{"id":2360,"date":"2002-04-19T00:00:00","date_gmt":"2002-04-18T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=2360"},"modified":"2015-07-10T12:02:57","modified_gmt":"2015-07-10T10:02:57","slug":"raggiunta-la-quasi-salvezza-il-perugia-guarda-al-futuro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/raggiunta-la-quasi-salvezza-il-perugia-guarda-al-futuro\/","title":{"rendered":"Raggiunta la (quasi) salvezza il Perugia guarda al futuro"},"content":{"rendered":"

Salvezza? Adesso parlarne in termini di certezza pressoch\u00e9 assoluta si pu\u00f2. Perch\u00e9 solo un suicidio calcistico potrebbe privare il Perugia della strameritata permanenza in serie A; perch\u00e9 il divario, di punti, di caratteristiche e di gioco, rispetto alle squadre pi\u00f9 pericolanti appare nettissimo. La vittoria di Venezia ha messo tutti d’accordo: chi era scettico circa lo stato di forma e di grazia dei grifoni che prima della sfida in laguna avevano ottenuto solo quattro punti in cinque partite si \u00e8 dovuto ricredere. E’ vero: i pochi punti erano stati accompagnati da prestazioni altalenanti, in trasferta addirittura inguardabili; ma per tornare sulla giusta via \u00e8 bastato ritrovare la miglior serenit\u00e0, anche se al prezzo di qualche mugugno per un ritiro galeotto (voluto dal presidente Gaucci) e per tensioni forse pure eccessive, ancorch\u00e9 dettate esclusivamente dalla paura di non farcela e dalla consapevolezza che questa squadra aveva ed ha le carte in regola per rendere molto di pi\u00f9 di quanto non avesse fatto nelle ultime giornate. Con il Venezia gi\u00e0 in gondola, destinazione serie B, la squadra di Serse Cosmi ha fatto capire che l’appannamento degli ultimi tempi in fondo era solo fisiologico, dopo una stagione condotta a ritmo sfrenato – per le proprie possibilit\u00e0 e caratteristiche – e sempre sulla cresta dell’onda. Nonostante qualche incertezza e la relativa difficolt\u00e0 a sbloccare il risultato, il Perugia ha legittimato vittoria e tranquillit\u00e0 di classifica puntando sulla consueta forza del gruppo ben miscelata alle intuizioni dei singoli (i gol di Baiocco e Bazzani ne sono la testimonianza non casuale). Il quart’ultimo posto \u00e8 infatti sufficientemente lontano: sei punti da Brescia e Udinese possono far dormire sonni decisamente tranquilli; un calendario sostanzialmente agevole (gare interne con il Bologna e la gi\u00e0 retrocessa Fiorentina, inframezzate dalla trasferta di Bergamo) rappresenta il miglior cuscino per rendere il riposo ancor pi\u00f9 confortevole. Gi\u00e0, perch\u00e9 di riposo, alla fine, ci sar\u00e0 bisogno dopo un’annata di primo piano, in cui si \u00e8 ripetuta la favola (\u00e8 ancora lecito parlare di miracolo?) di mister Cosmi e di un pugno di “giocatori-scommessa” e in cui oltre alla salvezza c’\u00e8 la possibilit\u00e0 anche di conquistare il record di punti (da 44 a 47 sulla carta) nella massima divisione e magari un posto nel torneo europeo Intertoto. Riposo per i diretti protagonisti delle domeniche su un rettangolo verde, ma non per la famiglia Gaucci che gi\u00e0 da qualche settimana sta programmando il futuro, destinato nelle intenzioni ad essere ancor migliore del presente. Parecchi i nodi da sciogliere, anche se nelle ultime ore \u00e8 arrivata la certezza pi\u00f9 importante: Serse Cosmi, per bocca dell’amministratore delegato Alessandro Gaucci, sar\u00e0 ancora il tecnico dei biancorossi, nonostante alcune richieste (ha un contratto con il Perugia per altri quattro anni, ma oggigiorno nel mondo del calcio \u00e8 noto che tali vincoli sono fittizi). Una base di partenza fondamentale, sia per il valore comprovato dell’uomo che dell’allenatore, che trascina con s\u00e9 altre conferme: con il tecnico ponteggiano saldamente in panchina non dovrebbero esserci dubbi sulla conferma della rivelazione Bazzani, nonostante ci sia da risolvere a giorni la miliardaria compropriet\u00e0 proprio con il Venezia; dell’inossidabile capitano Tedesco, cui Cosmi non vorrebbe mai rinunciare; del funambolico portiere Cordoba, sul quale il Perugia crede e vuole investire, anche se magari tra sei mesi o un anno lo ceder\u00e0 ad un grande club come politica societaria vuole con tutti i migliori, per rimpinguare le casse. Tre punti fermi su cui costruire la squadra del futuro, tenendo ben presente anche la potenziale conferma di molti giovani (a cominciare da Gatti che se anche dovesse essere acquistato da una “grande” verrebbe parcheggiato per una stagione), di un campione che comincia a ritrovarsi come O’Neill, di perni come Milanese e Di Loreto. Impossibile dare credito alle mille voci di mercato che gi\u00e0 impazzano, per esempio, partenze di Blasi e Grosso o di Z\u00e9 Maria e Vryzas (queste le pi\u00f9 probabili), arrivo del brasiliano Adriano e fantasioso ritorno di Liverani. La cosa certa \u00e8 invece che i Gaucci dopo due salvezze bellissime, con Cosmi in panchina vogliono far proseguire il ciclo cercando di raggiungere ora qualche risultato in pi\u00f9. Tanto pi\u00f9 che, sempre per bocca della societ\u00e0, ora la situazione economica \u00e8 ripianata (il Perugia \u00e8 una delle poche societ\u00e0 in attivo) ed \u00e8 stato annunciato che si potr\u00e0 puntare anche a spendere qualche “soldino” per qualche giocatore di maggior peso contrariamente al “proibizionismo” e alla morigeratezza finora praticati. Le grosse manovre, insomma, sono appena iniziate. C’\u00e8 il campionato da chiudere nel migliore dei modi, \u00e8 vero, ma \u00e8 inutile negare che la testa \u00e8 gi\u00e0 altrove. Tra le speranze e, finalmente, il beneplacito dei tifosi. Per una sorta di viaggio che sembra puntare al ritorno al Perugia-isola felice di met\u00e0 anni Settanta.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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