{"id":23250,"date":"2014-03-06T15:25:35","date_gmt":"2014-03-06T13:25:35","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=23250"},"modified":"2015-07-27T14:15:36","modified_gmt":"2015-07-27T12:15:36","slug":"i-nostri-giorni-tra-i-ticuna","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/i-nostri-giorni-tra-i-ticuna\/","title":{"rendered":"I nostri giorni tra i Ticuna"},"content":{"rendered":"
\"Uno<\/a>
Uno spostamento in barca<\/figcaption><\/figure>\n

Una \u201cmissione\u201d memorabile per i componenti della delegazione diocesana guidata dal vescovo Domenico<\/strong>, dal provinciale dei Cappuccini, fra Celestino Di nardo<\/strong>, e costituita complessivamente da 10 persone, tra cui 2 suore, 2 esponenti del Centro missionario, 2 laici.<\/p>\n

Sono venuti a contatto diretto con la vita dei missionari francescani, hanno vissuto al loro fianco, hanno conosciuto la loro grande opera, testimoniata anche dalle chiese, dalle case di accoglienza e altro realizzato in oltre un secolo di impegno diretto nell\u2019Amazzonia, ora ubicate al centro delle citt\u00e0 e dei villaggi che si sono sviluppati intorno.<\/p>\n

Un viaggio pieno di sudore, faticoso per il caldo, l\u2019afa, l\u2019umidit\u00e0 che penetra nelle ossa e debilita. Ma anche entusiasmante, per il calore umano trasmesso dalla gente, testimoniato dai canti, dai sorrisi, dallo scambio di abbracci e di strette di mano nelle liturgie celebrate nelle varie chiese delle citt\u00e0 visitate: Atalaia, Benjamin Constant, Tabatinga (la pi\u00f9 grande, con circa 50.000 abitanti), Belem, San Paolo de Olivenca, Amatur\u00e0, Santo Antonio de Ica, Tamantins, ma anche negli incontri lungo la strada. Un viaggio duro anche per le grandi distanze: i paesi non hanno collegamenti diversi da quelli via acqua, sia nelle valli del Javar\u00ec che del Solimoes, fiumi larghi per chilometri, pieni di pericoli per la presenza di animali, serpenti, insetti e pesci di ogni genere, di tanti tronchi trasportati dalle piene prodotte dai temporali.<\/p>\n

Un viaggio anche con i pericoli quotidiani vissuti dai missionari: per esempio il 17 febbraio la barca carica di bagagli e di 14 passeggeri, diretta a Belem, s\u2019\u00e8 fermata a poco pi\u00f9 di un chilometro di distanza dal flutuante<\/em> (piattaforma mobile ancorata alla riva, un piccolo porto), s\u2019\u00e8 aperta una falla e l\u2019acqua ha iniziato a penetrare nello scafo. Il pilota, frei Paolo<\/strong>, ha sdrammatizzato e ha chiesto se ci fosse qualche motoscafo in zona; ma non c\u2019era nessuno. Allora ha consultato padre Assilvio<\/strong> per decidere se fosse il caso di accostare la sponda pi\u00f9 vicina, con tutte le incognite: ci sono sabbie mobili? E che fare, dato che la foresta \u00e8 fitta, senza sentieri, e non c\u2019\u00e8 segnale telefonico? Poi, visto che il motore si \u00e8 improvvisamente riacceso, si \u00e8 tentato l\u2019approdo al flutuante<\/em>. Con successo. Anche se all\u2019arrivo la benzina era finita.<\/p>\n

Quel flutuante<\/em> sgangherato, pressoch\u00e9 distrutto dal fiume che tempo fa s\u2019era portato via anche la chiesa e diverse case, \u00e8 stato la rampa per salire sulla terraferma.<\/p>\n

La sera, rosario e messa nella bella, nuova chiesa parrocchiale; e tanto il calore umano degli indios che gremivano l\u2019edificio e che hanno applaudito il saluto in lingua ticuna del bispo Domingo<\/em>. Il giorno dopo, tutti trasformati in \u201cticuna\u201d, con i tatuaggi sul volto fatti con succhi di erbe, segno di appartenenza. La sera la cena inventata, con qualche pezzo di pane e il cocomero: pregevole.<\/p>\n

Un viaggio che ha fatto vivere anche la passione dei missionari in quella vastissima e difficilissima zona: cominciarono nel 1909, con quattro Cappuccini guidati da padre Domenico Anderlini di Palazzo Mancinelli di Gualdo Tadino. Una storia d\u2019amore cristiano che continua fino a oggi, con frati umbri che vi hanno vissuto, come Tommaso, Arsenio, Evaristo, Mario, Giuseppe, Benigno e tanti altri; ed ancora oggi Gino, Fulgenzio, Paolo, Carlo ed altri, compresi i laici, tra cui Andrea Lombardi di Assisi, da qualche mese all\u2019opera con i giovani e i portatori di handicap di Santo Antonio de Ica.<\/p>\n

Un amore immenso. Come il fiume. Sterminato e che contende gli spazi alla terraferma (quando ci sono le piene, se ne porta via un po\u2019). Sopra ci sono le case: precarie, in genere di legno, con palafitte utili quando c\u2019\u00e8 la piena; e gli argini si ampliano e possono nascere nuove isole su quel letto mobile vastissimo. Un\u2019acqua tiepida, torbida all\u2019apparenza, usata dagli indios per lavarsi, per lavare, per bere.<\/p>\n

Una missione che ha toccato tutti. Nessuno \u00e8 tornato a casa indifferente dopo il contatto con quella \u201cperiferia\u201d. Che \u00e8 diversa, ma simile a tante altre – anche se meno appariscenti – presenti qui nella nostra Umbria.<\/p>\n

Il progetto Javar\u00ec<\/h3>\n

La diocesi di Assisi – Nocera Umbra e Gualdo Tadino sostiene da quattro anni il progetto Javar\u00ec dei frati Cappuccini dell\u2019Umbria. Nell\u2019area della Valle del Rio Javar\u00ec, situata nella foresta amazzonica tra il Brasile e il Per\u00f9, i Cappuccini promuovono lo sviluppo delle popolazioni locali nel rispetto delle loro culture. Grazie all\u2019aiuto dei benefattori e di vari progetti sono state realizzate case per l\u2019accoglienza di madri gestanti, scuole e sono stati curati malati di tubercolosi, di Hiv e di lebbra. La delegazione ha portato con s\u00e8 15 mila euro frutto delle varie iniziative realizzate a sostegno del progetto, alcune delle quali realizzate dalle scuole. Durante il viaggio la delegazione, che \u00e8 stata ospite delle \u201ccase\u201d dove alloggiano i Cappuccini del luogo, ha percorso circa 1500 Km in barca, attraversando una piccola parte della foresta amazzonica dove si trovano i villaggi. Ha potuto inoltre incontrare sei suore di un convento di clarisse nella foresta vicino a Manaus.<\/p>\n

Clicca qui per la fotogallery<\/a><\/p>\n

Le memorie del vescovo Sorrentino in prima persona sono riportate nella Parola di vescovo di questo numero, clicca qui.<\/a><\/p>\n

Ulteriori informazioni sul sito della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino<\/a><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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