{"id":23263,"date":"2014-03-06T15:38:31","date_gmt":"2014-03-06T13:38:31","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=23263"},"modified":"2014-03-06T15:38:32","modified_gmt":"2014-03-06T13:38:32","slug":"itinerario-di-verifica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/itinerario-di-verifica\/","title":{"rendered":"Itinerario di verifica"},"content":{"rendered":"
\"Mons.<\/a>
Mons. Vecchi durante la celebrazione del mercoled\u00ec delle Ceneri<\/figcaption><\/figure>\n

I quaranta giorni del tempo di Quaresima, iniziati con la celebrazione del mercoled\u00ec delle Ceneri, quando viene sparsa cenere sul capo o sulla fronte dei fedeli per ricordare la caducit\u00e0 della vita terrena, rappresentano un tempo propizio per convertirsi e scoprire l\u2019amore misericordioso di Dio. Nella cattedrale di Terni il vescovo Ernesto Vecchi ha presieduto la celebrazione del mercoled\u00ec delle Ceneri.<\/p>\n

\u201cIn questo particolare momento storico – ha ricordato il Vescovo nell\u2019omelia -, la Chiesa ci stimola alla conversione per poter risplendere di fronte al mondo come sacramento universale di salvezza. Noi abbiamo una grande responsabilit\u00e0, perch\u00e9 le nostre mancanze e insufficienze oscurano la luce evangelizzatrice della Chiesa, che \u00e8 chiamata a essere, di fronte al mondo, non solo \u2018universale sacramento di salvezza\u2019, ma anche \u2018principio di unit\u00e0\u2019. La Quaresima \u00e8 ancora un\u2019occasione che ci \u00e8 offerta per rimettere in sesto la nostra testimonianza cristiana: con l\u2019ascolto pi\u00f9 abbondante della Parola di Dio; con una partecipazione pi\u00f9 consapevole alla liturgia; con uno spazio pi\u00f9 abbondante concesso alla preghiera; con un\u2019attenzione pi\u00f9 concreta ai poveri, ai sofferenti e agli esclusi\u201d.<\/p>\n

Facendo riferimento alla contemporaneit\u00e0 e all\u2019impegno della Chiesa locale, ha ricordato che \u201cil vero problema oggi, per la Chiesa, \u00e8 di aiutare questa societ\u00e0 a non espellere Dio dalla storia. Perch\u00e9 senza Dio si perdono le coordinate del progetto che regge la convivenza civile e la solidariet\u00e0 sociale. Allora, vivere bene la Quaresima significa tracciare un vero itinerario di verifica personale e comunitaria, per cogliere in pienezza la grazia della Pasqua. Per raggiungere questo traguardo, la Chiesa diocesana deve recuperare in pienezza il \u2018segno\u2019 della sua cattedrale, proprio in vista di un\u2019autentica espressione della sacramentalit\u00e0 della Chiesa in terra ternana, narnese e amerina\u201d.<\/p>\n

\u201cDi fronte alle sfide della post-modernit\u00e0 questa testimonianza di comunione eucaristica del popolo di Dio, attorno al vescovo e al suo presbiterio, deve essere sempre pi\u00f9 consolidata. Oggi, invece, si rischia di oscurare la Cattedra del vescovo, mettendo in primo piano l\u2019identit\u00e0 della parrocchia che ha sede nella cattedrale. Ma \u00e8 soprattutto nella cattedrale che il vescovo si manifesta come \u2018principio visibile e fondamento dell\u2019unit\u00e0\u2019 della sua Chiesa particolare, formata a immagine della Chiesa universale. Senza questo \u2018segno episcopale\u2019, si cade nella frantumazione, e ogni sacerdote rischia (con grande soddisfazione del Principe di questo mondo) di \u2018battere bandiera panamense\u2019, come dice simpaticamente il nostro don Camillo\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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