{"id":2472,"date":"2002-06-07T00:00:00","date_gmt":"2002-06-07T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=2472"},"modified":"2002-06-07T00:00:00","modified_gmt":"2002-06-07T00:00:00","slug":"apprendere-attraverso-la-cooperazione-dei-compagni","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/apprendere-attraverso-la-cooperazione-dei-compagni\/","title":{"rendered":"Apprendere attraverso la cooperazione dei compagni"},"content":{"rendered":"
Il gruppo di lavoro di “Educazione alla Salute”, costituito da insegnanti della scuola materna ed elementare della Direzione didattica di Bastia Umbra, in continuit\u00e0 con quanto svolto lo scorso anno, ha partecipato ad un percorso-formazione di ricerca-azione sul tema: “Il gruppo cooperativo”. Il primo e l’ultimo incontro hanno avuto la consulenza di Elena Malguti Rossi (coordinamento sul disagio presso il Provveditorato di Perugia) che ha introdotto l’argomento proponendo la visione del film “La classe cooperativa” (Celestin Freinet 1896-1966 elabora e sperimenta delle tecniche di insegnamento collaborativo che rispettano la motivazione). Negli incontri successivi abbiamo iniziato a documentarci per trovare spunti di riflessione e poter trasformare in esperienza le conoscenze acquisite. Ci siamo divise in piccoli gruppi verificando, con semplici giochi ed esercizi, quali debbano essere le abilit\u00e0, le competenze e i ruoli di ognuno per far funzionare bene il gruppo. Sono ormai numerose le testimonianze di studiosi ed esperti sulla necessit\u00e0 di riflettere e ripensare le finalit\u00e0 educative della scuola per armonizzarle con le esigenze della societ\u00e0 attuale in continua e rapida trasformazione. Molti documenti sottolineano l’importanza che ha, per le generazioni di oggi e degli anni futuri, il saper lavorare in gruppo. Chi opera nella scuola sa che la collaborazione tra bambini crea interessanti opportunit\u00e0 di educazione per tutti, ma necessitano norme da insegnare prima di cominciare il lavoro di gruppo. “Sono numerose le abilit\u00e0 interpersonali e di piccolo gruppo che influiscono sul successo degli sforzi cooperativi. Per coordinare i loro sforzi gli studenti devono conoscersi e fidarsi gli uni degli altri, comunicare con chiarezza e precisione, accettarsi e sostenersi a vicenda e risolvere i conflitti in maniera costruttiva” (Johnson e Johnson 1994). L’assegnazione dei ruoli, affidando a ciascuno un lavoro specifico, \u00e8 uno dei modi pi\u00f9 efficaci per assicurarsi che il lavoro di gruppo sia agevolato e produttivo. Sul piano emotivo, l’alunno acquista sicurezza, autostima, atteggiamenti positivi verso la scuola e migliora le interazioni con tutti i compagni di classe. L’apprendimento spesso si realizza meglio quando gli alunni hanno l’opportunit\u00e0 di discutere, analizzare, esprimere opinioni e ricevere feedback dai compagni. Nell’ultimo incontro, aperto a tutti i docenti interessati, il gruppo di lavoro si \u00e8 ritrovato per uno scambio di opinioni e per socializzare le esperienze di cooperazione effettuate nelle classi nel corso del corrente anno scolastico; \u00e8 emersa, nei presenti, la voglia di saperne di pi\u00f9, soprattutto dal punto di vista metodologico, come tecniche di lavoro e di voler approfondire, in futuro, con l’aiuto di esperti. Per adesso abbiamo chiaro il concetto espresso da Mario Comoglio: “… Nel Cooperative Learning le risorse sono costituite dagli studenti che, condividendo responsabilit\u00e0 ed impegno, sviluppano e migliorano le relazioni sociali in funzione anche di un livello migliore di apprendimento. L’insegnante, invece di assumere il ruolo di depositario e trasmettitore di conoscenze, assume il ruolo di facilitatore, organizzatore e guida dell’apprendimento creando le condizioni di un apprendistato cognitivo”. Nel frattempo, per\u00f2, in classe potremmo soddisfare la curiosit\u00e0 di effettuare una esperienza cooperativa… prima con un gioco e poi… con un piccolo progetto a breve termine!<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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