{"id":23818,"date":"2014-03-21T16:27:11","date_gmt":"2014-03-21T14:27:11","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=23818"},"modified":"2015-08-04T16:18:27","modified_gmt":"2015-08-04T14:18:27","slug":"giornata-dei-missionari-martiri-storie-di-bassifondi-e-di-salvezza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/giornata-dei-missionari-martiri-storie-di-bassifondi-e-di-salvezza\/","title":{"rendered":"Giornata dei missionari martiri: storie di bassifondi e di salvezza"},"content":{"rendered":"
\"Carcasse<\/a>
Carcasse di auto bruciate e devastazione dopo lo scoppio di una bomba durante la Messa in una chiesa in Nigeria<\/figcaption><\/figure>\n

La fede non \u00e8 qualcosa di accessorio o marginale nel contesto della vita cristiana. Anzi, \u00e8 l\u2019essenza di una umanit\u00e0 autentica, rinnovata dall\u2019esperienza della croce, di cui missionari e missionarie martiri sono stati testimoni. Ed \u00e8 proprio a loro che va il nostro plauso, ogni anno, il 24 marzo<\/strong>, in occasione della Giornata dei missionari martiri. Si tratta di un\u2019iniziativa promossa dal Movimento giovanile missionario (Missio giovani), con l\u2019intento di fare memoria di coloro che hanno dato la vita per la causa del Regno, nelle periferie del mondo. La data \u00e8 quella della tragica uccisione dell\u2019arcivescovo di San Salvador, mons. \u00d3scar Arnulfo Romero y Gald\u00e1mez<\/strong>, nell\u2019ormai lontano 1980.<\/p>\n

Una giornata di preghiera e digiuno, nel cuore del tempo quaresimale, per ricordare con il cuore e con la mente quei vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici stroncati nel compimento della loro missione. Da questo punto di vista, \u00e8 davvero illuminante la testimonianza di mons. Romero, che costituisce una sorta di paradigma per cogliere il significato del martirio. Le cronache del tempo ci rammentano che aveva da poco concluso la sua omelia durante la messa vespertina nella cappella dell\u2019ospedale della \u201cDivina Provvidenza\u201d di San Salvador. Proprio nel solenne momento dell\u2019elevazione del calice, un sicario gli spar\u00f2 a sangue freddo.<\/p>\n

La vita di mons. Romero e di tanti apostoli che hanno condiviso la passione di Nostro Signore ci induce a una sorta di discernimento sulla nostra quotidianit\u00e0, sperimentando innanzitutto e soprattutto il turbamento e l\u2019inquietudine di fronte al Mistero. S\u00ec, per tutte le vicissitudini e angherie che avvengono nei bassifondi della Storia, nella consapevolezza per\u00f2 che la loro – come anche la nostra – \u00e8 storia di salvezza.<\/p>\n

Infatti, ricordando i missionari martiri \u00e8 possibile comprendere che l\u2019amore non \u00e8 un\u2019astrazione filosofica o un banale sentimento dell\u2019anima, ma la prova fattiva che i veri cambiamenti sono resi possibili solo attraverso il dono della propria vita. Non \u00e8 un caso se Tertulliano scriveva che \u201cil sangue dei martiri \u00e8 seme di nuovi cristiani\u201d, evocando la nascita della Chiesa dalla croce di Cristo.<\/p>\n

Storie avvincenti<\/strong>, quelle dei nostri missionari, che toccano il cuore perch\u00e9 riescono ancora oggi a ricomporre il legame inscindibile tra il Vangelo e la vita quotidiana. Stiamo parlando di persone in carne e ossa, la cui identit\u00e0 non si \u00e8 mai fondata sul disprezzo e sulla prevaricazione nei confronti del prossimo, ma sulla – talvolta scomoda e comunque radicale – conformazione a Cristo. Viene naturalmente spontaneo chiedersi come mai, per poter conoscere qualche frammento dell\u2019attualit\u00e0 africana o del Sud del mondo pi\u00f9 in generale, si debba per forza aspettare che qualcosa di doloroso debba investire la loro esistenza. La domanda forse andrebbe rivolta ai gestori dell\u2019informazione, soprattutto in Italia, i quali, forse per disattenzione o negligenza, dimenticano che il diritto di cittadinanza nel \u201cvillaggio globale\u201d esige una conoscenza dell\u2019alterit\u00e0, indipendentemente dalla collocazione geografica di questo o quel popolo.<\/p>\n

Allora il modo migliore e pi\u00f9 efficace per rendere il giusto tributo a queste \u201csentinelle della carit\u00e0\u201d, di cui oggi rimangono forse solo gli stretti parenti e amici a ricordarne i nomi, sta proprio nel \u201cdare voce a chi non ha voce\u201d, alla gente che hanno servito risolutamente, con grande abnegazione.<\/p>\n

La loro testimonianza pertanto non solo rappresenta una forte provocazione, considerando il nostro malessere determinato dalla congiuntura in cui versa l\u2019economia mondiale, ma dovrebbe indurci a un deciso cambiamento di rotta. A pensarci bene, ci salveremo da un futuro pervaso da peccaminosi egoismi e fondamentalismi solo se sapremo metterci alla loro scuola, quella della gratuit\u00e0, dell\u2019accoglienza nei confronti dei poveri e degli \u201cattardati\u201d.<\/p>\n

Una visione spirituale dell\u2019esistenza umana, tanto cara a Papa Francesco, ma non sempre condivisa nella nostra societ\u00e0 dove l\u2019interesse particolare prende troppe volte il sopravvento sul bene comune. Dimenticando l\u2019universalit\u00e0 dell\u2019amore missionario, che \u00e8 senza confini.<\/p>\n

Le cifre relative al 2013<\/h3>\n

Stando al recente computo pubblicato dall\u2019agenzia missionaria Fides, complessivamente 22 persone legate alle attivit\u00e0 pastorali sono state uccise nel 2013, quasi il doppio rispetto all\u2019anno precedente: 19 sacerdoti, una religiosa e due laici. In America Latina sono stati uccisi 15 sacerdoti, di cui ben 7 in Colombia, inoltre 4 in Messico, e uno rispettivamente in Brasile, Haiti, Panama, Venezuela. In Africa hanno perso la vita un sacerdote in Tanzania, una religiosa in Madagascar e una laica in Nigeria. In Asia, un martire in India, uno in Siria, uno nelle Filippine. In Italia, don Michele Di Stefano \u00e8 stato ucciso a bastonate. La loro testimonianza di vita rappresenta il valore aggiunto della fede cristiana che, peraltro, si evince dal tema scelto quest\u2019anno per celebrare questa giornata: Martyr\u00eca<\/em>. Chi \u00e8 infatti il martire se non il testimone pronto a dare tutto incondizionatamente?<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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