{"id":23308,"date":"2014-03-06T16:52:19","date_gmt":"2014-03-06T14:52:19","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=23308"},"modified":"2014-03-10T15:15:45","modified_gmt":"2014-03-10T13:15:45","slug":"8-marzo-parola-alle-donne","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/8-marzo-parola-alle-donne\/","title":{"rendered":"8 marzo, parola alle donne"},"content":{"rendered":"

\"madre-figlia-lettura\"<\/a>Ogni volta che si riflette sulla donna, come in occasione dell\u20198 marzo, si dovrebbe riflettere anche sul significato della differenza sessuale, per cui ormai si deve tenere sullo sfondo anche la questione del gender<\/em>. Questa per\u00f2, che pure \u00e8 questione antropologica delicata per i contenuti che veicola e per le modalit\u00e0 in cui vuole essere proposta, \u00e8 stata osteggiata in ambiente cattolico con tali toni da arrivare all\u2019eccesso opposto.<\/p>\n

Ma, se \u00e8 giusto sollevare il dubbio su una concezione della sessualit\u00e0 come quella dell\u2019ideologia di gender<\/em>, che considera insignificante la corporeit\u00e0 concreta, al punto che il proprio orientamento sessuale viene del tutto sganciato dal corpo in cui il sesso stesso si esplicita, allo stesso modo si deve sollevare il dubbio su una concezione della sessualit\u00e0 che fa della fisiologia l\u2019unico elemento importante, senza dare spazio alla libert\u00e0 e alla cultura, che sempre inevitabilmente condizionano il nostro modo di essere femmine e di essere maschi. E mentre alcuni cercano di insegnare ai bambini di 3 anni che possono non essere maschi anche se di fatto lo sono, altri cercano di veicolare le \u201cbelle idee\u201d di una volta per cui uomini e donne hanno due nature diverse e sono fatti per ruoli ben distinti: cosa pubblica e autorit\u00e0 gli uomini; ambito privato e passivit\u00e0 le donne.<\/p>\n

Fra questi due litiganti, c\u2019\u00e8 per\u00f2 un terzo che gode: il maschilismo, perch\u00e9 di nuovo vengono sacrificate la piena emancipazione delle donne e l\u2019autentica valorizzazione della differenza sessuale.<\/p>\n

Basta con gli stereotipi!<\/strong><\/p>\n

Possiamo davvero pensare di essere una credibile e gustosa alternativa all\u2019ideologia di gender<\/em>, se non sappiamo esprimere la bellezza della differenza sessuale in tutta la sua interezza e la riduciamo a fisiologia, retorica e ruoli stereotipati? La ricchezza della differenza sessuale non \u00e8 solo biologica – anche se sul corpo si fonda e in esso si esprime – e non \u00e8 mai questione di ruoli o di compiti, perch\u00e9 questi dipendono dall\u2019indole e dalle scelte delle persone, nonch\u00e9 dal contesto culturale.<\/p>\n

La ricchezza della differenza sessuale invece sta nella relazione reciproca di uomini e donne, che hanno del mondo e di Dio un\u2019esperienza diversa, ma egualmente ricca. Diversa, perch\u00e9 l\u2019esperienza si fa sempre tramite il corpo e il corpo di maschi e femmine \u00e8 diverso; egualmente ricca, perch\u00e9 il femminile e il maschile sono le due forme in cui si d\u00e0 l\u2019unica natura umana, che non \u00e8 uniforme e monotona, ma duale, rivelando che l\u2019essere umano \u00e8 anzitutto relazione d\u2019amore: con Dio e con l\u2019altro. L\u2019essere sessuati ci insegna questa verit\u00e0 profonda dell\u2019identit\u00e0 umana: io sono per l\u2019altro da me<\/em>, per arricchirmi di lui e arricchirlo con la mia diversit\u00e0, al contrario di ogni discriminazione e di ogni stereotipo ghettizzante.<\/p>\n

Ges\u00f9 non ha avuto timore di vivere questa squisita dinamica, rapportandosi liberamente con amiche e discepole, imparando dalle donne a leggere la volont\u00e0 del Padre, come di fronte alla cananea che gli chiede di guarire la figlia o davanti alla Madre alle nozze di Cana, affidando alle donne l\u2019annuncio decisivo della risurrezione, parlando con loro di Dio. Seguendo questo Maestro, non dovremmo costruire una Chiesa che sia comunione di fratelli e sorelle reciprocamente in relazione e a servizio? Una Chiesa siffatta sarebbe davvero un segno della comunione che Dio sa realizzare.<\/p>\n

Le domande cruciali<\/strong><\/p>\n

La domanda allora \u00e8: quando riusciremo a non stare pi\u00f9 con quelli che preparano per le nostre bambine un futuro mediocre? Quando ci metteremo dalla parte di quelli che sono felici delle nuove possibilit\u00e0 di vita offerte alle donne e sognano una societ\u00e0 in cui la fatica della procreazione venga egualmente condivisa? Quando diremo chiaramente che la promozione delle donne non \u00e8 una rivendicazione di categoria, ma una risorsa per l\u2019intera umanit\u00e0?<\/p>\n

Io voglio rispondere: presto<\/em>. Per le bambine agghindate come Veline predisposte a pensare che il proprio valore consista nell\u2019essere sessualmente desiderabili, per le studentesse brillanti che saranno discriminate sul posto di lavoro perch\u00e9 potenzialmente madri, per le piccole lettrici curiose a cui qualcuno, magari durante l\u2019omelia, spiegher\u00e0 che, a prescindere da qualsiasi cosa vogliano fare, quello che veramente conta \u00e8 che rendano la casa accogliente e si carichino da sole del peso dei figli; per mia figlia, la mia intelligente e volitiva Caterina, che voleva fare il maschio perch\u00e9 qualcuno le aveva detto che libri e costruzioni sono per i maschi e cosmetici e lavori domestici sono per le femmine e che si \u00e8 subito pacificata quando le ho detto che poteva essere una femmina e fare quello che preferiva; per Maria Sole che sa rallegrare e far disperare i fratelli con la sola presenza; per Francesca che a 13 anni mi ha chiesto perch\u00e9 gli uomini hanno una vita pi\u00f9 facile; per Ester che divora libri e si guarda intorno con gli occhi pi\u00f9 grandi del mondo.<\/p>\n

Per loro e per tutti, io spero che la Chiesa sappia essere sempre di pi\u00f9, anche per le donne, segno profetico della liberazione e dell\u2019amore di Dio.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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