{"id":2404,"date":"2002-05-10T00:00:00","date_gmt":"2002-05-09T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=2404"},"modified":"2015-07-01T11:37:50","modified_gmt":"2015-07-01T09:37:50","slug":"io-sono-con-voi-tutti-i-giorni","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/io-sono-con-voi-tutti-i-giorni\/","title":{"rendered":"“Io sono con voi tutti i giorni”"},"content":{"rendered":"
“Uomini di Galilea perch\u00e9 state a guardare il cielo?”. La domanda dei due uomini in bianche vesti sorprende gli apostoli oppressi da un senso di vuoto, sospesi tra nostalgia del passato e sconforto del presente. Il cielo che guardano non \u00e8 quello di Dio, ma il proprio piccolo futuro, il proprio piccolo cielo. \u00c8\u00a0un cielo chiuso e perci\u00f2 inevitabilmente vuoto: da esso non proviene la voce di Dio, non vi si vedono n\u00e9 gli angeli salire e scendere, n\u00e9 il figlio dell’Uomo. Eppure i discepoli insistono nel fissare questo cielo.E’ cos\u00ec anche per noi quando restiamo fissi a guardare solo il nostro orizzonte, le nostre prospettive, i nostri progetti.<\/p>\n
Oggi, la parola di Dio ci distoglie da un modo falsamente religioso di guardare al cielo e ci invita, ancora una volta, a fissare il nostro sguardo su Ges\u00f9. Il cielo nel quale egli \u00e8 asceso non \u00e8 pi\u00f9 chiuso e non \u00e8 pi\u00f9 vuoto, diventa il luogo da cui aspettarci qualcosa, il ritorno “un giorno” di Ges\u00f9 “allo stesso modo in cui lo avete visto andare in cielo”. Egli, infatti, si \u00e8 “sottratto al loro sguardo” e tuttavia \u00e8 vivo. Se non \u00e8 pi\u00f9 in mezzo a noi non \u00e8 perch\u00e9 si \u00e8 dissolto; al contrario, la sua presenza si \u00e8 diffusa in tutto il mondo, appunto, come il cielo avvolge la terra. E’ questo il senso dell’Ascensione.<\/p>\n
Ges\u00f9 pi\u00f9 che allontanarsi dal mondo, si \u00e8 sottratto ad un modo limitato di essere tra gli uomini. Si \u00e8 sottratto al nostro possesso, che \u00e8 il motivo per cui il cielo ci appare vuoto e non riusciamo pi\u00f9 a vederlo. Si possono alzare gli occhi come gli apostoli senza vedere nulla, perch\u00e9 si vede soltanto quel che si vuole vedere: tante conferme ai sentimenti tristi che sono dentro il cuore di ognuno.<\/p>\n
Il messaggio di questa Ascensione \u00e8 un altro. \u00c8\u00a0l’invito a seguire Ges\u00f9 che si fa presente in tutto il mondo, \u00e8 l’invito a superare i nostri “campanili” e a dilatare le nostre prospettive sino agli estremi confini della terra. \u00c8\u00a0facile cadere nella tentazione dell’autoreferenzialit\u00e0, ossia fissarci su di noi e sulle nostre cose, fossero anche religiose. Il cielo, in questo caso, coincide con quel che vogliamo vedere. Altro \u00e8 l’invito che il Vangelo dell’Ascensione ci rivolge. Ges\u00f9, prima di lasciare i discepoli, li invia nel mondo intero perch\u00e9 annuncino a tutte le nazioni il Vangelo. In tal senso i discepoli debbono alzare lo sguardo da se stessi e dalle rispettive parrocchie per vedere i cieli pieni della moltitudine delle nazioni. Ges\u00f9 \u00e8 asceso in questo cielo, un cielo pieno di popoli per raccoglierli tutti e renderli partecipi della grande famiglia di Dio.<\/p>\n
Potremmo dire che dopo Ges\u00f9 anche noi dobbiamo ascendere (andare) verso questo cielo per far conoscere e amare il Signore a tutti i popoli della terra. Ges\u00f9 assicura che non saremo soli in questo arduo e affascinante compito. Egli anche a noi dice: “Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo”. L’ascensione, mentre apre ai nostri occhi l’orizzonte della missione universale affidata alla Chiesa e ad ogni singolo discepolo, ci assicura altres\u00ec la compagnia di Ges\u00f9 che, ancora una volta, \u00e8 il pastore che sta avanti e guida i suoi discepoli.Sentiamo rivolto anche a noi l’augurio dell’apostolo Paolo agli Efesini: “Possa (Dio) illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredit\u00e0”.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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