{"id":2319,"date":"2002-03-29T00:00:00","date_gmt":"2002-03-29T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=2319"},"modified":"2021-12-02T19:03:24","modified_gmt":"2021-12-02T17:03:24","slug":"mons-chiaretti-il-primo-martire-della-giustizia-in-umbria","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/mons-chiaretti-il-primo-martire-della-giustizia-in-umbria\/","title":{"rendered":"Mons. Chiaretti: “Il primo martire della giustizia in Umbria”"},"content":{"rendered":"

“Il primo martire della giustizia in Umbria” ha detto marted\u00ec mattina l’arcivescovo monsignor Giuseppe Chiaretti celebrando le solenni esequie di Stato nella cattedrale di San Lorenzo. In tanti erano a dare l’ultimo saluto al giovane padre di famiglia colpito a morte nel compimento del suo dovere, l’agente scelto di Polizia Luca Benincasa. Accanto ai familiari della vittima, c’erano la gente e il parrocco di Collestrada, i colleghi della Polizia e le autorit\u00e0 dello Stato: il ministro dell’Interno, Claudio Scajola, il capo della polizia Gianni De Gennaro, il prefetto Gianlorenzo Fiore, il presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti, il questore Vincenzo Indolfi, il comandante provinciale dei Carabinieri Luigi Lastella, il sindaco di Perugia Renato Locchi ed i presidenti delle province di Perugia e Terni Giulio Cozzari e Andrea Cavicchioli. Fuori e nella cattedrale in mesto e addolorato silenzio la folla dei perugini. Luca Benincasa, 28 anni, \u00e8 stato ucciso venerd\u00ec scorso a Corciano da alcuni rapinatori in fuga dopo il colpo alla banca di Camucia. Nello scontro era rimasto ferito gravemente anche il collega Lamberto Crescentini, ora fuori pericolo ma ancora in ospedale, che ha ricevuto la visita dei ministri La Loggia e Scaiola. L’Arcivescovo, con il parroco di Collestrada don Ugo Scappini, sulla soglia della cattedrale ha accolto la salma portata a spalla dai colleghi di Luca dalla Sala dei Notari dove era aera stat allestita la camera ardente. All’omelia ha avuto parole di conforto, chiamadoli per nome, “per la moglie Anna e il figlioletto Francesco, il fratello Paolo, il pap\u00e0 Franco e la mamma Maria Teresa”, e si \u00e8 fatto interprete del “dolore per questa giovane vita stroncata cos\u00ec ferocemente” e della preoccupazione per “questa escalation della malavita e di delitti contro la persona”. “Non esistono pi\u00f9 isole felici e regioni idilliache. Siamo anche noi travolti dal diffuso marasma sociale che ha molte cause, ed una in particolare: il crollo dei valori etici fondamentali, senza dei quali non c’\u00e8 degna coesistenza umana n\u00e9 pace sociale”. Ma, ha aggiunto mons. Chiaretti, “coloro che agiscono in dispregio della vita e degli elementari criteri di buona convivenza li chiamiamo “balordi”: ma balordi non si nasce, si diventa”. E se “il desiderio di tutti \u00e8 quello di dare un volto a questi balordi e di garantire a Luca giustizia e a tutti sicurezza” occorre anche guardare al futuro e ed impegnarsi cominciando “ad esigere da tutti, e sempre, serio rispetto di quei valori umani e cristiani che sostanziano la nostra cultura; a guardare con pi\u00f9 attenzione ai processi educativi, alle sofferenze della famiglia e della scuola, alle dinamiche sociali emarginanti, alla carenza sempre pi\u00f9 vistosa di speranza e di futuro”. Parole nelle quali la preseidente della Regione Maria Rita Lorenzetti ha letto “una sollecitazione nell’ azione di governo ed un incoraggiamento” a governare quei “processi di modernizzazione” che coinvolgono anche l’Umbria. “In queste due ultime settimane, Perugia e l’Umbria sono stati al centro di eventi luttuosi che hanno scosso le coscienze e colpito profondamente l’opinione pubblica – ha detto il sindaco Locchi – Perugia e l’Umbria sono cresciute e divenute crocevia di interessi e punto di passaggio anche della pi\u00f9 crudele e spietata malavita. Riconfermiamo il nostro grande sostegno all’opera delle forze dell’ordine. E un pensiero particolare \u00e8 per i familiari delle vittime della violenza assassinai”. Il sindacato autonomo di polizia ha lanciato la sottoscrizione di un fondo per la famiglia dell’agente. Il conto, n’21702 della Banca Nazionale del Lavoro, verr\u00e0 mantenuto aperto fino al 15 maggio. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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