{"id":27506,"date":"2014-08-07T15:45:26","date_gmt":"2014-08-07T13:45:26","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=27506"},"modified":"2015-08-04T15:56:01","modified_gmt":"2015-08-04T13:56:01","slug":"il-motto-e-lo-stemma-di-mons-giulietti-amando-con-le-opere-e-nella-verita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-motto-e-lo-stemma-di-mons-giulietti-amando-con-le-opere-e-nella-verita\/","title":{"rendered":"Il motto e lo stemma di mons. Giulietti: amando \u201ccon le opere e nella verit\u00e0\u201d"},"content":{"rendered":"

\"Stemma-colore-HD\"<\/a>La scelta dello stemma \u00e8 certamente uno degli atti che rivelano quello che c\u2019\u00e8 dietro, si pu\u00f2 dire, a tutto il complesso di dichiarazioni e di motivazione che il nuovo Vescovo intende nel profondo del suo sentire e progettare. Nello stesso tempo, \u00e8 anche un\u2019evidente esternazione di ci\u00f2 che di pi\u00f9 intimo vi \u00e8 nella spiritualit\u00e0 e nella formazione della persona che tra tante possibilit\u00e0 ha scelto proprio queste due parole: Opere et veritate<\/em> (\u201cCon l\u2019azione e nella verit\u00e0\u201d). Nel caso di don Paolo Giulietti, ci sembra che questo si verifichi in modo esplicito. Nonostante altre diverse possibili indicazioni che potevano essergli suggerite dalla sua personalit\u00e0 e dalle sue molteplici esperienze e competenze, le due parole scelte, pur in latino e derivate da un contesto pi\u00f9 ampio, si prestano a una immediata percezione e rivelano a chi legge il volto invisibile della persona: essenziale, concreta, operativa. L\u2019immediatezza del significato, inoltre, si arricchisce ancora riportando le due parole al loro alveo naturale da cui sono tratte: la Prima lettera di Giovanni<\/em>, una delle pi\u00f9 alte espressioni della rivelazione del Nuovo Testamento, quella, per intenderci, in cui si evoca la \u201cdefinizione\u201d di Dio come \u201cAmore\u201d. Il brano scelto \u00e8 quello in cui \u201cil discepolo che Ges\u00f9 amava\u201d, divenuto apostolo, nella sua vecchiaia scrive: \u201cFiglioli, non amiamo a parole e con la lingua, ma con le opere e nella verit\u00e0\u201d (1Gv<\/em> 3,18). Un versetto prima si \u00e8 chiesto: \u201cSe un uomo possedesse dei beni e vedesse il suo fratello nel bisogno e chiudesse il suo cuore, come pu\u00f2 essere in lui l\u2019amore di Dio?\u201d (v. 17).<\/p>\n

Un commento che viene spontaneo vede nella scelta un chiaro principio di vita e un\u2019impostazione che intende evitare parole inutili, disquisizioni astratte, polemiche verbali, sfoggio di retorica e di forme esteriori di religiosit\u00e0 apparente e fuorviante, nell\u2019intento di condurre e ricondurre l\u2019impegno pastorale all\u2019essenziale, che si chiama semplicemente \u201ccarit\u00e0 operosa\u201d, \u201cverit\u00e0 di fede illuminata\u201d, cristianesimo maturo. Nella scelta di don Paolo non sembra esclusa anche una certa allusione critica e velata a forme di pastorale fatta di manifestazioni esteriori e spettacolari, di cui nelle polemiche sulle processioni e sugli \u201cinchini\u201d della Madonna si \u00e8 molto discusso di recente. Si direbbe quindi il motto di un cristianesimo sociale serio, senza fronzoli e infingimenti, che, per usare una frase stavolta di san Paolo, opera la carit\u00e0 nella verit\u00e0 veritatem facientes in caritate<\/em>; \u201cNon siamo fanciulli sballottati dalle onde, al contrario vivendo secondo la verit\u00e0 nella carit\u00e0\u201d: (Ef<\/em> 4,14-15)<\/p>\n

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ILMOTTO<\/h3>\n

Mons. Paolo Giulietti ha scelto come suo motto Opere et veritate<\/em> e lo spiega cos\u00ec: \u201c\u00c8 la conclusione di una frase contenuta nella Prima lettera di Giovanni<\/em> (3,18): \u2018Figlioli, non amiamo a parole, n\u00e9 con la lingua, ma con i fatti e nella verit\u00e0\u201d (opere et veritate<\/em>). Il motto vuole sottolineare la centralit\u00e0 dell\u2019amore nella vita della Chiesa; un amore fattivo e onesto, perch\u00e9 c\u2019\u00e8 bisogno di contrastare l\u2019amore \u2018a parole\u2019. Fa infatti pi\u00f9 notizia non il fare una cosa, ma dire che verr\u00e0 fatta. Ma le chiacchiere non sono notizia: lo sono i fatti. Quindi, amiamo con i fatti e nella verit\u00e0\u201d.<\/p>\n

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LO STEMMA<\/h3>\n

Lo stemma episcopale si presenta nella parte superiore con una fascia orizzontale di colore rosso, il colore dell\u2019amore e della carit\u00e0, all\u2019interno della quale sono disegnate tre conchiglie bianche, il segno per eccellenza del pellegrinaggio; tre, per indicare i \u201cpellegrinaggi maggiori\u201d della storia del cristianesimo: Roma, Santiago de Compostela e Gerusalemme. Nella parte inferiore \u00e8 disegnato un sole con la croce per indicare lo splendore della verit\u00e0, manifestata in Cristo, \u201cluce vera che illumina ogni uomo\u201d, dice l\u2019evangelista Giovanni (1,9), soprattutto nell\u2019ora suprema del suo sacrificio pasquale. Lo sfondo \u00e8 di colore blu, il colore dell\u2019idealit\u00e0, del Cielo, di quello che \u00e8 la parte alta dell\u2019uomo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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