{"id":27491,"date":"2014-08-07T15:19:52","date_gmt":"2014-08-07T13:19:52","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=27491"},"modified":"2015-07-28T16:03:08","modified_gmt":"2015-07-28T14:03:08","slug":"don-giulietti-raccontato-da-chi-gli-e-stato-accanto-negli-anni-della-cei","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/don-giulietti-raccontato-da-chi-gli-e-stato-accanto-negli-anni-della-cei\/","title":{"rendered":"Don Giulietti \u201craccontato\u201d da chi gli \u00e8 stato accanto negli anni della Cei"},"content":{"rendered":"
\"Don<\/a>
Don Paolo sul Palco dell Agora dei giovani a Loreto<\/figcaption><\/figure>\n

Corresponsabilit\u00e0, paternit\u00e0, missionariet\u00e0: tre parole per uno stile di vita. In questo quadro esistenziale mi piace raccontare gli anni vissuti al fianco di don Paolo al Servizio nazionale di pastorale giovanile della Cei a Roma nella preparazione della partecipazione degli italiani alle Giornate mondiali della giovent\u00f9 di Toronto (Canada), Colonia (Germania) e Sydney (Australia) e dell\u2019Agor\u00e0 dei giovani italiani a Loreto.<\/p>\n

Don Paolo \u00e8 stato importante per il cammino dei giovani in Italia, perch\u00e9 ha saputo intrecciare queste tre parole facendone un tessuto esperienzale tra tutti i componenti dell\u2019Ufficio, i direttori regionali e il vasto mondo laicale.<\/p>\n

La pastorale giovanile in Italia ha saputo trovare in don Paolo un fine tessitore di relazioni interpersonali, frutto di un reale e fruttuoso incontro sul territorio. I segni concreti lasciati da questo lavoro relazionale si sono concretizzati in modo particolare in due intuizioni maturate dalla sua fantasia pastorale: il triennio che la Chiesa in Italia ha dedicato al mondo giovanile con l\u2019Agor\u00e0 dei giovani italiani (2006-2008) e lo stile preparatorio nel vivere le Gmg.<\/p>\n

A proposito di queste ultime, sua \u00e8 stata la scelta di \u201cCasa Italia\u201d, una struttura di riferimento per i pellegrini italiani e per l\u2019intera organizzazione dell\u2019Ufficio e dei volontari, ottimizzando tempi, costi, attrezzature. Sempre nel contesto delle Gmg, vissute a Toronto e a Colonia, per creare maggiore sintonia e unione tra i giovani pellegrini italiani provenienti dalle varie diocesi, don Paolo si invent\u00f2 la \u201cFesta degli Italyani\u201d: solitamente in un grande stadio dove fare festa, riflettere e rafforzare lo spirito ecclesiale di una Chiesa quale l\u2019Italia assieme ai propri Vescovi, riuniti attorno a due simboli di fede tipicamente italiani: la croce di San Damiano e la statua della Madonna di Loreto.<\/p>\n

Nel vederlo servire la Chiesa, mi ha insegnato la corresponsabilit\u00e0 ecclesiale, facendomi sentire autore e realizzatore di ci\u00f2 che si pensava assieme, a piccoli tratti ma con passo costante e regolare, tipico del pellegrino – a lui ben noto. Grazie a una responsabilit\u00e0 tessuta dall\u2019interno, e non imposta dall\u2019alto, che prende vita e matura quel senso di paternit\u00e0 che caratterizza don Paolo, complice anche la sua stazza da uomo buono, accogliente e che per essere arrabbiato deve impegnarsi seriamente!<\/p>\n

In tale cornice don Paolo, con discrezione e vero affetto, mi ha aiutato a divenire padre della mia vita, della famiglia e del lavoro che ho sempre amato e che amo, a servizio della Chiesa. Quando assieme a tutti componenti dell\u2019Ufficio ci si ritrovava il luned\u00ec mattina per la riunione programmatica della settimana, ricordo che lui ripeteva costantemente: \u201cDi che cosa ha bisogno quella realt\u00e0, prima ancora dei nostri progetti?\u201d. Niente era studiato a tavolino che non avesse il sapore e il profumo del vissuto, della fatica, della perseveranza che, a suo tempo, dava il frutto sperato.<\/p>\n

I direttori regionali della Pastorale giovanile, che si sono avvicendati negli anni, hanno saputo apprezzare lo stile di paternit\u00e0 operativa e fattiva. Il suo amore per i giovani nasce dall\u2019amore per Cristo, e il suo servizio in Cei \u00e8 maturato nel senso di libert\u00e0 interiore, fuori da ogni logica di potere. Infine sono convinto che la pastorale giovanile italiana, negli anni di servizio di don Paolo, sia cresciuta anche nel versante della missionariet\u00e0, aiutandola a vedere ogni situazione nella globalit\u00e0 (e complessit\u00e0) dello scenario mondiale.<\/p>\n

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Aneddoti di vita<\/h3>\n

Mi \u00e8 stato chiesto di raccontare alcune note di colore sulla vita di don Paolo. Beh, la sua risata fragorosa e contagiosa rappresenta la prima caratteristica solare. Anche perch\u00e9 a sorridere non \u00e8 solamente il suo volto, ma tutto il corpo, che viene trasportato in una compartecipazione di gioia che travolge i presenti. Mi permetto di raccontare alcuni aneddoti, tra i tanti, che conservo nella mia memoria al fianco di don Paolo. Eravamo a Colonia per la Gmg. La base per i pellegrini italiani era Casa Italia. Don Paolo non si \u00e8 mai risparmiato o tirato indietro innanzi a lavori manuali \u201cda operaio\u201d. Ho viva la scena di lui che sale sul \u201cmuletto\u201d per scaricare le pedane dal camion strapieno di materiale per allestire la Segreteria dell\u2019Ufficio, l\u2019occorrente per squadra dei volontari e l\u2019accoglienza dei pellegrini italiani. Su quel muletto si trovava a suo agio come se avesse fatto sempre quel lavoro. Per prepararsi alla Gmg di Colonia si era fatto tutta a piedi la via Francigena camminando per un mese intero. L\u2019amore per la sua cara Umbria ce lo manifest\u00f2 in diversi modi: ricordo quella volta che port\u00f2 tutti noi dell\u2019Ufficio Cei a Gubbio il giorno della corsa dei Ceri! Un\u2019altro aneddoto che rappresenta una caratteristica di don Paolo, e che non potr\u00f2 mai dimenticare, \u00e8 la scena vissuta a Toronto, sempre in preparazione della Gmg. L\u2019organizzazione aveva preparato per tutti i responsabili della pastorale giovanile dei singoli Paesi un concerto con ben 500 strumentisti ed elementi. Dopo i primi dieci minuti di esecuzione, alla mia destra vedo don Paolo reclinare il capo e lasciarsi andare al sonno ristoratore, pur essendo a tre metri dall\u2019orchestra e dalla potenza sonora che ne usciva. \u00c8 il caso di dire: il sonno dei giusti!<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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