{"id":24605,"date":"2014-05-02T13:54:19","date_gmt":"2014-05-02T11:54:19","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=24605"},"modified":"2015-08-04T16:09:39","modified_gmt":"2015-08-04T14:09:39","slug":"riforma-del-lavoro-sulla-base-della-persona","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/riforma-del-lavoro-sulla-base-della-persona\/","title":{"rendered":"Riforma del lavoro sulla base della persona"},"content":{"rendered":"
\"Papa<\/a>
Papa Francesco saluta gli operari delle acciaierie di Terni e le loro famiglie<\/figcaption><\/figure>\n

La cultura dominante, oggi, trasmette alle nuove generazioni un messaggio che rischia di essere nebuloso e fuorviante, frutto di una societ\u00e0 \u201cliquida\u201d, segnata dal rischio e dall\u2019incertezza: tutto \u00e8 vano \u2013 sembra dire \u2013, non serve prepararsi al lavoro e darsi delle mete in un mondo in cui la verit\u00e0 viene compromessa e prevalgono i furbi e i potenti. Questo \u201cpotere\u201d, poi, si identifica soprattutto con la possibilit\u00e0 di accesso ai mezzi di consumo e ai posti di comando, che finiscono col mettere in primo piano le esigenze del \u201csingolo\u201d e non quelle del bene comune. Il fatto che il lavoro sia il fondamento della nostra Costituzione oggi fa problema. Dirlo sembra ingenuo e superficiale, ma per le nuove generazioni \u00e8 cos\u00ec, perch\u00e9 il lavoro \u00e8 diventato un\u2019emergenza nazionale e molti \u2013 specialmente i pi\u00f9 attrezzati \u2013 se ne vanno via dall\u2019Italia (cf. Rapporto Censis<\/em> 2013, pp. 31-42). Giuseppe De Rita, nelle \u201cConsiderazioni generali\u201d del 47\u00b0 Rapporto Censis<\/em> (2013), ha indicato nella \u201cconnettivit\u00e0\u201d l\u2019\u201canima segreta\u201d dei grandi processi sociali portatori di nuove opportunit\u00e0, spesso vanificate dai particolarismi e dalle preconcette contrapposizioni. Non si tratta della connessione tecnica fine a se stessa e aperta a tutte le deviazioni della virtualit\u00e0 autogestita, ma di pensare al futuro dello sviluppo digitale come strumento di connessione reale tra tutti i soggetti sociali portatori di opportunit\u00e0 per lo sviluppo del bene comune. Con la venuta di Papa Francesco, il paziente lavoro di tessitura dei rapporti tra le parti sociali, svolto dai giuslavoristi come Marco Biagi \u2013 ucciso 12 anni fa a Bologna dalle Brigate rosse \u2013 assume una luce ulteriore. Nella esortazione apostolica Evangelii gaudium<\/em> (n. 226), infatti, il Papa presenta il problema del \u201cconflitto\u201d ecclesiale e sociale come realt\u00e0 da affrontare, per costruire un anello di collegamento tra le parti e introdurle in un rinnovato processo di confronto, dove sussiste una comunione nelle differenze. Si tratta, in sostanza, di inserire nella dinamica conflittuale un principio indispensabile per costruire l\u2019amicizia sociale: \u201cl\u2019unit\u00e0 \u00e8 superiore al conflitto\u201d. Lavorare e dare la vita per ricomporre in unit\u00e0 ci\u00f2 che l\u2019egoismo ideologico frantuma \u00e8 la pi\u00f9 efficace testimonianza d\u2019amore che l\u2019essere umano possa esprimere. Questa \u00e8 la via indicata da Papa Francesco, non solo per riformare la Chiesa, ma il mondo intero. Papa Bergoglio, in aula Paolo VI il 20 marzo, davanti a una folla di fedeli provenienti dalla diocesi di Terni-Narni-Amelia, ha messo a fuoco il lavoro in rapporto alla dignit\u00e0 della persona. \u201cIl lavoro \u2013 ha detto il Papa \u2013 riguarda direttamente la persona, la sua vita, la sua libert\u00e0 e la sua felicit\u00e0. Il valore primario del lavoro \u00e8 il bene della persona umana, perch\u00e9 la realizza come tale, con le sue attitudini e le sue capacit\u00e0 intellettive, creative e manuali. Da qui deriva che il lavoro non ha soltanto una finalit\u00e0 economica e di profitto, ma soprattutto una finalit\u00e0 che interessa l\u2019uomo e la sua dignit\u00e0\u201d. Pertanto, una societ\u00e0 che non riesce ad assicurare il lavoro alle nuove generazioni non ha fondamenta solide, e rivela un forte indice di conflittualit\u00e0 generazionale. Dal secondo dopoguerra in poi, noi adulti abbiamo \u201cmangiato\u201d pi\u00f9 di quanto abbiamo prodotto, e non ci siamo preoccupati di alimentare le risorse del nostro tesoro nazionale come la famiglia e l\u2019educazione delle nuove generazioni. Il Papa si \u00e8 chiesto: \u201cChe cosa possiamo dire di fronte al gravissimo problema della disoccupazione che interessa diversi Paesi europei? \u00c8 la conseguenza di un sistema economico che non \u00e8 pi\u00f9 capace di creare lavoro, perch\u00e9 ha messo al centro un idolo che si chiama denaro! Pertanto, i diversi soggetti politici, sociali ed economici sono chiamati a favorire un\u2019impostazione diversa, basata sulla giustizia e sulla solidariet\u00e0\u201d. Per questo c\u2019\u00e8 ancora bisogno della Pasqua!<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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