{"id":2300,"date":"2002-03-22T00:00:00","date_gmt":"2002-03-21T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=2300"},"modified":"2015-07-27T13:02:07","modified_gmt":"2015-07-27T11:02:07","slug":"passione-di-nostro-signore-gesu-cristo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/passione-di-nostro-signore-gesu-cristo\/","title":{"rendered":"Passione di nostro Signore Ges\u00f9 Cristo"},"content":{"rendered":"
La santa Settimana si apre con la memoria dell’ingresso in Gerusalemme. Il viaggio di Ges\u00f9, iniziato dalla Galilea, sta per concludersi. L’ultima tappa \u00e8 Betfage, sul monte degli Ulivi. Ges\u00f9 si ferma e manda avanti due discepoli perch\u00e9 procurino per lui una cavalcatura. Vuole entrare in Gerusalemme come mai aveva fatto prima.<\/p>\n
Il Messia, che fino a quel momento si era tenuto occulto, prende possesso della citt\u00e0 santa e del Tempio, rivelando cos\u00ec la sua missione di vero e nuovo pastore d’Israele, anche se questo – e lo sa bene – lo porter\u00e0 alla morte. Non entra per\u00f2 su un carro come il capo di un esercito di liberazione, ma su un puledro ricordando quanto \u00e8 scritto: “Esulta, figlia di Sion! Fa sentire il tuo osanna, figlia di Gerusalemme! Ecco il tuo sovrano viene a te, umile, cavalcando un asinello, seduto su un puledro d’asina”(Zaccaria<\/em> 9,9).<\/p>\n Ges\u00f9 entra come re. La gente sembra intuirlo e si mette a stendere i mantelli lungo la strada com’era uso al passaggio del sovrano. Anche i verdi ramoscelli di ulivo, presi dai campi e cosparsi lungo il percorso di Ges\u00f9, fan da tappeto. Il grido “Osanna” (in ebraico vuol dire “aiuta”) esprime il bisogno di salvezza e di aiuto che la gente sentiva. Finalmente arrivava il Salvatore.Ges\u00f9 entra in Gerusalemme, e nelle nostre citt\u00e0 di oggi, come colui che solo pu\u00f2 farci uscire dalle nostre schiavit\u00f9 per renderci partecipi di una vita pi\u00f9 umana.<\/p>\n Il suo volto non \u00e8 quello di un potente o di un forte, ma di un uomo mite ed umile.Passano sei giorni da quell’ingresso trionfale, e il suo volto sar\u00e0 quello di un crocifisso, di un vinto. \u00c8\u00a0il paradosso della domenica delle Palme che ci fa vivere assieme il trionfo e la passione di Ges\u00f9. Il Vangelo di Matteo<\/em>\u00a0che in questo anno ci ha accompagnato di domenica in domenica, ci fa entrare con Ges\u00f9 in Gerusalemme, ma subito, quasi a mostrare la brevit\u00e0 dello spazio che separa l’Osanna dal Crucifige, ci fa uscire di nuovo dalla citt\u00e0 per dirigerci verso il Golgota.<\/p>\n Non c’\u00e8 stata nessuna fuga in Egitto, come all’inizio del Vangelo, ed “Erode” ha potuto condurre in porto il suo disegno. Davvero quel bambino era re, e come tale \u00e8 entrato nella citt\u00e0 santa, ma l’unica corona che gli viene posta sul capo \u00e8 quella di spine, lo scettro \u00e8 una canna e la divisa \u00e8 un manto scarlatto da burla. Quei rami di ulivo, che oggi sono il segno della festa, lo vedranno sudare sangue per l’angoscia della morte. Ges\u00f9 non fugge, prende la sua croce e con essa giunge sul Golgota, ove viene crocifisso.<\/p>\n Quella morte che sembr\u00f2 una sconfitta, fu in realt\u00e0 una vittoria: era la logica conclusione di una vita spesa interamente per il Signore. Davvero solo Dio poteva vivere e morire in quel modo, ossia dimenticando se stesso per donarsi totalmente agli altri. Ognuno di noi porter\u00e0 a casa il ramo di ulivo benedetto dopo aver cantato assieme: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”.<\/p>\n \u00c8\u00a0il segno della pace che nasce dalla presenza del Signore sotto il tetto del proprio cuore. Ma ci ricorda anche il bisogno che Ges\u00f9 ha della nostra compagnia, della nostra amicizia, del nostro affetto. Proprio sotto quei secolari ulivi nel Getsemani Ges\u00f9, preso dall’angoscia della morte, volle che i suoi, quelli pi\u00f9 intimi, gli stessero accanto. E quanto amare sono quelle parole rivolte a Pietro: “Cos\u00ec non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me?” Il ramo di ulivo sia segno del nostro impegno a stare accanto al Signore soprattutto in questi giorni. \u00c8\u00a0un modo bello per consolare un uomo che va a morire per tutti.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" La santa Settimana si apre con la memoria dell’ingresso in Gerusalemme. Il viaggio di Ges\u00f9, iniziato dalla Galilea, sta per concludersi. L’ultima tappa \u00e8 Betfage, sul monte degli Ulivi. Ges\u00f9 si ferma e manda avanti due discepoli perch\u00e9 procurino per lui una cavalcatura. Vuole entrare in Gerusalemme come mai aveva fatto prima. 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