{"id":24621,"date":"2014-05-02T14:24:32","date_gmt":"2014-05-02T12:24:32","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=24621"},"modified":"2015-07-27T14:13:46","modified_gmt":"2015-07-27T12:13:46","slug":"250-in-cammino","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/250-in-cammino\/","title":{"rendered":"250 in cammino"},"content":{"rendered":"
\"Il<\/a>
Il gruppo dei 250 ragazzi verso l\u2019abbazia di Monte Oliveto Maggiore<\/figcaption><\/figure>\n

L’abbazia benedettina di Monte Oliveto Maggiore, poco a sud di Siena, dopo Pasqua \u00e8 stata \u201cinvasa\u201d da tanti ragazzi altotiberini. L\u2019occasione \u00e8 stata offerta dal tradizionale pellegrinaggio diocesano organizzato ormai da 21 anni, a ridosso delle festivit\u00e0 pasquali, dalla Pastorale giovanile di Citt\u00e0 di Castello, con la collaborazione dell\u2019oratorio \u201cDon Bosco\u201d.<\/p>\n

La partecipazione, in continua crescita, ha raggiunto quest\u2019anno il numero record di 250 ragazzi di tutte le et\u00e0. Uniti all\u2019insegna dell\u2019amicizia e della fede, i tanti ragazzi si sono ritrovati a camminare insieme, dal luned\u00ec dell\u2019Angelo al 23 aprile, avendo come meta proprio l\u2019abbazia toscana. Qui il vescovo di Citt\u00e0 di Castello, mons. Domenico Cancian, come ormai \u00e8 consuetudine, ha celebrato la messa di chiusura.<\/p>\n

\u201cPer me questo \u00e8 diventato un modo per vivere intensamente il periodo pasquale, rimanendo attaccati a Ges\u00f9 e agli amici\u201d ha affermato Nicola Santi Amantini<\/strong>, che ha partecipato a dieci dei pellegrinaggi organizzati finora dalla diocesi. E ha aggiunto: \u201c\u00c8 molto bello il gesto che si compie. Il camminare potrebbe essere inteso come una metafora della vita; questo tipo di pellegrinaggio \u00e8 un\u2019esperienza molto forte, perch\u00e9 porta a conoscere tanti ragazzi, ad intessere nuovi rapporti d\u2019amicizia e a condividere con molte persone la cosa pi\u00f9 importante, la fede\u201d.<\/p>\n

Quest\u2019anno, oltre ai sacerdoti, don Samuele Biondini, don Paolo Bruschi e don Livio Tacchini, hanno accompagnato i ragazzi in pellegrinaggio anche i diaconi David Tacchini<\/strong> e Simone Valori<\/strong>, che hanno proposto ai giovani due testimonianze. Entrambi i diaconi hanno raccontato la loro vita e i percorsi che li hanno portati a fare la scelta del sacerdozio. Questi, come ha raccontato ancora Nicola, sono stati due momenti di raccoglimento molto intensi, nei quali i giovani hanno potuto trovare degli attimi di raccoglimento e riflettere meglio sulla bellezza della fede.<\/p>\n

\u201c\u00c8 stato un pellegrinaggio molto bello – ha affermato mons. Cancian<\/strong>. – C\u2019\u00e8 stata la presenza di tantissimi ragazzi, che hanno fatto questa esperienza per la prima volta, e il clima di festa che si \u00e8 creato ha fatto in modo che si siano sapute conciliare la gioia della Pasqua con l\u2019amicizia, assieme ad alcuni momenti di riflessione. Durante la celebrazione eucaristica di chiusura ho avuto la sensazione che tutti i ragazzi avessero fatto un\u2019esperienza significativa. I giovani – conclude – raccolgono il Vangelo di Ges\u00f9 in maniera autentica, perch\u00e9 hanno una sensibilit\u00e0 che li rende vicini alla Parola e alle problematiche odierne. La speranza \u00e8 che la loro fede possa illuminare la societ\u00e0\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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