{"id":24926,"date":"2014-05-16T08:53:39","date_gmt":"2014-05-16T06:53:39","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=24926"},"modified":"2015-05-20T11:15:30","modified_gmt":"2015-05-20T09:15:30","slug":"commento-al-vangelo-18","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/commento-al-vangelo-18\/","title":{"rendered":"Con Ges\u00f9 incontro al Padre"},"content":{"rendered":"<p>Il Vangelo ci offre uno stralcio del \u201cdiscorso d\u2019addio\u201d del Signore ai suoi discepoli. Il brano si colloca nel corso dell\u2019Ultima Cena, subito dopo il gesto d\u2019amore e di servizio pi\u00f9 grande che Ges\u00f9 abbia lasciato ad esempio ai suoi e a tutti noi, la lavanda dei piedi. C\u2019\u00e8 stato l\u2019annuncio del tradimento di Giuda e del rinnegamento di Pietro, e possiamo a ragione pensare che il cuore dei discepoli non sia semplicemente \u201cturbato\u201d. Il verbo <em>tarasso<\/em>, infatti, in greco indica un\u2019agitazione profonda. Una sorta di tempesta emotiva scuote il cuore degli apostoli, che comprendono di essere alla soglia di un evento al tempo stesso grandioso e doloroso.<\/p>\n<p>La paura, l\u2019incertezza prendono il sopravvento; cercano una risposta che possa calmare il loro cuore in tumulto, facendo cadere quasi inascoltato il \u201cnon sia turbato il vostro cuore\u201d detto da Ges\u00f9. Come non ritrovarci anche noi nei dubbi degli apostoli? Proprio come gli apostoli, vorremmo avere certezze. E Ges\u00f9 non si sottrae di certo, scandalizzato dai nostri dubbi; anzi mostra ancora una volta il suo amore e la sua comprensione per i suoi pronunciando l\u2019\u201cIo sono\u201d, con la fermezza della verit\u00e0 e la tenerezza di chi vuole placare il cuore spaventato di chi ama. \u201cIo sono la via, la verit\u00e0 e la vita\u201d: questa la solida roccia su cui fondare il \u201cnon temere\u201d.<\/p>\n<p>Di fronte alle paure della vita, a una crisi matrimoniale, alla malattia di un figlio, alle incomprensioni con le famiglie d\u2019origine, quando ci sentiamo vuoti e persi, l\u2019unica indicazione da seguire \u00e8 questa che ci annuncia il<em> Vangelo di Giovanni<\/em>.<strong> Ges\u00f9 \u00e8 via.<\/strong> Domenica scorsa abbiamo compreso che \u00e8 porta della felicit\u00e0; ancora una volta ci viene detto che \u00e8 via, ossia cammino da compiere, orizzonte aperto a mete forse a noi ancora sconosciute e temute, ma che Lui ci dice bellissime; percorso di crescita e maturazione. <strong>Ges\u00f9 \u00e8 verit\u00e0.<\/strong> Non precetto ma verit\u00e0 libera e liberante; verit\u00e0 amorevole che non s\u2019impone, ma ricerca e accompagna.<strong> Ges\u00f9 \u00e8 vita.<\/strong> S\u00ec, perch\u00e9, se domenica ha detto che con Lui avremo la vita in abbondanza, oggi lo ribadisce. \u00c8 lui la nostra vita, perch\u00e9 \u00e8 in lui e con lui che ne troviamo la pienezza. Perch\u00e9 lui \u00e8 l\u2019Amore con la A maiuscola, quello che dal latino letteralmente comprendiamo \u201csenza morte\u201d (<em>a-mors<\/em>).<\/p>\n<p>Segue poi la domanda di Filippo che vogliamo sottolineare: \u201cSignore, mostraci il Padre e ci basta\u201d. Ci intenerisce profondamente lo smarrimento degli apostoli, che sembrano non aver ancora compreso; tuttavia cogliamo in quest\u2019ulteriore richiesta anche la voglia non sopita di comprendere, di conoscere l\u2019Amore, quello vero, nonostante i limiti e la fragilit\u00e0 della propria umanit\u00e0. Ancora una volta Ges\u00f9 non si adira, ma torna a spiegare, a ricordare agli apostoli, ma anche a ognuno di noi, la Verit\u00e0. \u201cChi ha conosciuto me, ha conosciuto il Padre\u201d. Quale Dio \u00e8 il Padre della nostra famiglia, delle nostre vite? Quante volte ci costruiamo di Lui un\u2019immagine distorta? Ges\u00f9 ci viene a dire con forza che il Padre dei cieli, che ha atteso per anni di essere compreso dal Suo popolo, si \u00e8 rivelato una volta per tutte in suo Figlio, in un uomo, in uno sguardo d\u2019amore, in mani che guariscono, in parole che cambiano la vita, perch\u00e9 potessimo non fraintenderlo pi\u00f9.<\/p>\n<p>Allora dobbiamo solo avere il coraggio d\u2019incontrare la Verit\u00e0. Come ha detto Papa Francesco, \u201cla Verit\u00e0 non si afferra come una cosa. Non \u00e8 un possesso, \u00e8 un incontro con una Persona\u201d. Quella persona \u00e8 Ges\u00f9, e in lui e con lui incontriamo il Padre, e la nostra vita cambia. Guardiamo Ges\u00f9, osserviamo come perdona, come ama, come accoglie, come muore, e comprendiamo Dio; e anche noi dobbiamo perdonare, amare, accogliere, morire per amore, nella vita e nella nostra famiglia. Non c\u2019\u00e8 altra certezza da seguire. Allora saremo in grado di realizzare la promessa contenuta al termine di questo Vangelo: \u201cChi crede in me, compir\u00e0 le opere che compio io e ne compir\u00e0 di pi\u00f9 grandi\u201d. L\u2019Amore, quello vero, ci chiama a cose grandi: dobbiamo solo avere il coraggio della fede per crederci e lasciarci plasmare da Lui.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>Il Vangelo ci offre uno stralcio del \u201cdiscorso d\u2019addio\u201d del Signore ai suoi discepoli. Il brano si colloca nel corso dell\u2019Ultima Cena, subito dopo il gesto d\u2019amore e di servizio pi\u00f9 grande che Ges\u00f9 abbia lasciato ad esempio ai suoi e a tutti noi, la lavanda dei piedi. 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