{"id":27092,"date":"2014-07-18T14:36:27","date_gmt":"2014-07-18T12:36:27","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=27092"},"modified":"2014-07-18T14:36:27","modified_gmt":"2014-07-18T12:36:27","slug":"lordinazione-episcopale-di-mons-nazzareno-marconi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/lordinazione-episcopale-di-mons-nazzareno-marconi\/","title":{"rendered":"L\u2019ordinazione episcopale di mons. Nazzareno Marconi"},"content":{"rendered":"

\"marconi-e-bassetti-bn\"<\/a>Concedi al tuo servo un cuore docile\u201d: questo \u00e8 il motto scelto da mons. Nazzareno Marconi. Lo stesso passo – tratto da 1Re 3,9 – \u00e8 stato anche parte del canto d\u2019inizio, scritto da mons. Marco Frisina proprio per la celebrazione in cui \u00e8 stato consacrato vescovo don Nazzareno, suo compagno di seminario. La messa di domenica 13 luglio \u00e8 cos\u00ec apparsa unica e speciale fin dalle note d\u2019introduzione.<\/p>\n

Gi\u00e0 molto prima delle ore 18 \u2013 quando il card. Gualtiero Bassetti ha formalmente dato inizio alla celebrazione \u2013 un gran numero di fedeli, tifernati e maceratesi, ha \u201cinvaso\u201d il duomo superiore e inferiore tifernate. Per i tanti che non hanno potuto accedere direttamente alla cattedrale, erano stati installati due maxischermi nella cripta. E a fine messa, mons. Marconi non si dimenticher\u00e0 di questi ultimi: nel salutare e benedire i tantissimi fedeli \u00e8 voluto scendere personalmente anche nella parte inferiore della basilica.<\/p>\n

Sulla rarit\u00e0 ed eccezionalit\u00e0 della messa ha poi posto l\u2019accento mons. Domenico Cancian, che ha ricordato l\u2019ultima ordinazione episcopale avvenuta nel duomo di Citt\u00e0 di Castello 60 anni fa, con la elezione di Pietro Fiordelli, e ha affermato: \u201cIl Signore ha benedetto la nostra Chiesa con il dono di numerosi vescovi. Ben cinque negli ultimi 100 anni: mons. Agostino Mancinelli, mons. Pietro Fiordelli, mons. Sergio Goretti, mons. Ivo Baldi e ora mons. Nazzareno Marconi\u201d.<\/p>\n

\u201cPer te, don Nazzareno – ha aggiunto – chiediamo quello che tu stesso in modo ispirato hai preso come motto: il Signore ti conceda un cuore docile, capace di ascoltare sia il Buon Pastore, Ges\u00f9, sia il popolo che lui ti affida. Un cuore capace di discernere, un cuore saggio. Ges\u00f9 ha voluto una Chiesa aperta alla missione, come ci ricorda spesso Papa Francesco. Ti accompagnino la Madonna, che \u00e8 rappresentata anche nella Madonna di Donatello nella tua Citerna\u201d.<\/p>\n

Un legame, quello tra il vescovo Marconi e Maria, che si \u00e8 manifestato nella veglia di preghiera in preparazione all\u2019ordinazione, svoltasi nel santuario di Canoscio. Mons. Cancian, in conclusione, ha poi invitato mons. Marconi a presiedere la celebrazione per i santi Patroni tifernati il prossimo 13 novembre.<\/p>\n

La messa di domenica scorsa, oltre che dal Pastore tifernate, \u00e8 stata concelebrata anche dal predecessore di don Marconi alla guida di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia: mons. Claudio Giuliodori, con una trentina di vescovi delle Conferenze episcopali umbra e marchigiana, oltre all\u2019arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori.<\/p>\n

\u201cLa tua Chiesa madre di Citt\u00e0 di Castello ti \u00e8 grata per i molteplici servizi resi in vari settori della pastorale e per l\u2019impegno profuso nelle parrocchie che hai servito. Cos\u00ec pure le Chiese umbre ti sono riconoscenti per gli anni trascorsi al Seminario regionale di Assisi con la responsabilit\u00e0 di rettore\u201d ha invece affermato nel corso dell\u2019omelia il card. Gualtiero Bassetti, che ha presieduto la liturgia.<\/p>\n

\u201cL\u2019ordinazione episcopale, che tra poco riceverai – ha continuato il porporato, prendendo spunto anche dalle letture ascoltate – ti render\u00e0 sposo, padre e pastore di un popolo numeroso che, sparso sulle verdi colline marchigiane, attende da te il nutrimento necessario per vivere secondo lo Spirito. Questo nutrimento \u00e8 la Parola di Dio e il Pane eucaristico\u201d.<\/p>\n

\u201cCari fratelli e care sorelle – ha continuato Bassetti -, \u00e8 la paura che ci rende incapaci di accogliere la Parola di Dio: la paura ci fa sembrare impossibili le cose belle e buone, anche se sono proprio quelle di cui abbiamo bisogno. La paura ci fa sembrare incredibile la vittoria della Vita sulla morte e ci rende schiavi. Il Vangelo ci chiama ad andare contro le logiche consolidate del mondo, contrarie allo spirito evangelico in quanto escludono, creano sofferenza, scartano, uccidono. Caro don Nazzareno, con l\u2019ordinazione episcopale oggi ti assumi un surplus di responsabilit\u00e0 e di grazia nell\u2019aiutarci tutti a non avere paura. Nel lasciare la tua amata terra umbra, non dimenticare di portare con te quello spirito francescano, fatto di umilt\u00e0 e semplicit\u00e0, con il quale hai sempre operato\u201d.<\/p>\n

Alla fine della solenne celebrazione, alla quale hanno partecipato i vari rappresentanti delle amministrazioni locali e regionali, il vescovo Nazzareno Marconi ha voluto ringraziare tutti i fedeli presenti in cattedrale e quanti hanno collaborato per la realizzazione della giornata di festa e della messa. \u201cPrometto a quelli di Macerata – ha esordito il neo-consacrato con il consueto humour – che i pontificali non saranno cos\u00ec lunghi, ma spero che siano cos\u00ec devoti, e spero anche che siano come questo: questa giornata \u00e8 il risultato dell\u2019impegno volontario, gratuito, dedicato, di tantissime persone. Questa \u00e8 la Chiesa! La forza della Chiesa – ha aggiunto – \u00e8 questa capacit\u00e0, per amore di Dio e dei fratelli, di fare tante cose, di farle grandi e di farle bene\u201d.<\/p>\n

Prendendo poi spunto da un\u2019immagine restaurata, presente nello stesso duomo di Citt\u00e0 di Castello, il Vescovo di Macerata ha proseguito: \u201cIl Signore mi ha fatto un bel regalo nella vita, soprattutto nella mia vita di parroco: mi ha fatto vedere tante volte il miracolo del restauro, sia di questa immagine, sia della Madonna di Donatello, che chiamavano \u2018la Madonna brutta\u2019 e poi \u00e8 stata attribuita a Donatello. Ma anche il restauro, bellissimo, con i miei seminaristi, del nostro Seminario regionale. Il restauro insegna una cosa: sotto quello che sembra brutto e che sembra valere poco, c\u2019\u00e8 qualcosa di prezioso. La Chiesa – ha detto ancora mons. Marconi – deve essere restaurata, ma da sempre, dal giorno dopo la Pentecoste. Avanti! Dobbiamo restaurare la Chiesa, tutta, e lo Spirito ci aiuta\u201d.<\/p>\n

Infine il Vescovo ha da subito dato un esempio di quello che \u00e8 il suo stile – come ha ricordato anche il card. Gualtiero Bassetti, nell\u2019omelia \u2013 e ha affermato: \u201cQuello che \u00e8 stato raccolto oggi va per le necessit\u00e0 della Caritas e per le persone che hanno bisogno, perch\u00e9 bisogna fare cos\u00ec\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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