{"id":2444,"date":"2002-05-31T00:00:00","date_gmt":"2002-05-31T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=2444"},"modified":"2015-08-26T18:20:06","modified_gmt":"2015-08-26T16:20:06","slug":"il-linguaggio-delle-cose-e-piu-efficace-di-promesse-e-parole","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-linguaggio-delle-cose-e-piu-efficace-di-promesse-e-parole\/","title":{"rendered":"Il linguaggio delle cose \u00e8 pi\u00f9 efficace di promesse e parole"},"content":{"rendered":"
Mancano ancora all’appuntamento i risultati del ballottaggio che si terr\u00e0 il 9 giugno. Per quello che finora si \u00e8 visto non c’\u00e8 molto da dire o, almeno, da gridare. Si potrebbe chiudere il discorso affermando che tutto \u00e8 avvenuto come previsto o quasi, senza particolari sussulti. Sono tutti pi\u00f9 o meno contenti e la stabilit\u00e0 raggiunta con le elezioni politiche non viene minimamente scalfita. Il centro destra si conferma e il centro sinistra non subisce ulteriori perdite.<\/p>\n
Qualche stravolgimento, come quello di Reggio, \u00e8 da attribuire pi\u00f9 a situazioni locali e a personaggi particolari che a virate di orientamento politico. Se una cosa si pu\u00f2 dire certa \u00e8 che la condizione di chi esercita il potere amministrativo e si dimostra interessato e capace di fare i conti con la realt\u00e0 del proprio territorio viene premiato. Il motivo \u00e8 che le cose fatte e il modo con cui si \u00e8 amministrato valgono pi\u00f9 di parole e promesse. Altro motivo \u00e8 che chi esercita un potere ha una visibilit\u00e0 e una possibilit\u00e0 di acquistare popolarit\u00e0 pi\u00f9 di coloro che stando all’opposizione sono comunque in una zona d’ombra dalla quale faticano a uscire e quando si sforzano di farlo eccedono nei toni e nelle maniere che si ritorcono in un boomerang.<\/p>\n
La gente non ama eccessi, promesse utopistiche, toni radicali, esagerazioni, consapevole che quando si tratta di farle le cose si trovano maggiori ostacoli di quando semplicemente si raccontano a parole. Un altro dato che si pu\u00f2 considerare \u00e8 quello della conflittualit\u00e0. Dove c’\u00e8 litigiosit\u00e0 e lotta di personalismi che denotano un attaccamento esagerato alle proprie idee e pi\u00f9 probabilmente alla poltrona si indebolisce la forza di convincimento e la credibilit\u00e0 della propria candidatura e della propria lista.<\/p>\n
C’\u00e8 anche da osservare che non \u00e8 sempre vero, come spesso si dice, che “uniti si vince”. Certi compagni di viaggio talvolta \u00e8 meglio perderli che trovarli. Quando Rina Gagliardi di Rifondazione dice che dove si \u00e8 vinto a sinistra \u00e8 perch\u00e9 si era uniti e da ci\u00f2 rivendicava uno spostamento pi\u00f9 netto del centro sinistra su posizioni proprie di Rifondazione, penso che dica esattamente il contrario di ci\u00f2 che avverr\u00e0. E cio\u00e8, se il centro sinistra anzich\u00e9 rafforzarsi con la Margherita, si sposter\u00e0 sui no-global radicali e su Rifondazione sar\u00e0 destinato a rimanere all’opposizione e restare in un angolo. La complessit\u00e0 del mondo contemporaneo non consente facilonerie e pressapochismi ideologici, ma capacit\u00e0 di realismo e di concretezza in un chiaro orientamento rivolto alla ricerca della soddisfazione delle esigenze dei cittadini e della risposta alle loro autentiche domande di benessere, di sicurezza e di solidariet\u00e0. Per questo vengono premiati i buoni amministratori dell’uno e dell’altro schieramento politico.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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