{"id":24862,"date":"2014-05-09T15:00:31","date_gmt":"2014-05-09T13:00:31","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=24862"},"modified":"2015-06-10T13:14:51","modified_gmt":"2015-06-10T11:14:51","slug":"la-voce-anche-delleducazione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-voce-anche-delleducazione\/","title":{"rendered":"La Voce anche dell\u2019educazione"},"content":{"rendered":"
Con un certo imbarazzo riprendo il discorso della celebrazione del 60\u00b0 de La Voce<\/em> e del 30\u00b0 di Umbria Radio, in quanto sembrerebbe che vogliamo per forza parlare di noi e metterci in mostra. Non \u00e8 cos\u00ec. Ne vogliamo parlare perch\u00e9 ritengo che la cosa sia urgente. La gente non legge, non riflette, \u00e8 impulsiva, \u00e8 impaziente, si lascia impressionare da chi strilla; e in politica, ad esempio, se uno non strilla sembra che non abbia ragione o non sia capace di affrontare l\u2019avversario (chiamato spesso il \u201cnemico da eliminare\u201d) con parole dure, offensive, ricorrendo all\u2019ironia e al sarcasmo, per seminare sfiducia e disprezzo. Bisogna ritornare a leggere, a riflettere, a dare spazio alla mente prima della parola e dell\u2019atto inconsulto. La persona che non ragiona si ritrova in bal\u00eca delle pulsioni, degli istinti, e, se va bene, rimane nella banale superficiale normalit\u00e0 del \u201ccos\u00ec fan tutti\u201d e, se va male, abbiamo omicidi, violenze, soprusi, droghe, comportamenti che definire pazzeschi \u00e8 poco. Il papa Francesco non esiterebbe a definirli diabolici. In Nigeria si \u00e8 arrivati alla tratta delle ragazze da vendere a uomini danarosi (ricordate il ratto delle Sabine di cui si vantavano i Romani?), in Afghanistan si usa la crocifissione dei cristiani accusati di delitti inesistenti come quello della blasfemia, nella vicina Toscana viene uccisa una giovane donna legata al palo come in croce. Potrebbe a lungo continuare l\u2019elenco dei misfatti. Non \u00e8 che con una semplice lettura di un buon libro e di un giornale affidabile tutto questo si elimini. Vogliamo solo dire che nel mondo, anche nel nostro mondo, piccolo mondo, circola lo spettro dell\u2019ignoranza, dell\u2019analfabetismo, dei messaggi pieni di falsit\u00e0 e carichi di veleno. Bisogna curare l\u2019ecologia informativa, l\u2019ecologia dei media. Non con la censura che non risulta mai sufficiente ed efficace, ma con la convinzione, la responsabilit\u00e0. Dare fiato e sfogo e spinta e alimento alle passioni, sia pure alla passione mistica, come nei kamikaze islamici, \u00e8 un errore e un peccato, un voler fare del male a s\u00e9 e agli altri. Ogni persona ha bisogno di fermarsi, guardarsi allo specchio e domandarsi: \u201cChi sono, che cosa sono diventato, che mi sta succedendo?\u201d E guardarsi attorno, cercando di scorgere se per caso non si trovi a camminare sull\u2019orlo del precipizio. Questo vale anche per i popoli, le nazioni, le citt\u00e0, le comunit\u00e0: si pensi all\u2019Ucraina. Il discorso si muove entro la sfera dell\u2019educazione, di cui \u00e8 strumento essenziale la scuola. A questo proposito, in un recente incontro tra cattolici, un\u2019insegnante ha ricordato come dopo vent\u2019anni, incontrando qualche studente si sente ringraziare perch\u00e9 un giorno disse un frase che \u00e8 rimasta un punto fermo nella loro vita. Ecco le parole: \u201cLei, prof, un giorno disse che noi non sospettiamo mai che la mamma abbia messo il veleno nella minestra che ci ha preparato\u201d e che era giusto pertanto \u201cfidarci di Dio, che ci ama pi\u00f9 della nostra stessa madre\u201d. L\u2019insegnante ricordava ci\u00f2 per invitare a dedicarsi alla formazione cristiana che sia forte, razionale, che dia certezze e accenda delle luci che prima o poi emergono dal profondo della coscienza. Una filosofia di questo tipo \u00e8 quanto noi cerchiamo di esprimere con le nostre valutazioni, informazioni e orientamenti. Questo \u00e8 il senso di ci\u00f2 che abbiamo fatto e continueremo a fare con l\u2019impegno della comunicazione sociale legata alla Chiesa e al territorio.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Con un certo imbarazzo riprendo il discorso della celebrazione del 60\u00b0 de La Voce e del 30\u00b0 di Umbria Radio, in quanto sembrerebbe che vogliamo per forza parlare di noi e metterci in mostra. Non \u00e8 cos\u00ec. Ne vogliamo parlare perch\u00e9 ritengo che la cosa sia urgente. 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