{"id":24564,"date":"2014-05-02T14:43:09","date_gmt":"2014-05-02T12:43:09","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=24564"},"modified":"2015-05-20T11:12:45","modified_gmt":"2015-05-20T09:12:45","slug":"commento-al-vangelo-16","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/commento-al-vangelo-16\/","title":{"rendered":"La conversione alla gioia"},"content":{"rendered":"

Il Vangelo di questa domenica prolunga la gioia del tempo pasquale, annunciando di nuovo la grazia sanante del Risorto. Come nei vari episodi che raccontano le apparizioni di Ges\u00f9 dopo la risurrezione, anche questo parte da una situazione di delusione e scoraggiamento. La stanno vivendo i discepoli di Emmaus; una speranza finita e non a caso coniugata al passato: \u201cNoi speravamo<\/em> che fosse Lui a liberare Israele\u201d (v. 21). \u00c8 accaduto cos\u00ec anche per Tommaso, domenica scorsa; accade cos\u00ec anche agli apostoli al lago di Tiberiade, o alla Maddalena che cerca il suo Signore pur avendocelo davanti.<\/p>\n

Eppure Ges\u00f9 non si stanca di ascoltarci, di prenderci per mano e di ricondurci alla speranza, quella vera; con infinita tenerezza, si piega sui dolori e le delusioni di ciascuno di noi. Il brano di Luca racconta il percorso di trasformazione dei due, una vera e propria inversione di marcia, un \u201cpassaggio\u201d pasquale che rende la loro vita di nuovo piena, gioiosa a tal punto da riconsegnare loro la dignit\u00e0 di apostoli in missione. Merito di questo cambiamento sono i gesti e le parole dello Sconosciuto che a poco a poco si svela come il Signore, capace ancora una volta di \u201cscaldare il cuore\u201d impietrito dalla paura e dal dolore, e di sfamarli del pane che dona la vita vera. Bellissima icona, quella dei discepoli di Emmaus, che parla a noi tutti di un Signore che non impone mai la sua presenza e la sua gloria, ma pazientemente attende che siamo noi capaci di riconoscerlo, facendo esperienza di Lui.<\/p>\n

Allora questo Vangelo \u00e8 per tutti coloro che sono nella tristezza e che faticano a convertirsi alla gioia della Pasqua; \u00e8 per le nostre famiglie, appesantite lungo le strade della ferialit\u00e0, che si sentono sole nella fatica e nel dolore. Ci piace trasformare i due discepoli di Emmaus in una coppia di sposi. Una coppia come tante, che ha fatto una scelta importante, lasciando il proprio paese e le proprie abitudini, mettendosi alla sequela di Ges\u00f9, riconosciuto come Salvatore della storia e della loro vita, della loro relazione di sposi. Una coppia che con generosit\u00e0 e passione ha deciso di lasciare tanto del suo umano per farsi plasmare da Qualcosa, meglio, da Qualcuno, di divino. Ebbene, dopo pochi giorni dall\u2019essere stati osannati insieme al Signore nella domenica delle Palme (per il loro impegno, per essere una \u201cbella famiglia\u201d), si ritrovano ai piedi della croce, si ritrovano essi stessi inchiodati: cosa che non avrebbero mai voluto.<\/p>\n

Allora ecco che si insinuano sentimenti negativi. La frustrazione<\/em> per la scelta di un cammino alla sequela del Signore, che ha portato al Venerd\u00ec santo e sembra essersi concluso sulla croce del Golgota. La delusione<\/em> di una storia che non si \u00e8 realizzata come la pensavano. La tristezza<\/em> di dover tornare alle attivit\u00e0 di tutti i giorni (Emmaus) invece di restare per sempre nella citt\u00e0 santa di Gerusalemme. \u00c8 vero, \u00e8 dura. Allora, come i discepoli di Emmaus, ci ripieghiamo in noi stessi, incapaci di fare altro se non passarci e ripassarci la tristezza che alberga nel nostro cuore, dimentichi che il Signore risorto pu\u00f2 \u201cfare nuove tutte le cose\u201d (Apoc<\/em> 21,5).<\/p>\n

Ma ecco la bella notizia che ci arriva dalla Parola di questa domenica: Lui non ci lascia soli, cos\u00ec come non ha lasciato soli quei due discepoli \u201cdimissionari\u201d. Se avremo il coraggio di aprirgli ancora una volta il nostro cuore, ci scopriremo nuovi nel cammino, capaci di \u201cruminare\u201d non solo ci\u00f2 che ci spaventa, ma anche la Parola in grado di donare nuova forza al cuore; capaci di chiedere il Pane, che pu\u00f2 renderci di nuovo saldi nella nostra speciale chiamata all\u2019amore e per l\u2019Amore. Allora, e solo allora, saremo anche noi in grado – come i protagonisti dell\u2019icona evangelica – di una memoria rivolta al futuro, non nostalgica. Allora e solo allora la sua Pasqua sar\u00e0 anche la nostra, e la storia della nostra famiglia una storia di salvezza. Allora e solo allora potremo finalmente dirci convertiti alla gioia vera.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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