{"id":24242,"date":"2014-04-11T11:55:35","date_gmt":"2014-04-11T09:55:35","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=24242"},"modified":"2015-05-20T11:09:58","modified_gmt":"2015-05-20T09:09:58","slug":"commento-al-vangelo-14","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/commento-al-vangelo-14\/","title":{"rendered":"Portiamo Ges\u00f9&#8230; come l\u2019asina"},"content":{"rendered":"<p>Introducendo la liturgia delle Palme, il celebrante annuncia che \u201cGes\u00f9 entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e resurrezione\u201d. Il Signore prepara con cura questo momento, mandando due discepoli nel villaggio di fronte a quello dove si trova per prendere un\u2019asina e un puledro. Come i discepoli, anche noi siamo chiamati a preparare l\u2019entrata gloriosa di Ges\u00f9: essi vengono mandati non da soli ma a due a due (<em>Mc<\/em> 6,7), nelle \u201ccitt\u00e0 e nei luoghi dove stava per recarsi\u201d\u00a0(<em>Lc<\/em> 10,1).<\/p>\n<p>Non si annuncia il Signore da soli ma insieme. \u00c8 la comunit\u00e0 che \u201csi mette mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanze, si abbassa fino all\u2019umiliazione se \u00e8 necessario e assume la vita umana, toccando la carne sofferente di Cristo nel popolo\u201d (<em>Evangelii gaudium<\/em>, 24). \u00c8 quindi la comunit\u00e0 che evangelizza e che \u00e8 chiamata ad andare avanti per preparare l\u2019arrivo del Signore. Con quale atteggiamento dobbiamo portare agli altri Ges\u00f9? Come l\u2019asina e il puledro che i discepoli sono andati a prendere. Quanto sarebbe stato pi\u00f9 glorioso agli occhi del mondo un ingresso a cavallo, o meglio ancora in carrozza! Ges\u00f9 ci sconvolge anche su questo aspetto. Il puledro \u00e8 il figlio di un animale umile, \u201cfiglio di una bestia da soma\u201d (<em>Gn<\/em> 49,11).<\/p>\n<p>La scelta di un asino rappresenta l\u2019orientamento di fondo di Ges\u00f9. Non \u00e8 esibizionista, non sfoggia potenza, non si impone. Come l\u2019asina, egli avanza lentamente, discretamente. La comunit\u00e0 cristiana \u00e8 chiamata a essere come l\u2019asina e il puledro che hanno portato Ges\u00f9, consapevole che in realt\u00e0 \u00e8 Lui che la porta. \u00c8 infatti l\u2019Agnello che si \u00e8 immolato e ha preso su di s\u00e9 il peso del nostro peccato. Lui cerca l\u2019asina e il puledro, ovvero utilizza la nostra povert\u00e0 per fare il suo ingresso nella gloria, e la trasforma, la redime con la sua misericordia. Ges\u00f9 entra pertanto in Gerusalemme, come il Messia preannunciato dai profeti Isaia e Zaccaria: il Salvatore che porta la pace.<\/p>\n<p>Il Vangelo stesso sottolinea che solo la folla festeggia la sua entrata; i capi non lo accolgono perch\u00e9 non lo riconoscono e non si aprono alla salvezza. Mentre infatti viene gridato \u201cOsanna\u201d, appare evidente il freddo rifiuto delle autorit\u00e0: la citt\u00e0 si interroga su chi sia quell\u2019uomo a cui inneggia la folla e che viene acclamato figlio di Davide e ritenuto profeta. Dio ci ha lasciato liberi di accoglierlo o meno, ma, ogni volta che permettiamo a Ges\u00f9 di entrare nella nostra vita, abbiamo l\u2019occasione di sperimentare gioia e salvezza. Tutto ci\u00f2 \u00e8 negato a chi lo rifiuta. Accogliere o rifiutare la venuta del Signore \u00e8 questione di vita o di morte, perch\u00e9 in lui \u201criviviamo\u201d e scorgiamo la sua presenza dappertutto. \u201cTutto ci\u00f2 che mi circondava mi parlava di Lui, il cielo mi parlava di Lui, la terra mi parlava di Lui, il mare mi parlava di Lui\u2026 Era come il Personaggio pi\u00f9 importante che entrava nella mia vita e con cui avrei dovuto vivere per sempre\u201d (Carlo Carretto).<\/p>\n<p>La folla esulta e inneggia al suo Re manifestando tutta la gioia e venerandolo. \u201cStese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami degli alberi e li stendevano sulla strada\u201d (<em>Mt<\/em> 21,8). I mantelli che vengono stesi al passaggio di Ges\u00f9 dalla gente che lo circonda sono un simbolo importante: sono un bene inalienabile. Anche nei pegni dati dai poveri il mantello non pu\u00f2 essere preso o trattenuto per pi\u00f9 di un giorno. Sta scritto nel libro dell\u2019<em>Esodo<\/em>: \u201cSe prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perch\u00e9 \u00e8 la sua sola coperta, \u00e8 il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo?\u201d (22,25-26). Stendere il mantello sotto i piedi di Ges\u00f9 vuol dire affidargli tutta la propria vita. Anche noi dovremmo stendere i nostri mantelli davanti a Ges\u00f9: niente infatti \u00e8 pi\u00f9 prezioso della sua amicizia!<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>Introducendo la liturgia delle Palme, il celebrante annuncia che \u201cGes\u00f9 entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e resurrezione\u201d. Il Signore prepara con cura questo momento, mandando due discepoli nel villaggio di fronte a quello dove si trova per prendere un\u2019asina e un puledro. 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