{"id":24839,"date":"2014-05-09T14:31:22","date_gmt":"2014-05-09T12:31:22","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=24839"},"modified":"2015-07-03T12:41:03","modified_gmt":"2015-07-03T10:41:03","slug":"festival-del-giornalismo-il-ruolo-dellinformazione-cattolica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/festival-del-giornalismo-il-ruolo-dellinformazione-cattolica\/","title":{"rendered":"Festival del giornalismo: il ruolo dell\u2019informazione cattolica"},"content":{"rendered":"

\"convegno-60-anni-voce\"<\/a>Ha ancora senso parlare di giornalismo del territorio? E come si racconta la realt\u00e0 nell\u2019Era della comunicazione digitale? Sono queste le domande su cui La Voce<\/em> e Umbria Radio hanno voluto riflettere in occasione del dibattito organizzato sabato scorso per i 60 anni del settimanale e i 30 anni della radio all\u2019interno del Festival internazionale del giornalismo di Perugia.<\/p>\n

Un momento di incontro e confronto, volto non tanto e non soltanto a celebrare queste due lunghe storie, ma soprattutto a riflettere sulle sfide del futuro. \u201cQual \u00e8 il senso della nostra dimensione e del nostro legame con il territorio? E quale quello della svolta digitale che stiamo vivendo? – ha sottolineato, aprendo l\u2019incontro, il direttore de La Voce<\/em>, don Elio Bromuri<\/strong> -. Vogliamo essere un laboratorio locale di crescita e formazione, perch\u00e9 la qualit\u00e0 del modo di comunicare dipende dalla qualit\u00e0 del modo di essere, che dipende dalla formazione\u201d.<\/p>\n

A ragionare insieme a don Bromuri, il direttore di Umbria Radio, don Paolo Giulietti, il direttore di Avvenire<\/em>, Marco Tarquinio, e il coordinatore di Eurocom – Giornalisti per l\u2019Europa, Paolo Bustaffa.<\/p>\n

Una trentina di anni fa, Tarquinio<\/strong> mosse i primi passi nella professione giornalistica proprio nella redazione de La Voce<\/em>. Un periodo formativo che l\u2019attuale direttore di Avvenire<\/em> ricorda con affetto e riconoscenza: \u201cDevo a La Voce<\/em> – racconta – parte della mia formazione professionale. Quello che ho imparato lavorando in un settimanale regionale \u00e8 che il territorio ti obbliga tutti i giorni a fare i conti con la tua professionalit\u00e0 e onest\u00e0 intellettuale, in quanto l\u2019effetto e la correttezza del proprio lavoro lo si tasta \u2018dal vivo\u2019, incontrando fisicamente le persone di cui si parla e dovendo dar loro conto del proprio operato\u201d.<\/p>\n

A maggior ragione, sottolinea ancora Tarquinio, l\u2019informazione cattolica continua ad avere un ruolo fondamentale nel panorama della comunicazione digitalizzata e globalizzata. \u201cL\u2019informazione cattolica – spiega – non \u00e8 mai un\u2019informazione \u2018del grido\u2019, ma una parola che, con rispetto e chiarezza, non ha paura di dire la verit\u00e0\u201d.<\/p>\n

Alle sue parole si uniscono quelle di Paolo Bustaffa<\/strong>, che parla di \u201criscoprire il magistero della comunicazione per tutti coloro che fanno cultura e informazione\u201d proprio e soprattutto nel territorio, \u201cil luogo dove \u00e8 garantita l\u2019identit\u00e0 senza rinunciare alla capacit\u00e0 del dialogo\u201d.<\/p>\n

Guardare al futuro, per\u00f2, non significa dimenticare il passato. Ed \u00e8 per questo che don Paolo Giulietti<\/strong> ha concluso l\u2019incontro facendo memoria di tutti coloro che negli anni hanno reso possibile le attivit\u00e0 del settimanale e della radio, strumenti di servizio e dialogo di tutta la comunit\u00e0. Della radio ha sottolineato le caratteristiche per le quali la volle l\u2019arcivescovo mons. Cesare Pagani e che ne orientano tutt\u2019ora il servizio: radio di comunit\u00e0, ed anche per questo la si volle di propriet\u00e0 di una cooperativa; radio per il dialogo, per un confronto alla pari con tutte le realt\u00e0 locali; radio di servizio, anzitutto ai malati, ma in gradi di comunicare con i giovani e con le famiglie \u201cLa parola che voglio sottolineare \u2013 ha concluso \u2013 \u00e8 gratitudine: nei confronti di coloro che negli anni hanno dato il proprio contributo, spesso in maniera volontaria, per la sopravvivenza di questi \u2018piccoli miracoli\u2019 che sono i nostri media<\/em>\u201d.<\/p>\n

Il saluto del Cardinale Bassetti al 60 del nostro settimanale: \u201cLa Voce \u00e8 uno strumento della Provvidenza\u201d<\/h3>\n

\u00abDevo confessare che come tutti non leggo per intero \u201cLa Voce<\/em>\u201d, ma i fondi di don Elio Bromuri, io settimanalmente li esamino, e se si rimette insieme tutti gli anni in cui \u00e8 stato direttore e ha scritto questi fondi viene fuori un tracciato della vita della cultura dell\u2019Umbria interessantissima, e anche direi della nostra nazione. Bisognerebbe davvero raccoglierli tutti questi fondi de \u201cLa Voce\u201d! E con lui ringrazio la redazione, tutti i suoi collaboratori, coloro che scrivono, coloro che cooperano.<\/p>\n

\u00c8 importante un settimanale diocesano e ancora pi\u00f9 importante un settimanale regionale.<\/p>\n

Credo che in Umbria non ci sia niente di paragonabile al nostro settimanale dove come in una sinossi tu vedi la vitalit\u00e0 di tutte le diocesi dell\u2019Umbria. Per me ad esempio, per la missione che svolgo, \u00e8 importantissimo. Prima ancora di andare a cercare le pagine di Perugia – Citt\u00e0 della Pieve, vado a vedere ci\u00f2 che si vive, ci\u00f2 che si pensa, ci\u00f2 che si riflette non solo nel mondo cattolico ma in tutta la societ\u00e0 dell\u2019Umbria, attraverso il nostro settimanale.<\/p>\n

Vi invito perci\u00f2 ad apprezzarlo, ad amarlo, a diffonderlo, perch\u00e9 credo che sia uno strumento della provvidenza di cui soprattutto oggi, nel rispetto di tutti i mezzi della comunicazione, non si possa fare a meno.<\/p>\n

Voglio concludere soltanto con una parola. L\u2019esecuzione tra poco della Messa in S\u00ec minore<\/em> Johann Sebastian Bach, un capolavoro sicuramente della musica universale, ci aiuti davvero stasera ad entrare in quella straordinaria dimensione dello Spirito che unisce tutti gli uomini, attorno al grande ideale della bellezza e per i credenti della contemplazione dell\u2019assoluto. E voglio fare un saluto al direttore di Avvenire<\/em> Tarquinio, noi lo ricordiamo perch\u00e9 \u00e8 stato giornalista e collaboratore de La Voce<\/em>. Grazie ancora per questa numerosa e affettuosa presenza\u00bb.<\/p>\n

Gualtiero Cardinale Bassetti<\/strong>
\nArcivescovo diPerugia – Citt\u00e0 della Pieve<\/strong><\/p>\n

Guarda la fotogallery del concerto<\/a><\/p>\n

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