{"id":23790,"date":"2014-03-21T14:58:48","date_gmt":"2014-03-21T12:58:48","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=23790"},"modified":"2015-08-03T16:22:35","modified_gmt":"2015-08-03T14:22:35","slug":"serve-un-miracolo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/serve-un-miracolo\/","title":{"rendered":"Serve un miracolo"},"content":{"rendered":"
\"Manifestazione<\/a>
Manifestazione di sostenitori pro-Ucranina<\/figcaption><\/figure>\n

Paura e preoccupazione: sono questi i sentimenti che pi\u00f9 serpeggiano tra i cattolici di Crimea all\u2019indomani del referendum. Eppure non smettono di affidarsi alla preghiera e di continuare a credere nel miracolo della pace, perch\u00e9 \u201c\u00e8 Dio a governare e guidare la storia\u201d.<\/p>\n

Come prevedibile, il 95,6% delle preferenze ha detto s\u00ec all\u2019annessione alla Russia, e il Parlamento ha proclamato la Repubblica di Crimea come Stato sovrano indipendente, nel quale la citt\u00e0 di Sebastopoli ha uno status particolare; e ha chiesto a Mosca di fare entrare la Repubblica di Crimea in qualit\u00e0 di nuovo soggetto della Federazione russa con lo status di repubblica.<\/p>\n

Il miracolo della pace<\/strong><\/p>\n

Il telefono del vescovo ausiliare della diocesi cattolica di Odessa-Simferopoli, responsabile per la Crimea, mons. Jacek Pyl<\/strong>, \u00e8 sempre acceso. Anche nel giorno in cui si contavano i risultati di un referendum che ha decretato la separazione della Crimea dall\u2019Ucraina. In uno stentato francese, racconta da Simferopoli che alla fine della messa domenicale, di fronte al Santissimo Sacramento, ha affidato la Crimea e tutte le persone e i popoli che la abitano alla protezione del Cuore immacolato di Maria.<\/p>\n

In attesa dei risultati \u201cufficiali\u201d del referendum, la Chiesa cattolica – dice – non far\u00e0 dichiarazioni politiche, perch\u00e9 non \u00e8 missione della Chiesa fare analisi di questo tipo. Ma chiede l\u2019aiuto e il sostegno spirituale nella preghiera e nel digiuno quaresimale alle Chiese sorelle europee.<\/p>\n

Avete paura, siete preoccupati? \u201cMi sento – confida il vescovo, quasi sorpreso della domanda \u2018retorica\u2019 – come Ges\u00f9 nel giardino del Getsemani. Prego e vivo nella speranza. Nella situazione in cui ci troviamo – prosegue – abbiamo bisogno di aiuto e supporto spirituale. Chiediamo preghiera e digiuno in questo periodo di Quaresima, perch\u00e9 abbiamo bisogno di un miracolo. Ma abbiamo anche fede e la speranza che Dio governa la storia e guida anche questa situazione. Per la nostra fede, noi confidiamo nella Provvidenza di Dio: tutto ci\u00f2 che avverr\u00e0, sar\u00e0 Sua volont\u00e0 e non la volont\u00e0 di governanti e re. \u00c8 Dio che governa la storia\u201d.<\/p>\n

Poi il vescovo lancia un appello alla pace: \u201cCerchiamo innanzitutto la pace interiore, la pace nei cuori e la pace nelle famiglie. Il comandamento dell\u2019amore di Ges\u00f9 che \u00e8 l\u2019amore al prossimo, \u00e8 la sorgente della vera pace e della pace tra le nostre famiglie\u201d.<\/p>\n

Greco-cattolici di Crimea<\/strong><\/p>\n

La situazione dei sacerdoti greco-cattolici in Crimea non \u00e8 facile. Il Dipartimento dell\u2019informazione della Chiesa greco-cattolica di Ucraina conferma il rapimento e il rilascio, dopo poche ore, di un sacerdote, padre Mykola<\/strong> Kvych<\/strong>. Era stato prelevato sabato pomeriggio da uomini armati dalla chiesa dell\u2019Assunzione nella citt\u00e0 di Sebastopoli, in cui era parroco, e portato via in macchina verso una destinazione sconosciuta. Poi il suo rilascio.<\/p>\n

Ma la Chiesa greco-cattolica fa sapere che, secondo quanto riferito dal Dipartimento per la cura pastorale delle forze armate, nel mese di marzo pi\u00f9 di un sacerdote della Chiesa greco-cattolica ha ricevuto minacce, a parole e per iscritto, ed \u00e8 stato invitato a lasciare il territorio di Crimea.<\/p>\n

Forte preoccupazione per l\u2019escalation<\/em> della situazione anche in altre regioni e province dell\u2019Ucraina \u00e8 stata espressa dal vescovo di Odessa-Simferopoli mons. Bronislav Biernacki<\/strong>. \u201cLa situazione ora \u00e8 estremamente pericolosa – ha detto – e noi tutti speriamo che le forze politiche occidentali possano fermare Putin\u201d.<\/p>\n

Il sostegno del Papa<\/h3>\n

A Roma, mons. Sviatoslav Shevchuk<\/strong>, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica di Ucraina, ha incontrato Papa Francesco<\/strong> e il segretario di Stato, card. Pietro Parolin<\/strong>. Che cosa vi aspettate dal Papa? \u201cAiuto spirituale – risponde mons. Pyl<\/strong>. – Aabbiamo rinnovato la nostra fedelt\u00e0 a Papa Francesco. Siamo con lui. Per noi la preghiera del Papa \u00e8 molto importante\u201d. Pi\u00f9 volte Bergoglio si \u00e8 pronunciato, anche durante gli Angelus<\/em>, per la pace e il dialogo in Ucraina. E quando nelle settimane scorse aveva incontrato l\u2019arcivescovo Shevchuk nell\u2019ambito dei lavori di Segreteria per il Sinodo sulla famiglia, gli aveva detto: \u201cCoraggio!\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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