ti dia sempre il coraggio di perdere ogni giorno un po\u2019 della tua vita per gli altri.<\/p>\n

Ti accorgerai col tempo, come d’altronde ci assicura il Vangelo, che \u00e8 solo la vita donata che orienta per la vita eterna. E solo donando vita possiamo essere testimoni del Risorto.<\/p>\n

Anche il tempo di grazia che stiamo vivendo, cui Papa Francesco continuamente ci richiama, essendo un tempo di rinnovamento, porta in s\u00e9 la necessit\u00e0 di morire continuamente a qualcosa. \u201cCi sono abitudini, metodologia, schemi di lavoro e mentali, che non sono pi\u00f9 adeguati alla missione della chiesa nell\u2019attuale contesto: ebbene, anche a questi, dobbiamo tutti con fiducia, avere il coraggio di morire. Ges\u00f9 Cristo pu\u00f2 anche rompere gli schemi noiosi nei quali pretendiamo di imprigionarlo e ci sorprende con la sua costante creativit\u00e0 divina\u201d. EG n.11<\/p>\n

\u00c8 questa la vera conversine pastorale e missionaria inaugurata dal Concilio Vaticano II e richiamata da Francesco. Non si tratta di fare cose nuove, quanto piuttosto di assumere uno stile ecclesiale che si nutra di sinodalit\u00e0: e questo richiede un discernimento evangelico ed ecclesiale continuo cui tutti devono partecipare; di accoglienza e creativit\u00e0 missionaria che spinga tutte le nostre comunit\u00e0 a uscire da se stesse per andare in quelle periferie esistenziali e materiali, che purtroppo, anche a causa dell\u2019attuale crisi, si stanno moltiplicando e avviluppano un numero sempre pi\u00f9 crescente di persone, creando solitudine, sofferenze e chiudendo a molti prospettive per il futuro.<\/p>\n

Figlio carissimo, come ogni Chiesa locale, anche la nostra \u00e8<\/p>\n

– innanzitutto una comunit\u00e0 di fede e la fede necessita di essere alimentata dalla Parola di Dio;<\/p>\n

– una comunit\u00e0 di grazia che viene continuamente edificata dal Sacrificio Eucaristico, dalla celebrazione dei sacramenti e dalla preghiera;<\/p>\n

– una comunit\u00e0 di carit\u00e0, spirituale e materiale, che sgorga dalla fonte Eucaristica e ci spinge ad accogliere i poveri e a vivere lo spirito della povert\u00e0 evangelica, le cui caratteristiche sono il distacco, la condivisione e la sobriet\u00e0;<\/p>\n

– e, infine, una comunit\u00e0 di apostolato nella quale tutti i figli di Dio sono chiamati a diffondere le insondabili ricchezze di Cristo personalmente e comunitariamente. Grazie a Dio non manca nella nostra Chiesa una vera ricchezza di gruppi, movimenti e associazioni che, inseriti nelle nostre parrocchie, le rendono pi\u00f9 vive ed impegnate. Tutto questo stimola maggiormente l\u2019impegno di noi vescovi nel favorire l\u2019unit\u00e0 e la comunione.<\/p>\n

I nostri preti e i nostri diaconi, fratelli nel sacramento dell\u2019Ordine, ci chiedono di poter sperimentare una paternit\u00e0 vera e accogliente, che sia di testimonianza e guida per il loro ministero. Insieme, potremo certamente venire incontro a questa richiesta.<\/p>\n

Abbi, inoltre, una particolare cura delle famiglie, dei giovani, dei ragazzi, dei tanti anziani e un\u2019attenzione particolare per i nostri seminaristi che quest\u2019anno, a Dio piacendo, raggiungeranno il numero di 20, essendo gi\u00e0 stati previsti 7 ingressi per il propedeutico. Non dimenticare la vita consacrata, segno delle realt\u00e0 eterne!<\/p>\n

Ringrazio il Signore e il Santo Padre per il grande dono che ci ha fatto destinandoti come vescovo ausiliare a questa Chiesa. Nei cinque anni, che abbiamo trascorso insieme, ho potuto sperimentare la tua generosa e intelligente collaborazione.<\/p>\n

Il mio pensiero va, infine, a tuo padre, che con te condivide la gioia di questa chiamata, alla mamma e alla nonna che ti proteggono con la loro intercessione, ai tuoi fratelli e nipoti per i quali nutri tanto affetto. Penso anche alla gioia di tutti coloro che in 23 anni di ministero presbiterale hai potuto incontrare in Diocesi e in tutta Italia, mediante l\u2019impegno di 7 anni alla CEI. Da parte mia avrai sempre il sostegno del consiglio e della preghiera e, mentre invito tutti ad esserti accanto con amicizia e affetto, ti affido alla protezione di san Lorenzo e della nostra Madonna delle Grazie. Amen<\/p>\n

\u2020 Gualtiero Card. Bassetti <\/strong>
\nArcivescovo metropolita di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve<\/strong><\/p>\n

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